
Imprenditoria femminile, a riguardo c’è ancora molto da fare per potenziarla. La forza lavoro mondiale è composta più da uomini che da donne.
Nell’imprenditoria femminile a parità di mansioni, le donne guadagnano meno dei colleghi uomini.
La situazione delle imprenditrici in Europa
Quanto alle donne che fanno impresa, paradossalmente in Europa e in Nord America la situazione è peggiore che in Asia, dove in alcuni Paesi le imprenditrici sono più numerose degli imprenditori. L’Italia è in linea con il resto dell’Occidente: soltanto un’attività imprenditoriale su cinque è guidata da una donna.
La situazione a livello mondiale
Nelle startup, a livello mondiale, la situazione non è diversa: negli Stati Uniti, terra di innovazione per eccellenza, il 71% non ha donne nel board e il 57% non ne ha nella cosiddetta C-Suite, le posizioni di vertice.
Va meglio, invece, in Cina e Gran Bretagna.
In Italia la presenza femminile nelle giovani società innovative è addirittura più ridotta che nelle aziende.
Eppure alcune ricerche internazionali rivelano che le startup fondate anche da donne hanno maggiore probabilitàdi ricevere investimenti rispetto a quelle costituite da soli uomini.
La pandemia iniziata nel 2020 purtroppo, ha aumentato la disparità di genere.
Da uno studio realizzato da Accenture e Quilt.AI insieme a Women20 (W20), è emerso che la diffusione del Covid-19 ha ulteriormente allargato il gap tra uomini e donne, generando una dilatazione del tempo necessario per raggiungere la parità di genere: ci vorranno 51 anni per ultimare il cammino, dal 2120 al 2171.
Che cosa si può fare allora per promuovere l’imprenditoria femminile? Si può, per esempio, intervenire sulla formazione, incoraggiando bambine e ragazze ad acquisire le STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), conoscenze e competenze in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, in modo da riuscire a superare gli stereotipi di genere.
Ma anche pensare a normative destinate ad agevolare l’imprenditoria femminile in Italia.
Identikit della donna imprenditrice
Secondo l’indagine analizzata, in particolare, l’età media delle donne imprenditrici è di 42 anni, mentre un significativo 30% è under 30. Buono il livello di istruzione, al timone di un’attività in proprio ha conseguito il titolo di laurea e più della metà (il 58%) è madre.
Molto spesso le donne imprenditrici scelgono questo percorso dopo aver lavorato come dipendenti, seguendo il desiderio di mettersi in gioco, far fruttare il proprio talento, le competenze formative e professionali acquisite.
Risulta interessante notare, inoltre, come la molla fondamentale sia una profonda passione nei confronti del proprio lavoro, cui si aggiunge anche il desiderio di realizzazione personale.
Comments are closed.