Tra le più attese dell’anno, la Dior Haute Couture Week rappresenta il polo della creatività dove capolavori d’arte tessile ci fanno sognare.
Dior Haute Couture Week. Il Museo Rodin è la cornice perfetta per la sfilata, in quanto gli arredi stravaganti contrastano con gli abiti splendidamente.
Non la solita sfilata
Più che definirla semplicemente una sfilata di moda, quella di Dior sotto la guida di Maria Grazia Chiuri direttrice creativa della maison dal 2016, presenta a Parigi una collaborazione con la coppia di artisti indiani Madhvi e Manu Parek.
Sullo sfondo gli arazzi creati dagli artisti indiani.
La collezione è il risultato della collaborazione tra la Chiuri e la The Chanakya School of Craft di Mumbai fondata da Monica Shan e Karishma Swali.
La passerella della sfilata mostra quindi il lavoro di queste due personalità interessanti, appeso lungo le pareti. I ricami che adornano quindi l’atmosfera sono opera delle ricamatrici della Chanakya School of Craft di Mumbai, diretta da Nehal Shah e Karishma Swali.
È la rappresentazione di due mondi, uno “in superficie”, visibile a tutti e un altro meno conosciuto, che conserva e nutre il sapere, un luogo intimo dove manualità e sensibilità collaborano creando capi unici tra arte e artigianato.
Il lavoro del couturier e quello dell’artista si fondono dunque ancora una volta, sulla passerella francese che porta con sé la conoscenza e l’estro di nazioni diverse, creatività ben distinte, gusto e raffinatezza.
Una cosa è certa: la passerella Dior di Parigi racconta nuove storie, quelle delle abilità sartoriali della tradizione indiana. L’unione tra la loro tecnica e la creatività di Maria Grazia Chiuri ha dato vita a una collezione dai capi unici.
La palette
Le tinte sono tutte rivolte ai toni del beige, del bianco e del grigio. Monocromatici come i ricami, veri protagonisti di questa collezione.
È la tecnica ciò che interessa alla stilista questa volta, specialmente l’esaltazione di essa.
Le silhouette lunghe, semplici come i toni delle stoffe, sono state scelte così per non lasciare che eventuali virtuosismi rischiassero di oscurare il tema principale della sfilata: l’haute couture come simbolo di qualità tecnica.
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