Dei così detti Brown Babies, i bambini dalla pelle nera, si sa ben poco. Per tutti i Paesi coinvolti nel secondo conflitto mondiale sono stati una vera spina nel fianco, da qui forse la decisione di lasciarli fuori dalla storia.
Brown Babies: così vengono definiti tutti i bambini nati dai rapporti tra donne europee e soldati americani e non di pelle scura.
Verità nascoste
La storia ufficiale non riporta quasi nulla di queste vicende, perché per la maggior parte delle volte le nascite erano il frutto di violenze e stupri spesso e volentieri accettati, se non addirittura incentivati, dagli stessi alti comandi dei vari eserciti. In Italia questi atti vili vennero ribattezzati “Marocchinate”, perché per la maggior parte perpetrati da soldati delle colonie francesi del Nord Africa. Il romanzo “La ciociara” di Alberto Moravia, riadattato a film dal regista Vittorio De Sica ne dà un ampio e drammatico resoconto.
La guerra abbatte le barriere
Ma le guerre, la Seconda Guerra Mondiale prima fra tutte, possono far nascere i legami più improbabili, legami che non tengono più conto della cultura, della storia, del censo e del colore della pelle, ma uniscono solo uomini e donne che hanno bisogno l’uno dell’altra per poter far fronte al caos e alle brutture circondano loro.
Ristabilire lo status quo
Ma se durante la guerra tutto è lecito e permesso, la fine dei conflitti esige un ritorno a uno status quo pre-bellico in cui il caos è ben sigillato e l’ordine e le regole sono il solo motore sociale. La Seconda Guerra Mondiale non fa eccezione. Alla fine di questo conflitto tutti i Paesi coinvolti, vinti e vincitori, si impegnano perché in Europa tutto torni come prima. Il “prima” di sicuro non prevedeva coppie miste con figli meticci.
“Affari di Stato”
Ma la guerra aveva lasciato i suoi pesanti strascichi e tutti i bambini che nacquero non poterono più essere ignorati e da affari puramente privati, divennero drammaticamente affari di tutti.
Situazione italiana non pervenuta
Dei Brown Babies italiani non abbiamo alcun tipo di documentazione, nonostante nella sola Napoli i soldati anglo-americani siano stati quasi 100.000. Anche per la Gran Bretagna le notizie sono poche e frammentate. La Germania è la nazione che ci ha lasciato maggiori indicazioni al riguardo.
Notizie dalla Germania
In Germania, tra il 1945 e il 1955, nacquero circa 5000 Brown Babies. La cosa non sorprende se pensiamo che alla fine della guerra, le forze anglo-americane si aggiravano intorno al milione e mezzo e di fatto per i successivi dieci anni questi eserciti non lasciarono mai definitivamente il suolo tedesco. Tra questi un buon 10% era di colore.
Mischlingskinder
I Brown Babies in Germania divengono un “problema sociale” senza alcuna possibilità di essere accettati nella società tedesca. La Germania sconfitta non ha dimenticato la propria idea di superiorità di razza, a maggior ragione verso le persone di colore. I bambini chiamati spregiativamente mischlingskinder – bambini di razza mista ̶ sono un’onta, un peso, un costo non indifferente per la casse di uno stato sconfitto.
Imperativo: abbandonare i propri figli
Le loro madri sono pesantemente discriminate, giudicate, e se non vogliono subire la definitiva gogna sociale hanno solo una cosa da fare: abbandonare i propri bambini. Essendo a tutti gli effetti degli orfani la maggior parte di loro finisce in orfanotrofio, e il mantenimento è tutto a carico della Germania.
Padri-soldati senza diritti
I padri soldati non hanno alcun potere di scelta, i loro stessi eserciti di appartenenza li emarginano, esattamente come avviene nei loro Paesi di origine, Stati Uniti in testa. Qui in molti stati vige la segregazione razziale e le cose non cambiano sotto l’esercito. Il soldato afroamericano non può e non deve avere rapporti con donne bianche, di qualsiasi nazione esse siano. Il soldato colto in fallo viene subito riassegnato in un altro luogo.
Discriminati dalla storia
I Brown Babies hanno rappresentato un vero e proprio problema umano e razziale, la maggior parte delle volte nascosto sotto un tappeto: allontanati da tutti, completamente soli al mondo. Qualche fortunato ha trovato famiglie tedesche che, nonostante il reale rischio di discriminazione, hanno avuto la forza di andare oltre i pregiudizi. Altri sono stati adottati da famiglie di colore americane, grazie alla legge sugli sfollati del 1948, perché considerati orfani a tutti gli effetti. La maggior parte però ha passato l’intera infanzia in orfanotrofi discriminati ed emarginati e la storia ha fatto altrettanto.
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