Quello di Shirley Chisholm è un nome e un volto che tutti dovremmo conoscere. Non fu “solamente” la prima donna nera eletta al Congresso ma fu anche una grande attivista e filantropa che si batté per i diritti di tutti, in particolare delle donne e dei bambini, lasciando un segno importante nella Storia americana contemporanea
I primi anni
Shirley Anita St. Hill nacque il 30 novembre del 1924 a Brooklyn da genitori immigrati. Il padre era originario della Guyana britannica mentre la madre proveniva dalle Barbados.
Le Barbados ebbero un ruolo cruciale nella vita di Shirley. Quando aveva cinque anni, insieme alle sorelle, vi fu mandata a vivere per un periodo a casa della nonna materna. Shirley stessa, più avanti, dirà che “la nonna mi ha dato forza, amore e dignità. Ho capito di essere qualcuno fin da quando ero molto piccola. Non ho avuto bisogno che la rivoluzione nera me lo dicesse”.
Nonostante fosse nata negli Stati Uniti, l’impatto che la sua permanenza alle Barbados ebbe su di lei fu tale che per tutta la vita si considerò barbadiana/americana.
Shirley era una studentessa modello. Le piaceva molto studiare ma il suo non era uno studio fine a se stesso: era il mezzo per cambiare il mondo.
Nel 1946 si laureò con lode al Brooklyn College in sociologia e spagnolo, una lingua che avrebbe spesso utilizzato durante la sua carriera politica.
Nel periodo dell’università si distinse particolarmente vincendo premi per le sue abilità retoriche e prendendo parte a diversi dibattiti. Era, inoltre, membro della Harriet Tubman Society.
Questa società prendeva il nome da Harriet Tubman, attivista statunitense che combatté per l’abolizione della schiavitù e per il suffragio femminile. Degna erede della Tubman, Shirley utilizzò la sua voce a favore dell’inclusione, dell’introduzione di corsi universitari incentrati sulla storia afroamericana e del coinvolgimento di più donne all’interno del consiglio studentesco.
I primi passi nel mondo dell’infanzia
Alla fine degli anni ’40 Shirley incontrò Conrad O. Chisholm che sposerà nel 1949 con una cerimonia in perfetto stile barbadiano.
Dopo la laurea, Shirley iniziò a lavorare come insegnante di sostegno presso il Mount Calvary Child Care Center ad Harlem. Quest’ultimo è un quartiere di Manhattan conosciuto per essere un grande centro culturale e commerciale degli afroamericani.
Diventò poi insegnante di ruolo presso il medesimo istituto dal 1946 al 1953. Ma la voglia di imparare e di conoscere non l’abbandonò mai nemmeno dopo la sua prima laurea. Mentre insegnava frequentava, di sera, il corso di educazione infantile alla Columbia University dove ottenne la laurea nel 1951.
Da questo momento in poi Shirley Chisholm iniziò a diventare un’importante figura di riferimento nel campo dell’istruzione prescolare e dei servizi sociali per l’infanzia.
La carriera politica
Shirley entrò nel mondo della politica nel 1953 quando si unì al gruppo BSPL. Si trattava di una lega politica che aveva a cuore i diritti civili e mirava a combattere la discriminazione razziale e a trovare soluzioni per migliorare i servizi e le opportunità economiche a Brooklyn.
Tuttavia, Chisholm lasciò il gruppo nel 1958 quando fu contestata la sua volontà di dare ai membri femminili del gruppo più potere decisionale.
Due anni più tardi, nel 1960, Shirley Chisholm entrò a far parte dell’UDC (Unity Democratic Club) i cui membri erano per la maggior parte appartenenti alla classe media, vi era integrazione raziale e le donne erano in posizioni di leadership.
Dal 1965 al 1968 divenne membro dell’Assemblea dello Stato di New York. Durante la sua legislatura fece introdurre il cosiddetto “SEEK program”. SEEK è un acronimo che sta per “Search for Education, Elevation and Knowledge”. Tramite questo programma veniva offerta agli studenti non abbienti la possibilità di andare al college garantendo loro anche il recupero scolastico.
Il 1968 fu l’anno della rivoluzione: Shirley Chisholm ottenne un seggio alla Camera dei Rappresentanti, diventando la prima donna nera eletta al Congresso.
Nonostante fosse all’apice della sua carriera e della realizzazione personale, Shirley non dimenticò mai per chi stava combattendo.
Ebbe un ruolo cruciale nella creazione del WIC, un programma che si propone di salvaguardare la salute delle donne con basso reddito e dei loro figli fino a cinque anni di età che, proprio perché indigenti, rischiano di non avere un’alimentazione adeguata.
Shirley, inizialmente, assunse solo donne nel suo ufficio e la metà di loro erano nere. Un atto estremamente importante e simbolico: proprio perché lei stessa aveva subito forti discriminazioni per il suo sesso e la sua etnia, non voleva che la stessa sorte toccasse anche alle altre donne e, soprattutto, alle donne nere.
Nel 1972 si candidò alle presidenziali, ma non riuscì ad aggiudicarsi le primarie del Partito Democratico. Durante questo periodo, Chisholm sopravvisse a ben tre tentativi di omicidio: una donna, per di più nera, non poteva diventare presidente degli Stati Uniti. Andava eliminata.
Ma Shirley Chisholm aveva la pelle fatta di acciaio e nelle sue vene scorreva cemento armato.
Mantenne l’incarico di deputata fino al 1983, quando decise di non ricandidarsi per la rielezione. Prima di dire addio alla politica, Chisholm combatté strenuamente per cercare di abbattere la discriminazione nei confronti di tutte le donne (nere e non) e soprattutto delle donne in estreme condizioni di povertà che non avevano nessuno che pensasse a loro.
Gli ultimi anni e la morte
Dopo l’abbandono della politica attiva, Shirley Chisholm cominciò ad insegnare in vari college. Tra i vari corsi che tenne ricordiamo, in particolare, “Congresso, Potere e Politica” e “Storia della Donna Nera in America”.
Nel 1993 l’allora presidente Clinton la nominò ambasciatrice in Giamaica ma Shirley fu costretta a rifiutare l’incarico a causa di problemi di salute.
In questi anni fu, inoltre, inserita nella National Women’s Hall of Fame. Quest’ultima è un’istituzione statunitense creata nel 1969 che si prefigge di onorare le donne che si sono distinte in vari campi e che con le loro potenzialità hanno contribuito allo sviluppo del Paese.
Ritiratasi a vivere in Florida, Shirley Chisholm si spense il 1° gennaio del 2005 all’età di ottant’anni. Sulla sua tomba possiamo leggere le seguenti parole: “Unbought and Unbossed” (letteralmente “non comprata e non comandata”).
Questa epigrafe, ovviamente, non è stata scelta a caso. Era lo slogan che Shirley utilizzava durante le sue campagne: un inno alla forza e all’autodeterminazione femminile.
Nel 2015 ricevette, a titolo postumo, la Medaglia Presidenziale della Libertà che, insieme alla medaglia d’oro del Congresso, è la massima decorazione degli Stati Uniti.
“Voglio che la Storia mi ricordi non solo come la prima donna di colore ad essere eletta al Congresso, non solo come la prima donna di colore ad aver fatto un’offerta per la presidenza degli Stati Uniti, ma come una donna di colore vissuta nel XX secolo che ha osato essere se stessa”.
Bibliografia per approfondire
Shirley Chisholm, Unbought and Unbossed (1970)
Shirley Chisholm, The Good Fight (1973)
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