Questa riflessione riportata nel titolo, a mio avviso, è la più importante per tutti coloro che desiderano amare ed essere amati in modo autentico e totalmente appagante. Amare è un’arte come scrivono Alberoni e Fromm pertanto bisogna capire da dove si parte e dove si vuole arrivare attraverso di esso.

Per capire il vostro punto di partenza dovreste soffermarvi su queste domande: siamo donne o uomini liberi, scevri da qualsiasi bisogno, frustrazione, senso di rabbia o rivalsa nei confronti dell’amore? Siamo davvero capaci in questo momento di donare e accogliere l’amore? L’amore che vogliamo è un desiderio limpido, che nutre la nostra vita già ricca e gioiosa oppure attraverso di esso cerchiamo un qualcosa che riempia la nostra solitudine interiore, la nostra paura di non essere amabili, la nostra routine che ci annoia o peggio ancora o il nostro riscatto da precedenti storie fallimentari? Perché in fin dei conti, l’amore è davvero una cosa semplice, ma noi tendiamo a nevrotizzarla con tutto ciò che ci portiamo dentro.

Una volta compreso qual è il vostro punto di partenza e quindi, perché desiderate costruire una storia d’amore o volete innamorarvi, naturalmente, capirete il vostro punto di arrivo. Tutti vogliamo amare, tutti sappiamo amare, ma in pochi lo sanno fare “bene”. Con questo termine intendo amare in modo sano. Due anime nude che si incontrano e insieme, decidono liberamente il vestito da indossare per stare meglio rispetto allo stare da sole.

La Psicologia dell’amore, allo stato attuale, rispetto al titolo del libro della scrittrice Robin Norwood “donne che amano troppo”, si è evoluta sostituendo il termine “troppo” con “male”. Le donne che amano male, sono donne affamate d’amore, dipendenti dall’amore, che lo cercano ovunque e con chiunque. Difatti quasi il 90% delle donne soffre della sindrome da dipendenza affettiva. Donne che investono tutto nell’amore, annullando sé stesse e i loro bisogni per il partner. Molte pazienti mi dicono: gli ho dato tutta me stessa e anche di più e in cambio cosa ho ricevuto? È proprio questo il punto. Dare tutto e soprattutto, subito per la paura di non essere accettate e amate dal potenziale partner, perdendo di vista il proprio sentire, le proprie emozioni. Questo accade perché non si ha un baricentro emotivo e affettivo equilibrato pertanto prevale il far sentire bene l’altro a discapito del proprio benessere. Chiedetevi invece: come mi fa sentire l’altro? Che sensazioni mi fa provare? Quello che mi dà l’altro è quello di cui ho realmente bisogno?

Queste sono le domande di una persona adulta sentimentalmente ed emotivamente che desidera andare nella direzione giusta del cuore.

L’amore che fa soffrire non è amore. L’amore che richiede all’altro di curarlo per ferite antiche o storie passate andate male, non è amore.  Non è questa la direzione dell’amore che ci rende felici!

Dove ci deve portare allora l’amore? Qual è la direzione giusta per andare incontro ad un amore vero?

Sempre secondo Erich Fromm, l’amore deve essere celebrato tutti i giorni come un atto di liberazione e arricchimento; un nutrimento di reciproco benessere. Amare è un compito per adulti che desiderano allenarsi costantemente, non da sognatori passionali. Imparare ad amare richiede pratica e un lavoro costante dove lo sforzo e il giudizio non lasciano niente al caso o alla sorte. Imparare ad amare in modo maturo e cosciente vuol dire bandire possesso o condizioni. L’amore è prima di tutto preoccupazione per la vita, è cura e desiderio di favorire la crescita e il miglioramento di chi ci sta accanto. L’amore verso il quale dobbiamo dirigerci è quello matura che alza la nostra e altrui autostima.

Vi lascio con queste due bellissime affermazioni di Fromm riguardanti la differenza tra l’amore maturo e l’amore immaturo. Rifletteteci e pensate in quale di queste due situazioni vi trovate e in quale di queste effettivamente vorreste trovarvi.

L’amore immaturo dice: “Ti amo, perché ho bisogno di te”

L’amore maturo dice: “Ho bisogno di te, perché ti amo”

Mi auguro di avervi chiarito un po’ le idee, ma soprattutto avervi fatto comprendere qual è la direzione più giusta per voi e per il vostro benessere affettivo e di coppia. Il motto della dottoressa del cuore è “indipendenti insieme”.

Con affetto!

Gaia Parenti

Psicologa della sfera affettivo relazionale

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