Se parliamo dei maestosi e coraggiosi bisonti immaginiamo subito vaste praterie, le travolgenti corse delle mandrie e la vita degli Indiani d’America che ruotava intorno a loro ma sempre nel più totale rispetto delle anime di questi giganti dal cuore buono.

I maestosi e coraggiosi bisonti hanno una incredibile storia che li accompagna sino ai giorni nostri perché, nonostante la loro quasi totale estinzione nei tempi passati, oggi hanno avuto una seconda e importante opportunità di rinascere, di essere finalmente rispettati e ammirati.

Tutto comincia dalla Spagna: qui è stato portato a termine un importante progetto messo a punto dal veterinario Fernando Morán, capo del Centro Europeo del bisonte in Spagna, che si sta occupando di reintrodurre i bisonti in natura dopo più di diecimila anni. Qui saranno liberi e, al tempo stesso, difenderanno le zone a rischio incendio proprio spazzando via la vegetazione in eccesso, la stessa che causa indomabili roghi nei periodi molto caldi.

“Il bisonte non è aggressivo, ed è l’ideale per ripristinare i processi naturali nelle zone rurali abbandonate. Fornisce biodiversità immediata. Apre spazi in aree chiuse da foreste e fa entrare la luce, così la biomassa e il carico di quello che potrebbe essere carburante per incendi boschivi. Praticamente è un decespugliatore vivente” ha affermato Morán.

Pensate che in Andalusia questa reintroduzione, cominciata in principio poco per volta, ha già dato risultati importanti: il 30% di quel che mangia ogni giorno è fibra di legno e il 70% è erba che poi germoglia di nuovo, mantenendo un ecosistema sano ed equilibrato e riducendo di molto il pericolo incendi.

I bisonti, da sempre visti come pericolosi, sono in verità animali pacifici, per niente aggressivi. Sapere che ai nostri giorni fanno parte nuovamente di noi, immaginarli essere di nuovo liberi in quelle immense praterie, è ciò di cui abbiamo davvero bisogno e che porta il nome di “speranza”.