Oggi è sempre più necessario parlare di salute mentale. Lo abbiamo fatto con Raffaella Iuliano, classe 1992, studentessa della facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Raffaella, vuoi raccontarci in sintesi la tua esperienza universitaria?

Innanzitutto, posso dire che dopo un percorso non poco travagliato, attualmente sono quasi giunta al termine. Fin da bambina, il mio sogno era fare il medico. Ma, il primo ostacolo che ho trovato è stato il test d’ingresso, che ho dovuto rifare per ben quattro volte. Ho frequentato diverse facoltà nel mentre, dalla facoltà di Farmacia a quella di Odontoiatria e protesi dentaria, fino a quando nel 2014 sono riuscita finalmente a entrare alla facoltà di Medicina.

Com’è stato e com’è essere una giovane donna all’interno di una facoltà scientifica?

Molte volte, mi è stato detto che quello del medico non era un lavoro appropriato per una donna, troppo impegnativo, perché una donna deve avere come priorità la famiglia. È chiaro che non tutti fortunatamente la pensano in questo modo, ma anzi molti genitori incoraggiano le figlie a perseguire i propri obiettivi senza porre limiti a riguardo. La mia famiglia non mi ha mai ostacolato in tal senso, anche se ci sono stati periodi in cui mi sono sentita molto scoraggiata, ma non ho mollato la presa.
Il percorso universitario fin da subito è stato particolarmente impegnativo, esami molto complessi e altamente nozionistici. Il rapporto con i colleghi e le colleghe non è sempre stato molto roseo: si tratta di un clima estremamente competitivo, che troppe volte non tiene conto delle dinamiche personali degli studenti. Molto spesso non mi sono sentita
capita da chi mi circondava.

Quali sono state le tue difficoltà? E come hanno influito sulla tua vita?

Dedicavo molte delle mie giornate esclusivamente allo studio, tralasciando purtroppo delle problematiche psicologiche che mi portavo dietro già da un po’ di tempo. Sono stata ferma per circa due anni, affrontando con l’aiuto di specialisti i mostri che per troppo tempo cercavo di nascondere sotto il letto, tra cui i disturbi alimentari e una forte depressione, che durante i miei 23 anni è emersa in tutta la sua violenza. All’epoca cercavo in tutti i modi di ignorare questi problemi e andare avanti, ma ad un certo punto ho dovuto guardare in faccia la realtà e prendermi cura di me stessa.

Raffaella Iuliano
In merito a queste problematiche, cosa ritieni si possa fare oggi nel concreto per educare le giovani generazioni ai problemi legati alla salute mentale?

Il punto è che per educare le giovani generazioni, bisognerebbe educare anche le precedenti: ci viene insegnato come mangiare, come allacciarci le scarpe, ma non ci viene insegnato a gestire i nostri sentimenti, a dare un nome alle nostre emozioni, anche negative. A volte, mi sono sentita completamente emarginata: dalla mia famiglia, dai miei amici,
dall’ambiente accademico, poiché le persone probabilmente non possedevano gli strumenti per potermi capire in qualche modo. Credo sia assolutamente necessario chiedere aiuto a persone qualificate, come psicologi e psichiatri.

Ecco, concorderai con me che l’accettazione sia il primo passo per la risoluzione di queste problematiche.

Assolutamente sì. C’è però anche la necessità e il bisogno della comprensione di chi ci circonda: spesso ci sentiamo inadeguati, inferiori e meno meritevoli degli altri. Occorre sensibilizzare e parlare di salute mentale.

Quale consiglio daresti oggi alle giovani donne o anche a una giovane te stessa?

Ascoltatevi: se avete un desiderio, un sogno, una passione, ascoltatevi, non lasciatevi influenzare dagli altri. Si tratta della vostra vita e dovete trovare la forza di potercela fare, anche se intorno tutti vi demoliscono. Non sentitevi inadeguate o inferiori a nessuno. Impegnatevi con tanta dedizione e con tanta passione, se credete in qualcosa, andate fino in fondo. Io ho 31 anni e per una vita intera mi sono sentita fuori tempo, fuori fase, fuori forma, fuori tutto, però adesso che ho affrontato i miei demoni, posso dire che probabilmente rifarei tutto quello che fatto. Imparate anche a chiedere aiuto quando serve, abbiate sempre amore e rispetto verso voi stesse.

Non abbiate paura di cadere. Siate forti, siate coraggiose.

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