Quello di cui vi vogliamo parlare oggi non è il semplice messaggio che si perde tra i tanti messaggi in rete. È una lettera aperta che i giovani attivisti del movimento Friday For Future hanno indirizzato agli adulti. Una lettera che è stata consegnata anche a papa Francesco, un “adulto” non indifferente.

I giovani del movimento Friday For Future che abbiamo accompagnato in corteo venerdì scorso per le strade di Roma, hanno scritto e girato agli adulti di tutto il mondo una lettera aperta che assomiglia molto all’esortazione di un figlio verso un padre.

La lettera e i suoi contenuti

I giovani attivisti chiedono delle cose molto chiare e semplici. Sono consapevoli che gli adulti di oggi, alla loro stessa età, hanno manifestato per altri diritti: diritti delle donne, contro la guerra… per citare qualcosa di altrettanto importante. Ogni generazione ha combattuto per uno scopo. Gli ideali sono difficili da uccidere, al contrario degli uomini e delle donne. Ma quello che i giovani attivisti di oggi, che combattono in nome di un clima migliore che possa salvare la terra e dunque le nostre esistenze, vanno oltre, arrivano addirittura a giustificare gli adulti ancora sordi alle loro richieste.

Vi diciamo la verità: vi capiamo. Quando si diventa grandi e si vedono tante cose sbagliate, il mondo può iniziare a sembrare un posto più noioso e prevedibile, e si iniziano a guardare quasi con tenerezza i giovani che ancora credono di poter cambiare le cose.

Questo è vero. Quando si cresce anche il mondo si guarda in maniera diversa poiché differenti sono le problematiche da affrontare. Gli adulti pensano al lavoro, ai problemi in famiglia e a tutte le difficoltà che il covid19 ha trascinato con sé. Insomma, sembra quasi che i problemi del mondo vengano dopo i problemi personali, più impellenti e subitanei. Gli adulti si accorgono che lì fuori c’è un codice rosso, ma all’interno delle proprie singole esistenze di piccoli/grandi codici rossi ce ne sono a decine. Ecco dunque che le battaglie comuni diventano “le battaglie di altri”.

Nell’unità la probabile salvezza

Eppure i giovani attivisti, proprio in virtù della loro età e inesperienza, sanno che la soluzione ai problemi sta soltanto nell’unità.

Questa volta, cari nonni, cari zii e cari genitori, abbiamo bisogno di essere uniti. Noi giovani e voi adulti di questo Paese, nostri ex coetanei. In questo momento storico, l’unità è fondamentale. Voi avete la saggezza di chi ne ha viste tante, noi l’entusiasmo di chi ne ha viste poche.

Il problema climatico è un problema a qualsiasi latitudine. È un problema che coinvolge il bambino, il ragazzo, l’adulto e l’anziano. Non è una noia di questa generazione ma lo sarà, se non interveniamo, anche per le generazioni future. La lettera aperta è un atto di fede nei nostri confronti, rivolta a chi ha in mano il potere decisionale. Il potere di fare delle scelte importanti e pesanti, che faranno la storia. I ragazzi possono gridare, manifestare, creare movimento. Ma è l’adulto che mette nero su bianco, che compie scelte per tutti.

Fate la vostra parte finché c’è tempo, insieme ai giovani di tutto il mondo. Senza la pretesa di cambiare le cose da un giorno all’altro, ma con la consapevolezza di essere dalla parte giusta, insieme.

I giovani lo sanno che le cose non potranno mai cambiare dall’oggi al domani. I processi di mutamento richiedono tempo e dedizione. Ecco perché occorre iniziare adesso e occorre farlo insieme.

Ancora una volta gli attivisti del Friday For Future colpiscono dritto alle coscienze. Non si può restare indifferenti, a nessuna età. Occorre tornare forse a guardare le cose con la fiducia che avevamo in età più tenera, quella fiducia che ci spronava a sognare un mondo migliore, che volevamo magari cambiare tra le quattro mura delle nostra stanza. Tornare ragazzi, ragionando come adulti, per relazionarci con la generazione di questa lettera aperta che tutti dovremmo appendere al muro e rileggere, di tanto in tanto.