Il ponte dei delitti di Venezia. È il 1729 e a Venezia viene scoperto il corpo senza vita di un funzionario della Repubblica della Serenissima. Il suo corpo è stato dissanguato e sul collo vi sono due grossi fori, come se qualcuno avesse bevuto il suo sangue. Questi sono gli ingredienti principali dell’ultimo romanzo di Matteo Strukul edito dalla Newton Compton Editore

L’incubo ricomincia

Sul corpo della vittima è stato lasciato un biglietto con sopra scritto un nome: Canaletto. È il nome del famoso pittore veneziano. Chiamato dalla polizia, Canaletto si ritrova di nuovo catapultato all’interno di una vicenda dove ricorre nuovamente il nome di un serial killer efferato: Olaf Teufel. Quel nome fa rabbrividire l’artista e tutti coloro che, anni prima, erano stati coinvolti in una serie di omicidi che avevano gettato nel panico la celebre città lagunare.

Un caso difficile ed enigmatico

Quando sembrava che quei ricordi fossero ormai definitivamente nel passato, ecco che tutto ricomincia. Ma sono tanti i dubbi e le domande che sia Canaletto che la polizia veneziana si pongono, a partire dai grossi fori che le varie vittime mostrano sul collo. Non sono segni umani e forse neanche animali e questo crea nervosismo e tensione, soprattutto nel doge di Venezia che, disperatamente, vuole mettere fine a questo caso. Le indagini di Canaletto e dei suoi amici, coinvolgono anche la celebre pittrice Rosalba Carriera, la quale aiuta il suo “collega” a ricreare un ritratto del terribile Teufel, sulla base dei ricordi dell’artista.

La scomparsa

In questo scenario, una giovane fanciulla, Colombina scompare e la fabbrica di vetro dove lavora viene data alle fiamme. Charlotte, la proprietaria, donna fiera e dalla seducente bellezza, nonché amante di Canaletto, si mette alla ricerca di Colombina, che le era stata affidata. L’inchiesta porterà i protagonisti a confrontarsi con personalità importanti come la baronessa ungherese, gli Schiavoni e gli alti ufficiali della scuola Dalmata. Una corsa contro il tempo per salvare Colombina, ritenuta ancora viva, ma senza immaginare cosa le sia capitato.

La diffusione della malattia

Le indagini porteranno ad una verità che lascia increduli tutti: un morbo diffuso sia attraverso gli animali che per via sessuale. Una scia di sangue che ad un certo punto si arresta: Teufel viene catturato ma, con l’aiuto di qualcuno di potente, riesce a fuggire.

Un finale aperto

Questo thriller emozionante che regala una crescente tensione al lettore, termina con un finale aperto che lascia una sorta di amaro in bocca ma anche la certezza di sapere che ci sarà, sicuramente, un seguito: dove sarà Teufel? Tornerà a Venezia per portare a termine la sua vendetta? Strukul, immerge il lettore in un tempo lontano ma, allo stesso tempo affascinante, lo cala tra le calli e i ponti della città, tra soldati e celebri pittori. Una corsa contro il tempo, una serie di omicidi che, a mano a mano che si va avanti, diventano sempre più efferati e diabolici. Sembra di essere lì, quando a Venezia esisteva il doge così come l’impero austro-ungarico e di “vivere” le emozioni dei protagonisti, iquali sembrano sempre più delle pedine di un gioco infernale che non sembra avere un finale.

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