In che modo? Cerchiamo di capirlo. Partiamo dal principio e dunque procediamo individuando innanzitutto la natura dell’entità malefica di cui stiamo parlando.
I pensieri-negativi sono piccoli adepti di Satana sguinzagliati sulla terra per creare caos e disordine, che s’insinuano subdolamente nella mente della persona negativa con lo scopo di sovvertire gli equilibri della sua psiche, annientandoli con evocazioni che hanno la forma dell’uomo nero nascosto dentro l’armadio.
Più semplicemente? Ti rovinano la vita e mentre lo fanno sghignazzano grattandosi la pancia.
In che modo colpiscono?
Sei una persona negativa? Ecco la più semplice ed immediata soluzione a questo problema: libera la mente dai pensieri negativi e incamminati con sicurezza verso la strada della felicità.
Quando la persona negativa trascorre un momento di felicità e spensieratezza, di solito non ha neppure il tempo di apprezzarlo, perché in un baleno arriva il pensiero-negativo e sovrasta ogni cosa: “ho tolto la piastra dalla corrente prima di uscire?”.
Quando la persona negativa desidera qualcosa con impazienza e trepidante attesa (al punto da aver addirittura consacrato la stessa attesa con un entusiastico conto alla rovescia), giunge finalmente all’inaugurazione dell’avvenimento e poi pensa: “ecco qua, è già finito”.
Che poi è un po’ come avere in programma una settimana di vacanza, arrivare al giorno numero due e pensare che la vacanza sia ormai già finita. Le persone negative lo fanno.
Altre volte ancora, forse le peggiori, sono quelle in cui la persona negativa è felice, terribilmente, e quasi teme di confessarlo, quanto sia felice, per impedire che l’infelicità lo scopra e faccia capolino per dispetto. Così, per un puro riflesso preventivo, la persona negativa si concentra al meglio che può e in un attimo eccolo che l’ha trovato, il suo pensiero-negativo-preventivo: “tanto non durerà per molto”.
I pensieri-negativi sono un turbine di cattive emozioni: perché le persone negative sono spinte a farne?
Per una questione di equilibri.
La persona negativa è concepita per essere instabile, volubile, debole, per vedere il bicchiere mezzo vuoto, cercare il pelo nell’uovo, trovare l’ago nel pagliaio e poi lamentarsi per tutte queste sventure.
E per questo medesimo principio basato sull’equilibrio mentale che, la persona negativa, dopo una bella giornata rientra a casa, si lascia andare finalmente sul suo comodo divano, ripensa alle cose positive che le sono accadute e poi rivanga con impegno vecchi disagi irrisolti… per riequilibrare la situazione.
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