Chi sono i personaggi femminili che hanno contribuito a creare l’universo di The Walking Dead, sfatando il mito che definiva la serie “troppo maschilista”? L’evoluzione dei personaggi femminili ha dimostrato che non solo le donne sanno cavarsela da sole, ma sono leader, combattenti, sanno sporcarsi le mani e imbracciare un fucile.
The Walking Dead è una serie televisiva nata negli Stati Uniti da un’idea di Frank Darabont e basata sui fumetti scritti da Robert Kirkman. Trasmessa per la prima volta in Italia da Fox il 1 novembre del 2010, ha subito conquistato il favore del pubblico, diventando una delle serie di spicco del genere survival-horror. La storia raccontata va ben oltre la mera sopravvivenza dai “vaganti” (zombie), in un contesto apocalittico in cui non esiste più la civiltà. Sopravvissuti che lottano per non perdere la propria umanità: una storia di amore e sacrificio, di uomini e donne che cambiano sulla scia della violenza incombente. Una lotta per sopravvivere o semplicemente vivere, tentando di ricostruire e ricostruirsi in un mondo ormai perduto. Dopo ben 11 stagioni, i personaggi e le storie che si intrecciano in questa serie TV sono tantissimi.
Lori Grimes.
Moglie del protagonista della serie, è un personaggio femminile che ha diviso nettamente il pubblico: o la ami o la odi. Sicuramente una donna determinata, che sa il fatto suo, ma che spesso non riesce a gestire i conflitti. Riesce persino a mettere zizzania tra suo marito e il suo ex-amante (miglior amico del marito), non spicca per essere la madre dell’anno e cerca sempre di dare lezioni di vita a tutti.
Non è mio obiettivo “massacrare” Lori, ma probabilmente è tra i personaggi più “odiati” dalla maggior parte dei fan della serie. Sicuramente, lo show ha voluto mostrare come tutto il suo percorso e le sue scelte abbiamo avuto un peso rilevante su di lei, portando ad una sorta di “redenzione”. Gli sceneggiatori sono stati abili nel farci provare compassione per lei e farle guadagnare qualche punto di gradimento, proprio quando è in punto di morte. Nel momento in cui darà alla luce la sua bambina, Lori è pienamente consapevole che il parto la consegnerà tragicamente alla morte.
Michonne.
Per molto tempo è stata l’unica donna “black” tra i sopravvissuti. Personaggio impenetrabile, dal passato segnato dalla perdita del figlio e del compagno, ma che andando avanti diventerà una figura materna per Carl e Judith (figli di Rick) e successivamente moglie del protagonista. Michonne è come una samurai: uccide gli zombie a colpi di katana ed è molto abile nella sopravvivenza; basti pensare che la prima volta che appare sullo schermo ha praticamente due vaganti al guinzaglio. Proprio il suo rapporto con Carl creerà sempre di più le fondamenta per far emergere il suo lato più sensibile ed empatico.
Ma nelle ultime stagioni rimane ben poco dell’eroina guerriera che Michonne ha sempre rappresentato fin dagli inizi: la fiamma che ardeva in lei sembra essersi spenta e risulta più “cauta” e a tratti molto facilmente influenzabile. Senza dubbio la narrazione esula da stereotipi razzisti e risulta essere un personaggio tutto sommato ben costruito, dimostrando un forte spirito combattente, molto lontano dal cliché della donna che deve essere salvata.
Carol Peletier.
Nessuno avrebbe mai scommesso sulla sua sopravvivenza fino alla fine dello show televisivo. Da succube del marito violento, Carol è diventata uno dei personaggi femminili di spicco di The Walking Dead. Potremmo definirla “camaleontica”, poiché si adatta ad ogni situazione, è astuta ed estremamente intelligente: grazie a lei, il gruppo di sopravvissuti è riuscito a salvarsi da morte certa in più di una situazione.
