
Dall’Accademia Liliana Paduano di Napoli al corto The Synopsis fino alle passerelle in giro per l’Italia: un viaggio nel mondo di Miriana Granata, make-up artist specializzata in moda e special effects.
Come ti sei approcciata a questo mondo?
Ho sempre nutrito un amore viscerale per l’arte in tutte le sue forme: dalla musica alla pittura, dalla scultura al cinema. Ma tra tutte, è stato proprio il cinema a conquistarmi più di ogni altra cosa, affascinandomi non solo per ciò che si vede sullo schermo, ma per tutto ciò che si cela dietro.
Ho esplorato diversi ambiti artistici nel tentativo di trovare un punto d’unione tra la pittura e il linguaggio cinematografico; da qui la scelta di iscrivermi all’Accademia di trucco Liliana Paduano, per approfondire entrambi gli aspetti. Scoprire che un volto umano potesse diventare la mia tela è stato illuminante: da quel momento la mia passione si è trasformata in una vera e propria dedizione al mondo del makeup, a 360 gradi.
Quali sono le sfide che hai affrontato e che affronti ogni giorno?
Le sfide sono tante e spesso molto intime. All’inizio, la più grande è stata la paura di non farcela, di non essere all’altezza di un mondo così competitivo e in continua evoluzione.
Mi sono spesso trovata a dovermi confrontare con persone di grande talento e con percorsi molto diversi dal mio, e questo, se da un lato mi ha arricchita, dall’altro ha messo alla prova la mia sicurezza. Ancora oggi, il confronto con gli altri è una sfida costante, ma ho imparato a viverlo come uno stimolo, non come un ostacolo. Continuare a credere in me stessa, anche nei momenti di incertezza, è forse la sfida più grande ma anche quella che mi fa crescere ogni giorno.

Vuoi raccontarci dei tuoi lavori più belli e delle esperienze più emozionanti e soddisfacenti del tuo lavoro?
Uno degli incontri più significativi del mio percorso è stato quello con Angelo e Giovanni, due creativi che insieme formano gli ADGS, occupandosi di fotografia e video.
Ricordo che Angelo mi ha contattata senza sapere molto di me, ma ha saputo guardare oltre e mi ha dato fiducia, proponendomi di collaborare a un progetto che si è poi rivelato di fondamentale importanza per il mio lavoro. Abbiamo realizzato insieme un cortometraggio, The Synopsis, che mi ha subito catturata. Da quell’esperienza è nata non solo una bellissima amicizia, ma anche un legame professionale solido, che continua tutt’oggi e che considero uno dei doni più preziosi per la mia carriera.
Circa un anno fa, abbiamo anche dato vita a un progetto ispirato al tema della metamorfosi. È stata una sfida importante, che mi ha permesso di sperimentare con i make-up prostetici e di spingermi oltre quelli che io consideravo i miei limiti. Un lavoro intenso, ma profondamente gratificante, che mi ha fatto crescere moltissimo sia a livello tecnico che personale.
Ci sono moltissime blogger e Tiktoker che si improvvisano make-up artist, consigliando prodotti e cure di bellezza, che ne pensi a riguardo?
Penso che i social abbiano dato una grande opportunità a chiunque voglia esprimere la propria passione per il make-up e questo è davvero un aspetto positivo, perché ha reso il trucco accessibile a tutti. C’è un enorme entusiasmo da parte di tante persone che condividono idee, tendenze e consigli, e sono davvero entusiasta nel vedere quanto il make-up stia diventando una vera e propria forma di espressione.
Tuttavia, credo che ci sia una linea sottile tra la passione per il trucco e la competenza professionale: essere un make-up artist non significa solo saper realizzare un look, ma anche comprendere le tecniche, l’anatomia del viso ed avere la sicurezza della persona a cui ci si affida. La formazione, l’esperienza pratica e la conoscenza dei prodotti sono fondamentali per evitare errori che potrebbero influire sulla salute della pelle o sulla qualità del lavoro.
Credo però che chi decide di entrare nel campo professionale debba farlo con la consapevolezza che c’è una responsabilità nei confronti di chi ci guarda e si affida a noi. E se i social sono uno strumento potente, devono essere usati con criterio e intelligenza, perché un tutorial o una recensione possono influenzare davvero le scelte delle persone.

Che consigli daresti a chi vuole entrare in questo mondo?
Il primo consiglio è quello di non avere fretta e di prendersi il tempo per imparare davvero. Personalmente, mi sono avvicinata a questo mondo “in ritardo” rispetto a quello che io ritenevo fosse il tempo giusto, ma non esiste un tempo giusto o sbagliato, esiste il nostro tempo.
E non dobbiamo lasciarci condizionare a tal punto da non tentare nemmeno di fare quello ci sembra essere all’inizio un salto nel vuoto. Non dobbiamo temere di sbagliare: non bisogna avere paura di fare errori o di provare cose nuove. Il bello del make-up è che non c’è mai una sola strada giusta: è un percorso di sperimentazione, dove ogni tentativo, ogni errore, riesce a tirare fuori quella che è la nostra vera espressione.
Spesso vediamo il trucco come qualcosa di superficiale, ma è un’arte che richiede studio, dedizione e costante ricerca. Se l’obiettivo è quello di farne un lavoro, è fondamentale formarsi, sia attraverso corsi che attraverso l’esperienza diretta.
E infine, credo che sia essenziale essere sempre veri, con sé stessi e con gli altri. Il trucco non è solo tecnica, è anche passione, e quando lo fai con il cuore e con autenticità, si vede. Ogni volta che mi sento genuina in quello che faccio, sento che sto andando nella direzione giusta.

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