Questa storia nasce nel cuore del quartiere Chiaia di Napoli, a due passi dal lungomare di Mergellina. Dove in via Santa Luisa de Marillac, nel 2020 è nata una realtà molto speciale. L’Istituto di Formazione professionale Mater Dei, in lotta con la dispersione scolastica e i disagi socio culturali.

Con le mani nei capelli, una storia tra frange e ciocche ribelli. Studentesse e studenti della 1A del corso di Acconciatura, a lezione di “comunicazione digitale” stanno imparando, con grande interesse e ottimi risultati, a promuovere il loro futuro lavoro. In questo articolo Chiara P. , Federica M., Patrizia M. e Emmanuel P., firmano una breve storia delle acconciature iconiche degli anni Sessanta. La coordinatrice scolastica, Alessandra de Mercato, ci illustra il progetto nell’intervista.

Le icone dell’acconciatura negli anni Sessanta.

Negli anni Cinquanta le donne avevano dimostrato di voler rompere gli schemi provando tagli corti e colorati. 

Gli anni Sessanta hanno il desiderio di sperimentare Hair Cut molto femminili. I nuovi stili sono influenzati dalle correnti musicali. Questo decennio ha segnato un grande  cambiamento dell’ Hair Style, uno degli esempi iconici di questo cambiamento è rappresentato dal caschetto cotonato con le punte risvoltate di Jacqueline Kennedy e dal volume accompagnato dal liscio spettinato morbido di Brigitte Bardot.

Brigitte Bardot, anche conosciuta come B.B. (Parigi, 28 settembre 1934), è un’attrice, ex modella, cantante e attivista francese. Dopo gli esordi come danzatrice classica, diviene prima modella, posando per varie copertine di riviste di moda e poi attrice iconica del panorama cinematografico francese.
Negli anni del successo fu consacrata consacrò come un’icona sexy. Dal 1962, inoltre, è un’attivista per i diritti degli animali, il suo abbandono al mondo del cinema è avvenuto nel 1973.

Jacqueline Kennedy, detta Jackie, era nata 28 luglio del 1929 è stata una First Lady statunitense. Fu la moglie di John Kennedy, presidente degli Stati Uniti d’ America, icona di stile per donne di tutto il mondo.

Il Lob di Jacqueline Kennedy era una delle acconciature più semplice degli anni Sessanta. Taglio che termina sotto al mento e va bene per qualsiasi forma del viso perché riesce a valorizzare, e può essere anche un taglio molto sofisticato se portato con una linea centrale o con un ciuffo più marcato. 

In quegli stessi anni anche lo chignon fa tendenza spesso associato a una frangia e ciocche ribelli. E diventa stile distintivo di dive come Audrey Hepburn in Colazione Da Tiffany.

Lo stile Pixie era appropriato invece per chi desiderava un taglio di tendenza. Pratico e sbarazzino con mini frangette che definivano ogni look, un po’ più “rock”.

Oggi nel 2024 l’acconciatura cotonata è tornata di moda basta guardare Margot Robbie star del film Barbie, che richiama tipicamente lo stile anni Sessanta

La professoressa Alessandra de Mercato e i ragazzi del corso 1A. (Foto pubblicata con liberatoria nel rispetto dei minori, concessa dell’Istituto Mater Dei)

Alessandra de Mercato: “Un progetto nato dal sogno di una donna”.

“Il Progetto Mater Dei nasce da un’idea di una suora vincenziana napoletana, che aveva già una realtà di formazione professionale in Piemonte, a Rivoli. Suor Simona aveva sempre avuto un sogno: portare questa stessa realtà nella sua città di origine, dove era consapevole dei grandi problemi socioculturali esistenti. Un giorno è nata questa opportunità grazie all’accoglienza della struttura delle suore della casa provinciale di Napoli, uno spazio perfetto per creare una scuola, dove finalmente il sogno ha iniziato a diventare realtà, grazie al supporto delle sue consorelle.

Inizialmente, come in tutti i nuovi e ambiziosi progetti si sono incontrate anche delle difficoltà come la ristrutturazione della scuola, ma Suor Simona non si è persa d’animo, credeva nel progetto e ha fatto sì che anche altre persone guardassero con lei nella stessa direzione riuscendo ad ottenere dei fondi da enti privati che l’hanno supportata  e hanno risolto” i punti deboli” e soprattutto il grande lavoro fatto grazie ai fondi della Regione Campania, che ha accolto con grande entusiasmo il progetto, in quanto questa tipologia di formazione professionale ancora non esisteva nella realtà regionale.”

Quali gli obiettivi principali.

Il primo obiettivo della scuola era ed è combattere la dispersione scolastica, un obiettivo sia di formazione che di istruzione, rivolgendosi ad un target di ragazzi in età di obbligo di istruzione. Gli studenti imparano tutte le competenze culturali di base e le materie professionalizzanti, propedeutiche al lavoro che sceglieranno di svolgere nel loro futuro. I primi due corsi che sono stati formati sono Le produzioni alimentari (per diventare chef, pasticciere o panificatori) e il corso di Acconciatura. Gran parte della formazione avviene nei laboratori dell’Istituto e direttamente “sul campo”, grazie a un sistema duale e a stage che si svolgono in alcune giornate della settimana e nel pomeriggio, dove i ragazzi imparano la pratica e iniziano ad entrare nel mondo del lavoro. Da quest’anno è stato inserito anche un terzo indirizzo, il corso di Estetica, che ha riscosso grande riscontro  da parte delle ragazze.

La professoressa Alessandra de Mercato
Chi accoglie l’Istituto?

L’istituto Mater Dei accoglie tutti i ragazzi, soprattutto quelli che non trovano collocazione in altri contesti e ragazzi che non hanno la possibilità economica di formarsi professionalmente.  Inizialmente si è abbracciata una realtà di platea di quartiere, soprattutto i ragazzi “della Torretta”, contesto adiacente alla scuola, successivamente si è allargata a tutti i “Quartieri difficili” della città.

Quale il punto forte.

Sicuramente la possibilità per questi ragazzi di essere inseriti in breve tempo nel mondo del lavoro alla fine del corso di formazione completa di quattro anni, o alla fine dei primi tre anni dopo aver conseguito una prima abilitazione.

Quale il punto debole.

I ragazzi maschi sono degli adolescenti tendenzialmente più problematici delle ragazze e quindi bisogna lavorarci un po’ di più per far sì che sviluppino la motivazione, a differenza delle ragazze che già in partenza sono spesso più motivate, di conseguenza combattiamo ogni giorno la problematica dell’assenteismo, questi sono i punti deboli  con cui, come le dicevo, ci confrontiamo quotidianamente cercando soluzioni.

Nell’ottobre 2020  “il primo giorno di scuola” l’Istituto contava quaranta allievi. Oggi nel 2024, la scuola ne conta duecentotrenta. Quindi c’è grande soddisfazione da parte nostra e da parte della Regione Campania che ha supportato il progetto sin dall’inizio.