Lei è Virginia Ciravolo, di professione fa la psicoterapeuta e ha scritto diversi libri sulla violenza di genere. L’intervista.
Il vortice dei nuovi femminicidi è senza sosta

Non si ferma in questi giorni il vortice della violenza di genere, dei femminicidi e delle nuovissime manifestazioni che riguardano il fenomeno del cyberbullismo che talvolta sfociano anche nel revenge porn. Noi di “Pink Magazine Italia” abbiamo, quindi, pensato di intervistare, per porle qualche domanda sull’argomento, una psicoterapeuta esperta della violenza di genere: lei si chiama Virginia Ciravolo e oltre a essere una psicoterapeuta è anche criminologa e presidente della associazione “Mai più Violenza Infinita” che si occupa da tempo di problematiche sociali, nello specifico, di reati verso le donne. Virginia Ciaravolo, tuttavia, è soprattutto autrice e co-autrice di numerosi libri sulla violenza di genere, tra i quali figurano: “La violenza di genere dalla A alla Z”, uscito per Armando Editore di cui lei è anche curatrice, con la partecipazione di 45 professionisti; “Poesie disoneste ed altre riflessioni sulla violenza di genere” con Claudia Saba e “D’improvviso si è spenta la luce”, la sua ultima opera pubblicata per Armando Editore.

L’intervista alla psicoterapeuta, criminologa e presidente della associazione “Mai più Violenza Infinita” Virginia Ciaravolo

Salve Virginia, Lei è psicoterapeuta, criminologa e presidente della associazione “Mai più Violenza Infinita” che si occupa da tempo di problematiche sociali in particolare di reati verso le donne. Quale è il motivo principale che l’ha spinta a intraprendere questo percorso? E cosa sente di poter dichiarare in merito a tale scelta oggigiorno?!
«Quando si fa il mio lavoro come psicoterapeuta, si apre la porta ad ogni sofferenza. Gli uomini sono a differenza delle donne meno inclini a chiedere aiuto, per cui l’utenza femminile è maggiore. Le mie pazienti mi portavano spesso le loro pene d’amore, i dolori per storie finite male, i maltrattamenti. Molte le relazioni tossiche, con partner narcisisti. Nasce dai loro racconti la molla ad impegnarmi in prima persona, fondando poi l’associazione “Mai più violenza infinita”, ONLUS di cui sono presidente, che si occupa prevalentemente di donne e minori. È una scelta in cui metto passione, amore, impegno, studio e formazione. Fatta di telefonate nel cuore della notte, di interventi in sinergia con le FFOO, ma quanta gioia riuscire a tirare fuori una donna dalla sua prigione!»

I suoi libri sulla violenza di genere

Non è il suo unico libro sulla violenza di genere quello curato da lei intitolato “La violenza di genere dalla A alla Z”, al quale hanno partecipato ben 45 professionisti, lei, infatti, ha scritto anche altri testi a proposito di questo argomento, come “Poesie disoneste ed altre riflessioni sulla violenza di genere” con Claudia Saba e con la prefazione di Barbara De Rossi e “D’improvviso si è spenta la luce”, il suo ultimo scritto. Ci parli delle diverse prospettive e dei differenti approcci dei tre testi sull’argomento.
«“Poesie disoneste e altre riflessioni sulla violenza di genere”, nasce come un piccolo pamphlet dell’8 marzo giornata internazionale della donna, voleva essere un omaggio a tutte le donne. “La violenza di genere dalla A alla Z” di Armando Editore è un manuale che appunto utilizzando le 21 lettere alfabetiche e per mano di esperti, decodifica la violenza di genere a 360 gradi. L’ultimo: “D’improvviso si è spenta la luce” narra di storie di stupri, lacrime e sangue ed è quello a me più caro, sempre di Armando Editore. Prende spunto da 4 casi clinici da me seguiti, 4 donne, di cui una appena dodicenne quando avvennero le molestie sessuali. In questo manuale ho utilizzato la scrittura narrativa, le quattro donne mettono nero su bianco quanto provato. Lo stupro è tra i reati più turpi, complesso da raccontare e per questo rischia di rimanere nell’ ombra».

