Pink Vintage. Intervista a Margot Valois.

Carissima Margot, noi non ci conosciamo ma ho letto il tuo ultimo romanzo, Cecilia di Ripanera, e ne sono rimasta molto affascinata: sia per la storia raccontata sia per l’epoca storica scelta come sfondo.

Vi si ritrovano tutte le caratteristiche del romance storico, ma dimmi, che cosa ti ha spinto a scegliere di ambientarlo sullo sfondo dei moti rivoluzionari del 1848 in Italia? La finestra aperta sulla Massoneria e sul momento critico attraversato dal Papato in quegli anni ha toccato argomenti solitamente poco noti e poco trattati nella cattolica Italia. Posso chiederti a quali fonti, più o meno ortodosse, hai attinto?

Ho spulciato in diversi archivi e mi sono divertita a fare domande a chi ne sapeva più di me. È un argomento che mi interessa molto, il rapporto tra Chiesa e Massoneria così non ho esitato ad approfondire un po’ ovunque ma soprattutto nelle biblioteche e negli archivi.

Quale metodo segui per scrivere? Hai fatto dei sopralluoghi? Questo è il tuo secondo lavoro; quale confronto puoi fare con il primo Memorie di una cortigiana? quali somme puoi trarre dalla tua esperienza narrativa complessiva?

Generalmente vado sempre, se posso, nei luoghi in cui ambiento i miei romanzi. Faccio veri e propri sopralluoghi, ammetto. Non riesco a fare paragoni, invece, tra Cecilia di Ripanera e Memorie di una Cortigiana. Sono due romanzi molto diversi ma che mi hanno dato tantissime soddisfazioni sia durante la stesura che dopo, quando hanno affrontato il giudizio dei lettori.

E a te quali romanzi e autori piace leggere? Su quale genere di letteratura ti sei “formata”?

Leggo molti romanzi storici e i classici francesi, sui quali mi sono formata. Non ho però un romanzo preferito.

Cecilia è una vera eroina, costretta a diventare adulta troppo presto suo malgrado e ad assumere grandi responsabilità. Ma lei non rientra né nel prototipo di bella senza cervello, né della figlia succube determinata a portare avanti l’eredità di famiglia. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare per il personaggio di Cecilia?

No, Cecilia è frutto della mia fantasia, anche se ammetto che le storie delle donne forti mi hanno sempre affascinato e quindi forse inconsciamente mi sono ispirata a loro.

Ho apprezzato molto la presenza dei personaggi minori in funzione non decorativa ma assolutamente rafforzativa, sia dell’intreccio sia dei protagonisti principali: la fantesca Lina è sorniona e vigile come una mamma gatta! Lord Richard invece è venuto nella valigia con te direttamente dalla cara vecchia Inghilterra?

Per me i personaggi cosiddetti minori hanno forse più importanza dei protagonisti. Sono loro a dare corpo e veridicità alla storia. Come Don Abbondio di Manzoni… può non esserci? No, vero?

Ho letto nella tua nota biografica che la tua vita è divisa tra l’Inghilterra e la Francia; ma che cosa ti lega all’Italia? E, a proposito, quante lingue conosci?

Conosco svariate lingue per le mie origini variegate, mettiamola così: parlavo una lingua con nonna e un’altra con mamma. Quindi, anche se non avessi voluto, avrei comunque dovuto imparare più di un idioma. L’Italia è un paese che amo e in cui ho passato delle splendide estati. E la lingua italiana è la più bella e musicale di tutte, credo.

Perché hai scelto di scrivere con uno pseudonimo? E perché hai optato proprio per quello della Regina Margherita di Valois?

Perché Margot de Valois era una donna favolosa, di grande carisma e carattere, anche se è passata alla storia per le sue relazioni sessuali ambigue (tra l’altro molte delle quali inventate di sana pianta). Lo pseudonimo lo preferisco al nome che hanno scelto per me quando sono nata, proprio perché l’ho scelto io e mi si addice.

Posso chiederti una piccola anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Sto scrivendo molto. Ma soprattutto sto facendo ricerche in questo periodo per il seguito della Cortigiana e per un altro romanzo storico.

Romina Angelici

Nota biografica

Margot Valois è lo pseudonimo di una giovane scrittrice anglofrancese. Nata da padre parigino e madre scozzese, Margot ha passato la sua infanzia nella libreria parigina del nonno per poi cominciare a viaggiare in tutto il mondo. Innamoratasi della regione della Languedoc, vive nei mesi estivi a Carcassonne. La sua sede operativa resta il quartiere di Swiss Cottage di Londra, dove vive con la sua gatta Bastet.