C’è una storia vera che, da come comincia, potrebbe sembrare simile a un romanzo.
Erano gli anni ’90 e nella città di Bucarest vivevano tanti bambini poveri, tutti insieme, nel sottosuolo ma, un bel giorno, un eroe mascherato andò a salvarli…
In verità non comincia così e nemmeno finisce bene, perché ancora oggi ci sono questi bambini e, se non è la droga ad ucciderli, se non è la fame e le malattie portate da questa vita, è il Covid-19.
Posso solo confermare che sì, vi sono degli eroi che fanno del proprio meglio, uno di questi è Miloud Oukili, francese di origine che, dopo essersi diplomato alla scuola di arti circensi di Annie Fratellini nel 1992, si trasferisce in Romania per lavorare presso l’associazione Handicap International come animatore in ospedali, orfanotrofi e centri per disabili.
Il suo incontro con i bambini di Bucarest non è quindi casuale: in un primo momento, aiutato da altri educatori che si occupano delle delicate situazioni, cerca di avvicinare i giovani entrando in contatto prima con il leader di quella “famiglia”. Ogni gruppo, ogni gang, ha un proprio leader che, a suo modo, si occupa degli altri.
Quando riesce a instaurare un rapporto di fiducia con alcuni di loro comincia a proporre alcune attività, dando così un orario, un luogo e alcune regole per poter partecipare. Ciò, insieme alle sue capacita di clown, importanti per strappare qualche sorriso mai visto sul volto di questi ragazzi, è un modo di educare al rispetto di alcune semplici regole che, nel tempo, sarà poi in grado di far applicare anche nella loro difficile quotidianità.
Il compito di Miloud, dagli anni ’90 a oggi, non è mai stato quello di togliere questi giovani dalla strada, compito che solo gli assistenti sociali possono ricoprire, ma un aiuto concreto per vivere prendendosi cura di sé partendo dalla loro igiene personale.
Pensate che ha insegnato loro come usufruire dei bagni pubblici nel modo più rispettoso possibile, come il continuare a rubare potesse diventare ogni giorno più pericoloso, accompagnandoli così con piccoli ma preziosi sostentamenti economici, come gestire i rapporti tra di loro nel rispetto, attraverso attività semplici, simulazioni che, nel tempo, hanno fatto davvero la differenza. L’associazione Parada, come poi altre, è nata proprio con questo intento: impegnare questi bambini e ragazzi anche in spettacoli creativi in cui poter interpretare personaggi, un modo per portare all’attenzione del mondo, al di là di quelle “case sotterranee” spesso nascoste dietro le stazioni dei treni, che loro c’erano, ci sono e, ancora oggi esistono, nonostante l’indifferenza la faccia ancora da padrona.
Nel 2008 è stato girato un film dal regista Marco Pontecorvo di cui lascio qui il link del sito dove trovarlo per chi volesse vederlo, un film che racconta la verità, senza lasciare nulla al caso, con Miloud che fa parte del cast.
Purtroppo la situazione di Bucarest è solo una parte di storia che racconta di giovani abbandonati, soli, ci sono situazioni simili in altre parti del mondo. Credo sia importante parlarne ai bambini e ai ragazzi che invece sono così fortunati ad avere una casa, cibo, una famiglia che li ama, per insegnare loro che anche le grandi difficoltà che per la loro età si trovano a dover affrontare possono e devono essere affrontate.
Estrapolare da ogni momento difficile ciò che di positivo c’è per crescere forti e con sani principi, il primo tra tutti il rispetto per se stessi, il rispetto per gli altri e il rispetto per ciò che di più prezioso c’è, e cioè: la Vita.
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