La regista e sceneggiatrice coreana-canadese Celine Song firma il suo film d’esordio, Past Lives, una commedia dolceamara ambientata tra Seoul e New York. Presentato al Sundance Festival 2023 dove è stato accolto con successo, Past Lives è ora in concorso per l’Orso d’oro alla 73° edizione del Festival del Cinema Internazionale di Berlino.
Vite passate
Nora Moon (interpretata da Greta Lee) è una giovane drammaturga di origini coreane. Si è scelta questo nome americano dal sapore letterario da bambina, quando la famiglia è emigrata in Canada. Lasciando la penisola asiatica ha dovuto salutare il suo amore d’infanzia, Hae Sung. “Perché parti?” le chiede lui; “Perché i coreani non vincono il premio Nobel”, risponde lei.
Gli anni passano e Nora non perde la sua ambizione, cambia solo il tiro: “Il Pulitzer mi interessa di più”, dice scherzando. Rispolverando il passato e i ricordi di una vita che quasi sembra non appartenerle più, trova, sulla pagina Facebook del padre, un messaggio di Hae Sung (l’affascinante Teo Yoo). Ignaro del fatto che lei ha cambiato nome, americanizzandosi, non sapeva come contattarla. Tramite Skype i due si ritrovano: emblema dei rapporti contemporanei, uno schermo li divide e li avvicina al contempo. Hae Sung non ha mai lasciato Seoul e, a distanza di continenti e di fusi orari, i due cominciano a sentirsi quotidianamente. Gli studi di entrambi non permettono viaggi intercontinentali e, quando l’intensità emotiva diventa insostenibile, Nora decide di prendere una pausa. La vita, però, la sceneggiatrice più geniale e crudele che ci sia, riscrive le loro storie allontanandoli per un’altra decina di anni. Quando Hae Sung decide di fare un viaggio a New York, Nora è ormai una donna sposata.
L’incontro tanto atteso dei due bambini cresciuti mette in crisi tutti i personaggi, a cominciare dal marito di lei (un comicissimo John Magaro) che non le nasconde le sue insicurezze, tanto da ricordare il Woody Allen di Manhattan e di Io e Annie.
Un film d’autore (o d’autrice?)
Celine Song, specializzata in drammaturgia, voleva raccontare dei personaggi forti, a partire dalla protagonista, Nora, completamente indipendente, mai in attesa di un uomo per sentirsi completa. “Non facciamo distinzioni di genere, il film racconta la storia di tre personaggi che si confrontano con l’amore e cercano di imparare da questo sentimento”, ha detto Teo Yoo in conferenza stampa. Gli interpreti hanno raccontato di essersi sentiti più su un set teatrale che cinematografico, tanto era preciso e accorto il rigore della regista. Una recitazione che si nutre anche della sorpresa e della realtà: Song ha scelto di far incontrare i due co-protagonisti maschili solo nel momento in cui hanno dovuto girare la scena del loro primo incontro, sul set.
Pochi movimenti di macchina; tante inquadrature fisse che, attraverso i colori e le scenografie ci svelano delicatamente le emozioni dei personaggi. È abbastanza incredibile che Past Lives sia un film d’esordio. Un lavoro umile e già maturo che quando non diverte, commuove.
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