L’11 maggio è stata inaugurata la 58^ Biennale di Venezia, uno degli eventi più importanti nel mondo dell’arte. Un’organizzazione colossale che coinvolge l’intera città lagunare e attira centinaia di migliaia di turisti. Se per molti è un immancabile appuntamento con l’arte, per alcuni non rientra fra le cose da vedere durante il periodo nel quale sarà aperta, dall’11 maggio al 24 novembre 2019.

Eppure credo che se saggiamente consigliati, anche i profani dell’arte potrebbero farci un pensierino ritrovandosi piacevolmente colpiti da un evento che ogni due anni anima il mondo dell’arte dal lontano 1895, anno della prima Biennale.

L’idea della Biennale nacque con l’intenzione di stimolare l’attività artistica ed il mercato dell’arte a Venezia e in un’Italia da pochi anni unificata ma, nonostante sia passato più di un secolo, questa manifestazione è rimasta come punto fermo che tuttora ha il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche che mostrano lo stato dell’arte nel XXI secolo.

Dislocata in due luoghi storici di Venezia, i Giardini e l’Arsenale nei quali le opere contemporanee dialogano con edifici storici, il visitatore ha la possibilità di osservare nei vari padiglioni l’arte di ogni singolo paese partecipante. E non sono pochi! Due anni fa vinse il padiglione della Germania con un’installazione di Anne Imhof. Il paese teutonico ha cercato di ripetersi ma, stavolta, la vincitrice è stata la Lituania con un collettivo femminile che ha proposto una performance davvero particolare.

Visitare la Biennale è un’occasione che non deve passare in sordina e per questo propongo ai lettori 5 motivi per prenotare un viaggio a Venezia e visitare questa manifestazione mondiale dell’arte.

1. Passeggiare fra i vari padiglioni dei Giardini e dell’Arsenale, dove si trova quello italiano, permette di venire a contatto con un’arte che è sempre più coinvolta nel tessuto sociale nel quale opera. I lavori presentati parlano di politica, di denuncia sociale, di minoranze etniche (come nel caso del Canada che con il collettivo Isuma di origine Inuit, propone un lavoro proprio su questo piccolo popolo), migrazioni, un tema particolarmente attuale, totalitarismi ancora presenti nel mondo e ambiente e sostenibilità. Sono temi emergenti quelli chiamati in causa, sia di ordine sociale che politico, un viaggio attraverso diverse definizioni di concetti medesimi, una riflessione su una molteplicità di vedute a cui si aggiungono le nostre. I visitatori diventano gli ennesimi protagonisti di questo evento unico.

2. Osservando con attenzione ciò che questa Biennale propone, è possibile che qualcuno si chieda se questa sia arte. La domanda è complessa e una spiegazione adeguata porterebbe via moltissimo tempo. Quello che bisogna sapere è che l’arte vive e rispecchia l’epoca in cui si manifesta proponendo modernità e una rottura con la tradizione. La pittura sembra scomparsa, relegata come un’espressione di minore importanza davanti all’esplosione della performance e delle installazioni. Ma non è questo il problema. La spiegazione è che l’arte sta cercando nuovi mezzi espressivi che portino non solo un messaggio ma anche una spettacolarizzazione. Stupire sta diventando la parola chiave. Ma il tema di questa Biennale chiede agli artisti di interpretare il tempo che stiamo vivendo e sarebbe interessante viaggiare tra i padiglioni di quasi 90 paesi per capire come il cambiamento venga interpretato. Pertanto la Biennale presenta lo stato attuale dell’arte, come si presenta, come si concretizza e come si proietta verso il futuro.

3. A Venezia non c’è solo la Biennale ma un vero e proprio programma di eventi collaterali che rendono unica la città lagunare. Chi visita la Biennale può approfittare per vedere altro di quello che Venezia offre sul piano culturale. Alle Gallerie dell’Accademia c’è Baselitz Academy, una mostra capolavoro, una retrospettiva che ripercorre tutte le tappe dell’evoluzione creativa del grande Georg Baselitz; la prima, in questa sede, dedicata ad un artista vivente. A Ca’ Corner della regina, Fondazione Prada propone una mostra stupenda: Jannis Kounellis, a cura di Germano Celant, occupa tutte le sale della preziosa dimora nobile e riunisce 60 lavori dell’artista scomparso nel 2017. Non poteva mancare una mostra su Leonardo per festeggiare i 500 anni dalla sua morte; a Palazzo Zaguri in  Authentic real bodies. Leonadro Da Vinci, 50 reperti anatomici, delle installazioni di cadaveri ricostruiti riproducono i suoi disegni più celebri. Presso la Fondazione Cini, invece, è possibile visitare Burri. La pittura, irriducibile presenza  che promuove una retrospettiva del grande artista umbro. E potrei continuare ad elencare eventi degni di nota; ogni angolo di Venezia è un inno all’arte, grandi nomi che vengono presentati parallelamente allo scenario della Biennale e che mostrano un seme culturale forte e deciso. Per chi ama l’arte è un’occasione più unica che rara.

4. Osservare Venezia sotto la Biennale permette di avere una propria percezione delle cose. Camminando fra i vari padiglioni, ci si rende conto che alcuni di questi sono al di fuori dell’Arsenale e dei Giardini e si trovano all’interno dei vicoli di Venezia, come per il Padiglione Armenia. Si respira un’aria diversa, c’è un fermento che non si percepisce in altri periodi dell’anno. É una babele umana e linguistica, uno scenario frammentato in migliaia di visioni. Si ha la possibilità di avere un approccio totalizzante all’arte, di vederla in tante delle sue declinazioni, riflettere sulla diversità di espressione e di pensiero che con l’arte prende forma.

5. L’ultimo punto non poteva che essere dedicato a Venezia, la città romantica per eccellenza. Decidere di visitare la Biennale significa anche girare per le “calle”, passeggiare con i piccioni di Piazza San Marco prima di entrare nella Basilica omonima per ammirare il gusto orientale che si unisce con quello occidentale in un risultato unico. Un trionfo di mosaici e oro che regala uno spettacolo meraviglioso. Venezia è ammirare i canali dal Ponte dell’Accademia, è girare in gondola al calar del sole per passare sotto il Ponte dei Sospiri. É guardare la laguna da Punta della Dogana e disegnare con lo sguardo il profilo di una Venezia eterna. Venezia è magia e ogni occasione è ottima per tornarci.