Storia e magia, piramidi e templi imponenti, verdi oasi di pace, deserti sconfinati, montagne rosse, mare coloratissimo e vivacissimo, fino ad arrivare alla frenesia del Cairo. L’Egitto è uno scrigno di tesori da scoprire, ma è davvero pericoloso come dicono?
Qualche tempo fa ho letto un post su un gruppo Facebook dedicato all’Egitto, dove una signora chiedeva come muoversi dall’aeroporto di Marsa Alam al suo resort, evidenziando la sua paura all’idea di viaggiare in auto da sola con il tassista egiziano. Molti hanno preconcetti. Molti sono anche i siti web che contribuiscono a questo terrorismo psicologico, che raccomandano prudenza per chi viaggia in Egitto.
Alcuni addirittura lo sconsigliano se non strettamente necessario. C’è chi invece ammette le vacanze in resort senza però avventurarsi fuori. E poi c’è chi mette false idee in testa alle donne che, specialmente se bionde, vanno in contro a pericoli certi. Eppure, viaggiare in Egitto è sicuro. Che tu sia uomo o donna e qualsiasi età tu abbia, puoi partire senza pensieri – ovviamente sempre con coscienza.
Gli spostamenti.
Viaggiare è molto semplice e lo puoi fare in autonomia. L’Egitto è molto ben organizzato con i pullman. Go Bus https://go-bus.com/ e Blu Bus https://bluebus.com.eg/ sono sicuramente quelli più famosi ed efficienti, con poche lire egiziane permettono infatti di viaggiare comodi e nel pulito anche per lunghe tratte. È possibile prenotare il biglietto dal sito o da app o direttamente in un ufficio locale. Altrimenti puoi optare per minibus locali ancora più economici che non prevedono alcuna prenotazione, in quanto ne partono diversi più volte al giorno, ma solo quando viene raggiunto il numero di passeggeri.
Anche questi sono molto efficienti, ma richiedono un pochino di spirito di adattamento. Non è insolito ritrovarsi in sette in un minivan con le valige ammassate addosso! Ma anche questa può essere una piacevole esperienza del nostro viaggio all’avventura. Viaggiare di notte in pullman è sicurissimo anche per le ragazze. Nei prossimi articoli vedremo più nel dettaglio come organizzare spostamenti specifici in base alle proprie esigenze. Nelle città è consigliabile scaricare le app InDrive o Uber: dopo aver inserito l’indirizzo della destinazione che vuoi raggiungere, appariranno diverse offerte di macchine nelle vicinanze e il relativo costo accordato al momento della conferma. Nei minuti di attesa, sarà possibile verificare la posizione della tua auto e metterti in contatto telefonico con l’autista. Un metodo pratico, veloce e sicuro, che eviterà possibili discussioni sui soldi.
Viaggi guidati.
Se per gli spostamenti e molte località specialmente sul mar rosso puoi spostarti in totale autonomia, è vero anche che alcune mete sarebbero un peccato fatte in solitaria senza i preziosi racconti di una guida. Giza, Saqqara, Luxor o ancora Assuan e Abu Simbel prendono tutto un altro valore se accompagnati da una guida storica. È possibile trovare tanti consigli e tante guide anche parlanti italiano sul gruppo Facebook Egitto che passione https://www.facebook.com/groups/337493093109805.
Posso andare nel deserto in autonomia?
Ovviamente ci sono delle cose da tenere a mente. Una domanda ricorrente è se è possibile viaggiare o campeggiare nel deserto in autonomia. La risposta ovviamente è no, proprio per una maggior sicurezza del turista. Va da sé che in alcune città si è di fatto nel deserto – basti pensare a Siwa nel cuore delle dune del deserto libico, o Dahab in mezzo al deserto di montagne rosse del Sinai – e quindi è possibile passeggiare nelle zone limitrofe, ma addentarsi nei deserti in auto è assolutamente vietato, a eccezione di alcune aree dove è permesso transitare e dormire in tenda solo ed esclusivamente accompagnati da un driver autorizzato.
L’esperienza dei vari deserti – deserto bianco, deserto nero, deserto del Fayyum, deserto di Siwa – ti lasceranno totalmemte senza fiato. In generale, specie quando si viaggia nel deserto, i posti di blocchi dei militari sono numerosi ed è obbligatorio mostrare un documento di identità. Più che spaventare, questo dovrebbe anzi dimostrare la garanzia di sicurezza del paese.
La guerra.
Per quanto riguarda il Sinai, molti lo sconsigliano per via della vicinanza con Israele e Palestina. Va da sé che avventurarsi vicino alla striscia di Gaza sia assolutamente sconsigliato ma, per chi desidera fare una vacanza o trasferirsi in località come Sharm el-Sheikh o Dahab, la situazione è sicurissima. Ovviamente, la situazione guerra è un tema che sta molto a cuore e di cui si parla continuamente e chi soggiorna lungo tempo qui potrebbe rimanere impressionato nel fermarsi a riflettere su quello che accade a pochi chilometri di distanza mentre magari sta bevendo un succo di mango fresco con i piedi in acqua subito dopo un giro di snorkeling in serenità.