“La violenza di genere dalla A alla Z”

Ne “La violenza di genere dalla A alla Z” sono presenti numerosi interventi di esperti del settore sul tema della violenza di genere seguendo le lettere dell’alfabeto, infatti, nella stesura di questo manuale sono stati coinvolti ben 45 professionisti del settore. Perché è tanto importante analizzare questo fenomeno da diverse e molteplici sfaccettature come ha pensato di fare con i suoi colleghi? E quali sono i risvolti emersi di questo triste ma purtroppo sempre più attuale fenomeno?
«45 autori, professionisti di altissimo livello ma soprattutto amici, che nel pieno COVID hanno risposto senza remore o tentennamenti. Sentivano il silenzio assordante di quelle donne chiuse in casa causa virus insieme ai loro maltrattanti, non potevamo restare senza fare nulla. Perché 45 specialisti diversi? Perché la rete è importante, perché da soli non si va da nessuna parte, perché tutti per ogni specialità dobbiamo debellare il fenomeno. Nel libro troverete capitoli di avvocati, psicologi, assistenti sociali, forze dell’ordine, giornalisti, insegnanti e tanto altro. Se vogliamo fermare la violenza sulle donne nessuno è esente nell’ impegno.»

Differenze del trattamento della questione rispetto al passato

Come donna e come professionista nota delle differenze nel trattare la questione della violenza di genere a livello mediatico rispetto al passato e se sì quali?
«Purtroppo, devo dirle che sono amareggiata, pochissimi giornalisti applicano le regole contenute nel “Manifesto di Venezia”. La narrazione distorta e tossica sulla violenza di genere prolifera e spesso troviamo:” raptus, l’ha uccisa perché voleva separarsi, lui era depresso ecc…” questo non aiuta la causa»

Gli obiettivi da raggiungere in merito

Quale obiettivo secondo il suo parere dovrebbe essere ancora perseguito a livello legislativo? E Quanto siamo lontani dal raggiungerlo? E come si colloca l’Italia a tal proposito rispetto agli altri Paesi del mondo?

«Tutto è perfezionabile, lo stesso “Codice Rosso” sta subendo variazioni. Questo è un bene, ma siamo lontani dall’ aver risolto l’annoso problema se i numeri di femminicidio aumentano vertiginosamente. L’Italia risulta tra i paesi problematici, più volte siamo stati ripresi per non aver aderito alle prassi. Questo però non deve essere un deterrente, ma uno sprono ad impegnarsi maggiormente».

I nuovi risvolti tecnologici della problematica

Lei si occupa anche di bullismo, cyberbullismo e baby gang, quali sono oggi i pericoli provenienti dal Web? Ed in cosa tali rischi differiscono da quelli analogici a cui eravamo abituati fino a pochi decenni fa?

«Il cyberbullismo è una piaga altrettanto terribile, in modo particolare quando diventa Revenge Porn, ritroviamo nell’ultimo libro un caso del genere. Le nuove tecnologie aprono la strada a molestatori, predatori online e truffatori che nascondendosi dietro uno scherma, tessono le loro tele a danno di donne e minori (la mia utenza).»

Prima di arrivare allo stupro.

Il suo ultimo libro “D’improvviso si è spenta la luce” ha come oggetto lo stupro. Quanta difficoltà hanno ancora oggi le donne per parlare di questa drammatica esperienza? E dove consiglia loro di attingere il coraggio necessario per trovare la forza di parlarne?

«Lo stupro, la violenza sessuale, le molestie sessuali, sono tra i reati più orridi che abbia mai ascoltato. È non solo una devastazione fisica, ma anche uno stupro dell’anima. Sono ferite profonde che possono mutare il corso della vita. Le mie pazienti hanno fatto fatica a raccontarlo, ho dovuto modulare rispettando i loro tempi, fermandomi quando era necessario per farle respirare… purtroppo solo dopo tanto lavoro, anche sul trauma si può riemergere, è per questo che nel libro mi sono avvalsa di diversi esperti, delineando i profili dei sex offender, le varie tipologie di violenza sessuale, la rieducazione del predatore sessuale. Troverete riflessioni profonde di una antropologa, una criminologa, di una dirigente di polizia e poi come sempre ho fatto parlare la politica, ci sono interventi di Valeria Fedeli e Stefania Ascari, la prima senatrice la seconda deputata».