
L’avvento inarrestabile di internet ci ha offerto molte opportunità dal punto di vista delle attività produttive e dei processi in cui siamo stati coinvolti professionalmente.
Tra queste c’è la possibilità di lavorare a distanza, comodamente da casa propria o da un punto internet disponibile. Ma questo ha fatto emergere ancora di più la necessità di distinguere il tempo dedicato al lavoro da quello dedicato alla vita privata. La vita lavorativa “a distanza” infatti, rischia di rovinare quella privata, familiare e sociale. È importante, dunque, definire cosa è il work life balance e renderlo reale.
Cos’è il Work Life Balance?
Cosa si intende con il termine work life balances? Con work life balance si intende l’equilibrio tra la vita professionale e quella privata. Si fa riferimento dunque alla capacità individuale di bilanciare la sfera personale composta da salute, famiglia e tempo libero alla sfera professionale, alla carriera e all’ambizione. Il work life balance, nel tempo, può variare a seconda delle fasi della vita sia per avvenimenti personali, sia per cambiamenti temporanei della propria professione. Fondamentale in questo contesto, però, è la continua ricerca del benessere personale e la soddisfazione nei confronti del lavoro grazie soprattutto ad un’attenta organizzazione.
Telelavoro e Smart Working.
Non si fa che parlare di smart working e telelavoro, in un mondo tecnologico come il nostro. Purtroppo, la grande quantità di informazioni che troviamo in rete e l’uso non sempre corretto delle due definizioni, hanno prodotto la tendenza a sovrapporre i due termini. Smart working e telelavoro, infatti, non sono proprio la stessa cosa ed entrambi influiscono diversamente sul work life balance.
Il telelavoro.
Il telelavoro è la prestazione svolta dal lavoratore dipendente al di fuori della propria sede di lavoro. Il lavoratore utilizza sistemi telematici di comunicazione che rendono possibile il collegamento con il datore di lavoro. Il luogo in cui viene svolta la prestazione di lavoro può essere anche la casa del lavoratore stesso. In questo caso le responsabilità del posto di lavoro si trasferiscono dall’azienda alla casa del dipendente. Il telelavoro ha un carattere volontario e l’azienda è libera di accettare o meno la proposta. Si raggiunge dunque un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro, che modifica la sede mantenendone però inalterato l’orario.
Lo Smart Working.
Lo smart working, o lavoro agile, è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli di orario o di luogo, tutto il contrario del telelavoro. L’organizzazione di questa modalità di lavoro è stabilita da un accordo tra dipendente e datore di lavoro. Un elemento caratterizzante lo smart working è quindi la flessibilità poiché non sono imposti limiti di spazio temporali al lavoratore. Pertanto quest’ultimo può decidere di svolgere le proprie attività quando meglio ritiene e da dove preferisce. Questa modalità di lavoro permette al lavoratore di svolgere la sua attività in maniera più efficiente, conciliando allo stesso tempo le attività lavorative e quelle legate alla sfera personale (work life balance).
Ma sia il telelavoro che lo smart working devono garantire il diritto alla disconnessione…
Il diritto alla disconnessione.
Il diritto alla disconnessione è quel diritto che garantisce ad ogni lavoratore di “staccare la spina”. Letteralmente. Ciò implica che deve essere inserito nel contratto tra lavoratore e datore di lavoro un accordo che stabilisce i tempi di riposo del lavoratore, e che dunque quest’ultimo abbia la possibilità di spegnere i propri dispositivi negli orari e nei giorni non lavorativi. Così facendo, il tempo di disconnessione sarebbe dedicato interamente alla famiglia e alla salute fisica. Tale alternanza definisce il significato autentico di work life balance ed aiuta a evitare che il lavoratore possa soffrire di una malattia sempre più diffusa ma ancora sottovalutata: il tecnostress.
Per iniziare a equilibrare vita lavorativa e vita privata, il lavoratore può eseguire un semplice passo: quello di disattivare le notifiche dei propri dispositivi. Senza quei suoni brevi ma rumorosi, a volte insistenti, la vita lavorativa e quella personale ne gioveranno, rendendo il work life balance più che gestito e gestibile.
Sostienici, clicca qui: PINK
Comments are closed.