È stato un personaggio molto criticato per alcune sue scelte, compiute per il bene della collettività: un espediente creato probabilmente di proposito per far immedesimare lo spettatore e comprendere fino in fondo i motivi di determinate azioni. Ha vissuto molti lutti importanti e compiuto atti che l’hanno ferita emotivamente: dalla morte della figlia Sophia, alla perdita di tanti personaggi piccoli e grandi che ha cercato di proteggere con tutte le sue forze. La fine del mondo è stata per Carol come una vera e propria rinascita: come la fenice che rinasce dalle sue ceneri, così Carol fra caos e violenza è riuscita a trovare la forza per combattere ritrovando parti di se stessa.
Maggie Greene (Rhee).
Introdotta nella seconda stagione di The Walking Dead, Maggie era una ragazza caparbia e coraggiosa, che si è fatta spazio nel corso della storia diventando una donna e affrontando innumerevoli difficoltà. La sua popolarità in parte deriva dal suo rapporto con Glenn: i due giovani che si innamorano nel bel mezzo di un’apocalisse zombie rappresentano la speranza in un mondo oscuro e dominato dalla violenza. Un amore puro, messo costantemente a dura prova dalle minacce dei vaganti, ma spezzato per sempre per mano di un uomo (Negan), armato di una mazza da baseball chiodata. Maggie è costretta a guardare il suo Glenn morire davanti a sé, con la testa spaccata, in una scena che ha realmente scritto la storia dell’intera serie TV.
Distrutta da questa vicenda, non si dà per vinta, soprattutto per il figlio che porta in grembo e con forza continua a lottare per ciò in cui crede. Sicuramente una forza che poche persone avrebbero avuto dopo una perdita del genere. A poco a poco diventa la leader di una delle tante comunità di persone formatesi nel tempo, aiutandoli a difendersi e diventando un punto di riferimento per tutti i personaggi della storia. Senza dubbio una donna con una determinazione e una forza fuori dal comune, che ci dimostra che certi dolori rimangono e ci accompagnano sempre nel corso della nostra vita, impariamo semplicemente a conviverci ed essi diventano una bussola che guida le nostre scelte future.
Beth Greene.
Sorella di Maggie, è una ragazza di sedici anni molto timida, pacata e introversa. Durante l’apocalisse ha un vero e proprio crollo emotivo e tenta il suicidio. Ma con l’aiuto di sua sorella e di suo padre Hershel, riuscirà a riacquistare la voglia di vivere. La cosa che mi ha colpito maggiormente nella narrazione è stata la volontà di raccontare problemi legati alla salute mentale, in contesto molto inusuale. Proprio a voler sottolineare l’importanza di queste patologie e l’aiuto della famiglia che in certe fasi risulta essere cruciale. Andando avanti nella serie, Beth diventerà molto più sicura di sé e propositiva. La morte di suo padre segnerà uno spartiacque per la sua evoluzione, rendendola più combattiva e indipendente. Come personaggio, Beth rappresenta proprio la speranza e il voler credere ancora nelle persone, ma purtroppo rimarrà tragicamente vittima delle circostanze. La sua morte avrà un grande peso su tutti i personaggi.
Rosita Espinosa.
Rappresenta la donna di origine latino-americana, e si configura come una figura differente rispetto agli altri personaggi femminili. Fin dagli inizi, si presenta come una donna audace, provocatoria, sicura di sé e combattiva. Questo personaggio è stato fin da subito vittima di numerosi pregiudizi legati esclusivamente al fattore estetico: la bella ragazza dell’apocalisse, compagna, spalla di Abraham Ford. Ma Rosita è ben altro: non è una ragazza vuota, ma una donna che possiede un forte addestramento militare, abile nel combattimento ed estremamente coraggiosa. Ha sempre dimostrato la sua indipendenza e caparbietà, il coraggio di esporsi a rischi potenzialmente mortali pur di proteggere la sua nuova famiglia di sopravvissuti. L’attrice che l’ha interpretata (Christian Serratos) ha chiesto agli sceneggiatori di far morire il suo personaggio nel finale della serie, spezzando definitivamente il cuore dei fan.
