Oggi siamo a Napoli. Una città incantevole e terribile, capace da sempre di mettere nella stessa inquadratura splendore e degrado, luce e ombra. È in questa città che nel luglio del 2014 molti di noi assistevano, nella distrazione e indifferenza generale, al declino di un mondo storico e culturale, quello del libro e delle librerie.  Assaltati dal mordi e fuggi dei turisti, dalle patatinerie e bar aperti selvaggiamente, chiudevano uno dopo l’altro presidi come Guida a Port’Alba e, con l’eccezione di un paio di grandi megastore di catena, numerose librerie in tutti i quartieri della città. Luoghi che per più di mezzo secolo non solo avevano venduto libri, ma avevano favorito incontri, dibattiti,  avevano accompagnato la vita sociale e culturale partenopea. Per molti cittadini il silenzio assordante in cui tutto questo avveniva si è fatto ad un certo punto insopportabile, e si è fatta strada un’idea che sembrava folle. “E se una libreria ce la facessimo da soli?”. È stata questa domanda spinta dal mezzo tecnologico dei social network a generare una risposta collettiva: iocisto!

Come una tossina fatta però di impegno comune e responsabilità sociale, persone che non si conoscevano si sono incontrate e hanno deciso di creare una libreria. Un luogo dove fosse possibile entrare ed uscire, dove poter appartenere ma anche differenziarsi. Una libreria di tutti. Appunto. A Napoli. E dove sennò? Una risposta nata dal fallimento e dalla voglia di riscatto, inizialmente costituita da centocinquanta persone che avevano risposto al primo appello, poi diventate settecento.  Persone che su un sogno hanno deciso di investire una quota, 50 euro annuali, ma soprattutto hanno donato il loro tempo, le loro energie, le loro capacità per un progetto che dal basso creasse valore intorno ai libri.

Oggi, dopo tre anni dall’inaugurazione che portò tremila persone in una piazza, dopo aver risvegliato coscienze e visto nascere e rinascere le librerie a Napoli, la libreria di tutti iocisto continua una strada nuova, e per questo non semplice. Perché oltre ad essere una libreria, iocisto è anche un’associazione a promozione sociale con caratteristiche peculiari: un luogo gestito quasi interamente da volontari che ospita e realizza progetti con altre associazioni, una libreria diffusa che porta i libri in luoghi insoliti, dai parchi ai negozi,  che ospita ogni anno centinaia di bambini e ragazzi delle scuole, un incubatore di idee. Un sistema nuovo: un’associazione e una libreria che producono valore sociale ma anche economico attraverso la vendita dei libri e la valorizzazione delle professionalità coinvolte. Ma tutto questo è possibile solo grazie  a chi decide di far parte e di allargare questa comunità di leggenti.

E dal fare comunità dipenderà anche il futuro di iocisto il cui ruolo è quello di essere lì, dove ognuno la potrà cercare e trovare, sempre, indipendentemente dal mercato, dagli interessi privati, dalle trasformazioni della città, un luogo dei libri, per i lettori, che non spaventi o allontani come in passato la cultura ha fatto ma sia fruibile a tutti. Se il sogno di aprire una libreria è stato raggiunto da iocisto, la sfida di essere di tutti, continua. Noi ci stiamo, e voi?

 Grazia Della Cioppa