Ho paura del cibo egiziano!
Il mito della dissenteria è più da attribuire al cambiamento di abitudini alimentari e temperature, non al cibo “cattivo”. La cucina egiziana prevede piatti deliziosi. Riso, insalate di pomodori, salsa tahina, pollo, falafel, humus di melanzane, zuppe sono solo alcuni dei piatti più semplici e tipici. Il cibo in Egitto è buono e, come accade ovunque, è spesso molto più sicuro quello cucinato nei piccoli ristoranti locali, che all’apparenza potrebbero sembrare poco raccomandabili, poiché appena cucinato con ingredienti freschi, piuttosto che in alcune grandi strutture alberghiere dove gli avanzi dei buffet vengono riproposti numerose volte. Ovviamente si può poi trovare il ristorante locale dalle condizioni igieniche assolutamente inaccettabili come anche il resort dal cibo sempre fresco.
Sicurezza acqua.
Molto importante è che, nelle località dove l’acqua non è perfettamente purificata o leggermente miscelata con acqua di mare, frutta e verdura siano lavate accuratamente con acqua minerale per evitare di contrarre possibili batteri o parassiti tipici delle zone tropicali e africane. Se vuoi comprare frutta fresca, il consiglio è di metterla in una scodella con acqua, sale e aceto e lasciare agire per quindici minuti. No. La frutta non diventerà salata e non avrà sapore di aceto. Promesso. Si consiglia sempre di utilizzare acqua naturale anche per lavare i denti – una bottiglia d’acqua da 1,5 litri costa dalle 7 alle 10 lire egiziane, ovvero dai 0,13 ai 0,19 centesimi di euro circa.
Farmaci.
Per quanto riguarda i farmaci, a meno che tu non assuma qualcosa di particolare per problemi specifici, puoi benissimo evitare di occupare spazio in valigia. In Egitto si trovano tutti gli equivalenti, a volte anche originali, dei nostri farmaci a prezzi assai ridotti. Anche nel caso di medicinali specifici, è possibile ordinare l’originale, se non presente in tale farmacia. Una domanda che preoccupa molti è se è possibile reperire psicofarmaci per chi è sotto trattamento o se occorre farsi spedire i farmaci dall’Italia. Anche nel caso di psicofarmaci è possibile reperire ciò che serve. Chiedere sempre consiglio al proprio medico prima di partire.
Stai attenta agli egiziani!
Un altro mito da sfatare è quello dell’egiziano cattivo – criticato spesso non solo dall’europeo ma dai beduini stessi! La persona cattiva, come quella buona, esiste in tutto il mondo. Esiste sì l’egiziano cattivo, come esiste l’italiano cattivo o il balinese cattivo. A volte la donna, come testimoniano anche molte egiziane, è messa su un piano inferiore rispetto all’uomo. Da qui il mito che viaggiare per le donne è pericoloso. Ma non è sempre così. C’è la donna che viene obbligata a mettere il velo, quella che invece lo indossa per suo desiderio. Alcune donne scelgono liberamente il burqa mentre qualcuna non ha scelta.
Alcuni uomini non hanno rispetto, ma la maggior parte ne ha molto più che in Italia perché qui vige il senso naturale di aiutare l’altro e di essere gentili. Altro mito da sfatare riguarda i venditori ambulanti, come se fossero i mostri d’Egitto. Sì, nei siti altamente turistici si incontrano molti venditori ambulanti che provano a vendere, esattamente come in passeggiata lungomare nella riviera ligure, tanto per dirne una.
Il turista è “preso di mira” come, in un certo senso, è anche giusto che sia, ed è così in tutto il mondo. Poco si parla però dei turisti… A volte capita di assistere a scene veramente brutte di italiani che rispondono molto male o addirittura insultano queste persone che di fatto stanno lavorando, quando basterebbe un educato “No grazie” che spesso si risolve in un invito a bere un tè. È sempre bene ricordare che l’ospite dovrebbe essere educato e grato nei confronti del paese che lo sta accogliendo.
Abbigliamento.
In Egitto la popolazione è in gran parte musulmana con una minoranza cristiana. Non esiste nessun obbligo riguardante l’abbigliamento – a eccezione delle moschee dove gli uomini devono indossare pantaloni lunghi e le donne coprire anche braccia e capelli – ma è sempre bene essere rispettosi del contesto in cui ci si trova. Va da sé quindi il buon senso personale!
A Dahab, per esempio, è possibile vedere nello stesso contesto beduine in niqab – il velo che lascia scoperti solo gli occhi –, ragazze velate, egiziane o straniere in bikini o in abiti sensuali e la donna in burqa. Anche a Siwa, dove le donne indossano tutte il burqa, non esistono regole esplicite, ma è logico che sia più rispettoso mantenere un abbigliamento meno succinto o quanto meno domandare al proprio arrivo a qualche persona di riferimento. La soluzione più comoda è avere sempre un velo in borsa da mettere sulle spalle o in testa all’occorrenza.
Viaggia in serenità e sempre con rispetto. La cosa più pericolosa che può succedere sarà il mal d’Egitto al tuo ritorno a casa!
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Foto di copertina di Rachel Claire
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