La guerra non ha colori e confini. La situazione tra Russia e Ucraina è l’ennesimo scotto che i popoli devono pagare a causa dell’insaziabile sete di potere di avventati sovrani

GUERRA – Paura, tanta paura e un impetuoso senso di sgomento. Non sarà un articolo che condanna la guerra e tutti i suoi orrori. Non serve più elencarli, ormai chiunque conosce le conseguenze di determinati orrori. Proprio a causa di questa conoscenza c’è chi è consapevole del terrore che possa seminare. Allora i soliti discorsi si chiudono. Occorre aprire gli occhi, aprire un qualsiasi libro di storia e osservare. Riflettere in seguito su un dettaglio che tutte le epoche storiche intrecciano fra loro.

L’agognata geopolitica

GUERRA – La geopolitica è il fattore più determinante. Quasi una sentenza per i cittadini innocenti. La geopolitica può essere definita come sinonimo di geografia politica applicata. Essa studia i condizionamenti e le influenze esercitati dai fattori geografici sulla politica – soprattutto estera – degli Stati. Quegli stessi fattori geografici che sono alla base dello scoppio delle guerre più famose. La questione del Medio oriente, le due guerre mondiali, le meno citate, ma aberranti dittature in sud America della seconda metà del Novecento. Qui per saperne di più.
Conta e non poco in quale angolo del mondo un uomo o una donna nascono. Un fattore che influenza vite intere e talvolta condanna intere generazioni all’oblio e al silenzio della sofferenza. Molte volte dietro un lembo di terra si nascondono infiniti e avidi interessi capaci di smuovere nella testa di chi governa idee sbagliate e ostili. A pagarne quasi sempre non sono solo i popoli invasi, bensì anche quelli aggressori. I cittadini di questi ultimi sono i primi a pagar dazio soprattutto al termine dei conflitti con imposte punitive e condizioni di vita difficili da gestire. Vedi la Russia che ora si ritrova fuori dal mondo con esclusioni nel mondo artistico, dello sport e pesanti sanzioni economiche. Sulla stessa traccia della Germania che in entrambe i conflitti mondiali del Novecento. La storia si ripete.

Il mito della lotta per la patria. Illusione e follia

GUERRA – Il mito costruito nei secoli passati, ovvero quello di combattere e morire per la propria patria in guerra, ha subito un enorme frenata. Il dolore incancellabile del passato ha conferito un insegnamento globale. Lottare per amore della patria non si dimostra attraverso la guerra. Il massimo insegnamento ha portato a comprendere, salvo rari casi di esaltazione e ignoranza, che la guerra sia in primis un rastrellamento di vite umane, poi di risorse ambientali ed economiche. Non a caso tanti giovani, rafforzati dalle storie di nonni e in seguito di genitori, hanno un chiaro rifiuto dinanzi al ricorso delle armi. Lo testimonia il grande attivismo in questi giorni, nelle piazze e nei social.
Da sottolineare come nella giornata di oggi un notevole gruppo di studenti della Sapienza abbia manifestato per la pace. Un messaggio che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.

La manifestazione odierna presso la Sapienza
Non demonizzare. Amicizia e amore le armi più forti

GUERRA – Demonizzare il popolo russo ora sarebbe un gesto di pancia senza alcuna riflessione. Non è il popolo russo a volere la morte e la devastazione di quello ucraino. I cittadini russi si ritrovano in un immenso marasma che ha sconvolto le loro vite al pari di quelli ucraini. Russia e Ucraina sono ora vittime di un sistema malato, dove la vita conta meno di strategie commerciali e di potere. Un film già visto e tristemente ripetuto.
La risposta? Amore e amicizia che i popoli stanno dimostrando sui social, nelle piazze e anche nello sport. Guarda il caso Atalanta nel campionato di calcio di Serie A con i suoi due giocatori, Ruslan Malinovs’kyj e Aleksej Mirančuk, rispettivamente ucraino e russo. Abbracciati come due fratelli.

Amore e amicizia, nella speranza che il passato non prevalga di nuovo su un futuro che necessita mai come ora di un educazione alla cura di se stessi e dell’altro.
Amore e amicizia, come il gesto delle donne ucraine che offrono bevande calde e cibo a un soldato russo catturato, permettendogli di chiamare la mamma. Guarda qui.
Amore e amicizia, per ritrovare quell’umanità che spesso purtroppo nascondiamo dietro l’impeto del denaro e della fame di conquista.

Buona serata e che questa nuova tragedia faccia riflettere seriamente su quanto siano fragili gli equilibri mondiali.

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