Oggi costretta a riposarmi, decido di guardare un film, pesco dal mio scrigno ROMEO+ JULIET di Buz Luhrman, rivisitazione moderna e rock della tragedia Shakespiriana con Leonardo di Caprio nel fantastico ruolo di Romeo e… Cosa, come si chiama? Ah! Giulietta, interpretata da Claire Davis. Sì, faccio fatica persino a scrivere il nome della protagonista perché sin da quando ne ho memoria, a me sta Giulietta mi mette tanta ansia!
Se potessi tornare indietro nel tempo, suggerirei al buon Sir William di inserire anche altre caratteristiche del mondo di Giulietta. Anzi, vorrei proprio conoscerla sta benedetta figliola, di persona, vis-à-vis, per dirle solo due paroline, anzi una: perché Giulietta? Perché non sei scappata fin da subito con quel bel giovinotto che tanto ti faceva battere il cuore? Invece di imbastire tutta sta tragedia (nel vero senso della parola), che neppure Maria de Filippi riuscirebbe con “C’è posta per te”?
Proverei a scuoterla un po’ da quel torpore di chi ha sempre avuto il tavolo servito e il letto rifatto già alle 8 di mattina. Sia chiaro, io amo Shakespeare, lo amo da sempre, ma questo personaggio proprio mi blocca i neuroni e mi dà scosse elettriche alle meningi. Non è antipatia, è più: “Giulietta, scansati che al bel Romeo ci penso io!”, senza troppi tentennamenti e dubbi amletici (sempre per rimanere in tema).
Oh Giulietta, mia Giulietta, capisco che sei giovane e carina, ma se Romeo lascia tutto per te, non te la tirare troppo con vagoni di pensieri negativi e paure, che come diceva la portinaia di mia zia Francesca: “Se pensi in negativo, poi arriva la sfortuna”; e nel tuo caso, non mi sembra che ti sia salvata da questo proverbio. Viviti il momento, carpe diem, anzi Carpe Romeo che un altro così dove lo trovi?
Ma non perchè Romeo salvi Giulietta, anzi credo fermamente che sia stato il contrario, altrimenti l’affascinante Montecchi sarebbe finito a sgusciare gamberetti su qualche cargo battente bandiera liberiana; ma se la Capuleti avesse avuto più coraggio ce l’avrebbe fatta e non ad affacciarsi dal balcone, ma a prendere proprio le scale e a fuggire col bel innamorato. Noi forse non li avremmo mai conosciuti, Dante non li avrebbe citati nel VI canto del Purgatorio, ma almeno avremmo avuto due anime più felici in Paradiso!
Penso sopratutto al povero Romeo, fresco di delusione passionale con la bella Rosalina, cugina della bella Giulietta, che s’imbatte in questa giovane donzella, nella quale crede di trovare la felicità, scatenando invece il preludio della guerra che sarà l’elemento più copiato nelle soap opera di tutti i tempi: la lotta tra famiglie rivali!
Oh Giulietta, mia Giulietta! La realtà per la quale soffro per te, è che dai tuoi tempi ai miei, tante lotte sono state fatte. Alcune vinte, altre ancora da combattere, resta il fatto che sei stata e sempre sarai l’emblema di chi lotta per la libertà d’amare e di vivere. In verità io non ti ho mai sopportata, perché per ovvie ragione non ti ho incontrata e non ho potuto ricordarti che la vita va vissuta e mai subita. Che l’amore va protetto e mai oltraggiato.
Mirtilla Amelia Malcontenta
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