LA GRAMMATICA NON VA IN VACANZA!

Passeggiate flemmatiche; autobus che passano con una frequenza minore; la scuola che chiude i battenti; la comunicazione che lascia lo spazio alla lenta gestualità, alle emoticons.

D’estate, si sa, tutto rallenta, anche il nostro modo di pensare, di parlare, di scrivere. Per pigrizia (e si spera solo per quella) la grammatica cede il sopravvento a qualche: “Sì, dài, il senso si coglie!”. Per pigrizia saltano le virgole. Per pigrizia i cappelli diventano capelli di paglia, il Po abbonda e straripa, erroneamente, in quasi tutte le frasi. Per pigrizia le parole non scritte si trasformano in tanti puntini di sospensione che, da essere tre, mal interpretati, mandano in tilt la comunicazione. Immaginiamo una conversazione estiva (nello specifico) in chat tra due fidanzati o tra amici, per esempio: a un certo punto un interlocutore, solo perché è in vacanza e le ferie sono sacrosante, risponde con una riga di puntini di sospensione… “perché che noia, l’ho scritto prima!” e cosa significheranno mai quei puntini? la comunicazione, a quel punto, è fortemente compromessa.

“Grammatica, drammatica!”, sentenzia in una sua canzone Lorenzo Baglioni.

E le parentesi, questi sconosciuti sottotitoli del pensiero, che fine fanno d’estate? (soltanto d’estate?)

“Come spiegare il mio strano amore per le parentesi? Mi sono venuti in mentre tre motivi:

1 Ho bisogno di isole. Senza le isole, il mare si annoia. Le parentesi sono isole nella frase, nel testo.

2 Io sono una prof. Ho l’insegnamento nel sangue. Le parentesi permettono di spiegare.

3 Mi riesce molto difficile raccontare una storia per volta. Protetta dalle parentesi, una seconda storia più piccola può vivere all’interno della storia principale.” Scrive l’autore francese Erik Orsenna.

Una buona e leggera lettura è sempre la soluzione: La danza delle virgole di Erik Orsenna è un libro consigliatissimo per studenti che assopiscono la mente e le regole grammaticali durante le vacanze estive e per adulti che vogliono riscoprire la bellezza della lingua. Un testo estivo che, con il ritmo di una dolce e sonnolenta musica, scandisce le parole e le fa immergere in un mare di melodiosi significati.

Ma allora perché rovinarci le vacanze? Per colpa di omissioni, di un’anestesia immotivata del linguaggio? Riscopriamo la bellezza della lentezza estiva, senza perdere di vista la testa e… la grammatica!