Tara Chambers.
Leale, altruista e generosa. Senza dubbio uno dei primi personaggi presentati nella serie che rientra nella categoria LGBTQ+. Fa parte del gruppo di Abraham e Rosita e successivamente diventerà parte integrante dei sopravvissuti guidati da Rick. Avrà una storia d’amore con Denise, medico di Alexandria, la comunità in cui per qualche tempo si stabiliranno tutti. Tara diventerà anche leader di una comunità (Hilltop), dimostrando sempre la sua indole comprensiva e altruista; ma allo stesso tempo, è sempre determinata a proteggere la sua famiglia dalle minacce di altri sopravvissuti. Morirà brutalmente, ma non senza lottare, per mano di un’altra donna, Alpha, leader a sua volta di un gruppo chiamato i “Sussurratori”.
Judith Grimes.
Figlia del protagonista, è una ragazzina dall’animo guerriero, molto più matura della sua età a causa delle circostanze che ha dovuto affrontare. Non ha paura di esporsi e di lottare per quello in cui crede, mantenendo in vita i valori trasmessi dal fratello Carl e dal padre. Rappresenta la speranza di un futuro migliore: crede che nonostante le numerose perdite subite, la risorsa più preziosa è rappresentata dalle persone, che ci insegnano ad essere ciò che siamo e a lottare.
Alpha.
Leader del gruppo dei Sussurratori, ha imparato a vivere come i vaganti, muovendosi insieme a loro, ricoperta di resti umani. Spietata, cinica e crudele persino nei confronti della sua stessa figlia (Lydia). Non considera i membri del suo gruppo come persone, ma come animali, come parte di un branco in cui non c’è spazio per lasciarsi andare a sentimentalismi. Crede che gli uomini ormai non abbiano più una via d’uscita, ma che debbano necessariamente adattarsi a questo nuovo ordine naturale: un mondo popolato da mostri, in cui lei stessa è diventata un mostro. Possiede delle doti di grande manipolatrice ed è persino pronta a sacrificare la sua stessa figlia poiché non riconosce e non accetta le sue regole brutali. Senza dubbio un personaggio forte, il villain più spietato e violento dell’intera serie.
Connie.
Personaggio genuino e leale. Prima dell’apocalisse faceva la giornalista, è sordomuta e comunica con il linguaggio dei segni grazie al supporto della sua affezionata sorella Kelly. Un personaggio che fa della sua disabilità una risorsa, che lo definisce un vero e proprio super potere. È impavida e non teme di mettersi in gioco per aiutare gli altri. Sa ascoltare più degli altri nonostante la sua sordità ed è molto lungimirante e risolutiva. Nelle ultime stagioni della serie, il suo intuito da giornalista la porterà ad indagare, insieme alla sorella, all’interno di una nuova comunità (Commonwealth), smascherandone i segreti più oscuri, dimostrando la sua intraprendenza nel voler conoscere la verità ad ogni costo.
L’universo femminile della serie.
The Walking Dead, con il suo variegato universo femminile, ci mostra che la diversità è spesso una ricchezza, e ancora di più se si parla di personaggi e storie. Dal cinema alla letteratura, esistono molti modi di essere donne “forti”: l’importanza di qualsiasi storia, che sia essa raccontata su carta o sul grande schermo, risiede nel fatto che i personaggi femminili debbano tutti essere ugualmente rappresentati. The Walking Dead ci ha mostrato tante donne diverse, quante lo sono le donne fuori, nel mondo reale. Proprio perché ci sono infiniti modi di essere donna, non esiste un modo giusto o sbagliato, ma ognuno di essi va raccontato per dar voce a tutte le donne che esistono fuori e dentro lo schermo.
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