Il fotografo Giuliano Froio ci parla di sé e del suo lavoro

Giuliano Froio.

Non sono nato fotografo, direi piuttosto che sono nato con una particolare propensione a osservare e la fotografia per me è stata un mezzo rivelatore.

L’obiettivo della macchina fotografica era una lente attraverso la quale riuscivo ad avere un punto di vista privilegiato per scrutare l’universo sconfinato che mi circondava e per guardare alla gente. Mi permetteva di mettere più a fuoco, di osservare fin nel profondo e vedere oltre.

È così che la fotografia si è pian piano impossessata della mia vita diventando non solo un mestiere, ma parte integrante di me, come fosse un ampliamento del mio essere. Mi ha insegnato a circoscrivere la realtà e a guardarla con più attenzione. Ha allenato il mio occhio a non fermarsi al semplice punto di messa a fuoco ma a guardare più in profondità. Ha educato il mio cervello e i miei sensi a prestare attenzione, a vedere oltre quello che siamo abituati, o vogliamo vedere e a distinguere la singolarità, isolandola dal caos, dall’abitudine.

Fotografare per me non è un gesto meccanico per riprodurre la realtà, ma un modo per rivelare ciò che sono riuscito a vedere con gli occhi e a percepire con la mente e col cuore. 

Affascinato dalla complessità della natura umana, ritraggo persone perché questo mi dà la possibilità di guardarle fin nel profondo, oltre la materia del corpo e mettere a fuoco l’anima. Non si tratta di una particolare tecnica, ma di empatia: la predisposizione ad andare oltre la semplice osservazione di chi ho di fronte, a comprendere i suoi stati d’animo e metterlo nella condizione di affidarsi.

Sono un fotografo ritrattista: creo istantanee di vita ed emozioniche dureranno per sempre.
Nei miei scatti, porto alla luce la personalissima, unica ed irripetibile bellezza che ognuno ha dentro di sé. Sono istantanee di un’anima.

Guarderai una tua fotografia e ti innamorerai di te!

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