In un video di 4 minuti e 32 secondi, caricato sul proprio profilo Twitter, l’OMS elogia l’Italia per come ha gestito l’emergenza Covid-19.
L’Italia “ha ribaltato la traiettoria dell’epidemia”.
Parole queste che a lungo tutti noi aspettavamo di sentirci dire.
In Europa alcuni Paesi, purtroppo, stanno già affrontando la tanto temuta seconda ondata epidemica. Soltanto in Francia ieri sono stati registrati altri 16000 casi. Un dato numerico che spaventa, se si pensa che dietro a queste cifre ci sono esseri umani. Un dato numerico che deve farci riflettere anche se la situazione nel nostro Paese sembrerebbe ancora sotto controllo.
Nessuno di noi scorderà mai l’inizio dell’epidemia, quando i telegiornali parlavano di Codogno (diventato dunque tristemente famoso) e dei primi casi di contagio in Italia. Prima di quelle notizie, la Cina sembrava lontana e il virus ancora di più. Poi è avvenuto tutto molto drasticamente e velocemente. Le scuole chiuse, il lockdown, i messaggi del premier Conte sempre più frequenti, le abitudini cambiate all’improvviso. Città vuote, il silenzio delle strade, l’eco dell’andrà tutto bene, il rumore della musica dai balconi. Tutto ciò sembra così lontano, adesso che stiamo riprendo pian piano tutte le nostre abitudini quotidiane che prima ci sembravano sciocche ma che abbiamo imparato ad apprezzare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si congratula con noi e con il nostro senso di responsabilità. Si congratula con chi ha dovuto prendere decisioni drastiche per tutto il Paese e con chi quelle decisioni le ha rispettate. Non dobbiamo mai scordare i sacrifici fatti fino ad ora. Tutti noi abbiamo immolato qualcosa per arrivare al punto dove siamo adesso. Ci abbiamo messo un po’ a capire la situazione, forse troppo disorientati da quello che ci accadeva attorno. Ma, ripensando a quei mesi serrati in casa e guardando il video postato dall’OMS, con gli occhi lucidi, posso soltanto dire che ne è valsa la pena. Le conseguenze di quelle scelte le stiamo ancora pagando, soprattutto dal punto di vista economico. Ma tutti noi abbiamo messo al primo posto la salute nostra e di chi ci sta attorno ed è questo che dovremmo elogiare: il buon senso di una comunità intera che non si è mai arresa, che ha cantato dai balconi per farsi compagnia, che ha disegnato e appeso arcobaleni.
Un plauso poi a tutti quelli che hanno lottato in prima fila contro il virus: ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, a chi indossava ogni giorno guanti e mascherina per portare cibo a chi non poteva mettere il naso fuori dalla porta perché più debole. Ci siamo aiutati. Supportati. E adesso questo plauso ce lo meritiamo e lo gustiamo, consapevoli che è così che dobbiamo proseguire: cauti e rispettosi delle semplici regole che oramai hanno iniziato a far parte del nostro vissuto quotidiano e che non ci tolgono la libertà ma piuttosto ci rendono coscienziosi e saggi, proiettati verso un futuro di maggiore indipendenza, e sicurezza, personale e collettiva.
Guardiamolo dunque questo video tributo a una Nazione bella come la nostra che dopo la Cina ha iniziato a pagare la diffusione del virus.
Guardiamolo, commuoviamoci, e pensiamo a un’Italia fatta di valori e di rispetto, che sta tenendo a bada un nemico invisibile e subdolo.
Guardiamolo e continuiamo a rispettare tutte quelle semplici indicazioni che se seguite alla lettera faranno arrivare, ne sono sicura, altri dieci, venti plausi.
Ce lo meritiamo per i sacrifici fatti e per quelli che facciamo ancora ogni giorno.
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