Il 29 aprile si festeggia in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Danza, istituita nel 1982 e promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. In questa giornata tutti i professionisti dell’arte della danza quali ballerini, coreografi ma anche semplicemente tutti gli appassionati di questa disciplina si riuniscono per celebrare una delle forme espressive più affascinanti e artistiche di sempre. Ma perché è stata scelta proprio questa data?
Noverre: il creatore del balletto moderno
Il 29 aprile del 1727 nacque a Parigi Jean-Georges Noverre, il più grande coreografo della sua epoca ed inventore del balletto moderno. Se ai più questo nome non dice niente, vi basti sapere, per comprendere la sua grandezza, che venne soprannominato lo “Shakespeare della danza” realizzando la bellezza di ben 150 balletti.
Il paragone con la figura di Shakespeare non è per niente azzardato ma, al contrario, esprime perfettamente la concezione del balletto di Noverre.
Nel XVIII secolo, epoca in cui Noverre vive, il balletto era arrivato a un punto morto, a un punto di stallo e le rappresentazioni che venivano messe in scena mancavano di sentimento, di profondità. Si puntava sempre di più su scenografie spettacolari per attirare e meravigliare gli spettatori e sui virtuosismi dei ballerini lasciando totalmente in secondo piano, se non eliminando, l’unità d’azione e la continuità. Il risultato? Balletti vuoti e ballerini-automi.
Noverre, al contrario, afferma che la danza, il balletto, deve ritrarre le passioni, i costumi e gli usi dei popoli e deve seguire un’azione drammatica senza perdersi nei cosiddetti divertissements (intermezzi di canti o danze molto in voga nell’opera e nel balletto francese del tempo) che creavano confusione staccandosi dal tema principale.
Il balletto racconta una storia, è un modo di narrare e questa narrazione deve avere un fondamento logico e ben strutturato così come accade nel teatro. I tre momenti narrativi principali che Noverre individua sono: l’esposizione, lo sviluppo e l’epilogo.
Secondo la concezione di Noverre, la danza è, dunque, espressione naturale di quelli che lui stesso chiama “gli affetti dell’anima” piuttosto che tecnicismo e virtuosismo.
Il potere della Danza
Proprio perché la danza è espressione dei nostri sentimenti all’interno di una rappresentazione (come nel teatro) ha una funzione catartica, terapeutica come tutte le forme d’arte, del resto. Uno studio svedese ha infatti dimostrato come la danza sia uno strumento utile contro lo stress e la depressione, soprattutto tra gli adolescenti.
Il ballo ha, infatti, il potere di rafforzare i pensieri positivi e l’autostima tenendo lontano il malessere che ci attanaglia. In questo periodo particolarmente stressante per tutti noi, la Danza può essere più che mai una soluzione efficace per ritrovare anche solo per un istante quella pace interiore che solo l’Arte può darci.
Come ha, infatti, dichiarato Friedemann Vogel, danzatore e ambasciatore per la Giornata Internazionale della Danza 2021, “è un grande onore per me e ringrazio l’International Theatre Institute per questa opportunità di supportare la nostra forma d’arte potente e poetica. Soprattutto in questo periodo, che è straordinariamente impegnativo per il mondo della danza. L’arte è un simbolo di libertà e credo che gli artisti di tutte le forme di danza condividano la mia fervida speranza che saremo in grado di celebrarla di nuovo molto presto senza restrizioni”.
Una speranza che, ci auguriamo, non tardi ad arrivare.
There are 2 comments on this post
Comments are closed.