Maria Scoglio è, insieme a Cristina Sivieri Tagliabue, autrice di due splendidi volumi per Garzanti che parlano ai bambini e insegnano loro concetti chiave come la democrazia e la parità di genere.
Maria Scoglio è una donna eclettica: appassionata di cinema e serie tv, si è occupata a lungo di comunicazione per le multinazionali dell’intrattenimento Warner Bros e Fox. Oggi segue le attività della Fondazione Telethon ed è autrice tv. È certa che la letteratura per l’infanzia possa davvero cambiare il mondo. E infatti i suoi libri Missione Democrazia e Missione Parità hanno un chiaro intento educativo, oltre a essere due testi godibilissimi e ben calibrati. L’abbiamo incontrata e ci ha raccontato un po’ di sé e del suo lavoro per cambiare il mondo attraverso i libri. Una missione che noi sposiamo in pieno.
Nella loro prima avventura, Missione Democrazia, Sofia e Leone ci hanno insegnato i principi cardine della Repubblica italiana. In queste pagine ci portano invece al cuore dei diritti civili e della parità di genere, fondamentali per crescere una nuova generazione attenta all’altro. Come vi siete approcciate a questo tema delicato ma al tempo stesso fondamentale?
Quando abbiamo scelto di parlare ai bambini di democrazia prima e di parità di genere poi, abbiamo sentito sunito una grande responsabilità. Sono i valori su cui si basa la nostra Costituzione, sono il collante della nostra società. Ciò che dovrebbe unirci e su cui dovremmo essere tutti d’accordo. E invece spesso, anche su questi temi, siamo divisi. Come, allora, raccontarli ai ragazzi e guidarli verso una comprensione delle radici del nostro stare insieme, se spesso a noi per primi sembrano sfuggire? Nel momento in cui ci siamo davvero soffermati su ciascuno di questi valori, abbiamo notato che c’era molto da riscoprire. Abbiamo studiato e ristudiato la storia, quella dei costituenti, la nascita di ogni articolo della Carta e le battaglie fatte per la scelta dei singoli vocaboli. I costituenti, anche loro venivano da idee e vissuti molto diversi. Eppure hanno saputo unire invece che dividere. Con una lingua semplice e poetica che anche un bambino può capire. Ecco, noi abbiamo provato a fare lo stesso!
I due amici nel libro capiscono che non esistono lavori da femmina o da maschio e che niente può impedire a Sofia, e a noi tutti, di realizzare i propri sogni. Un messaggio importante che ci dice di “svezzare” i nostri bambini fin da piccoli. Ce ne parli.
Gli stereotipi di genere sono il primo elemento di disparità che si palesa nelle vite dei ragazzi di oggi. I nostri lettori hanno tra gli 8 e gli 11 anni e non hanno ancora sperimentato sulla propria pelle il gender gap, ma i pregiudizi si, con quelli ci convivono sin dalla nascita. Come la semplice aspettativa che le femmine siano carine, per piacere agli altri, e i maschi forti. O come i negozi di giocattoli divisi in rosa e azzurro, che instradano i loro comportamenti ludici e quindi anche il loro pensiero logico e creativo ( se i lego e le costruzioni sono da maschio, a cascata le materie STEM lo saranno altrettanto). Crediamo che queste trappole vadano smascherate per far scoprire a ciascuno dei ragazzi i loro veri gusti e ambizioni
Emma Bonino ha definito il vostro libro necessario, lo pensiamo anche noi e possiamo aspettarci un seguito? Se sì ci stare già lavorando e che tematica tratterà?
(Grazie per aver ritenuto questo un libro importante!) noi ci abbiamo preso gusto e sono tanti i temi che vorremmo far esplodere in una prossima avventura di Sofia e Leone. Innanzitutto c’è l’ambiente, su cui i giovani sono attentissimi e molto critici nei nostri confronti. E poi ci affascina il multiverso digitale, questo altrove pericoloso e potentissimo dove i nostri ragazzi si muovono rapidi mentre noi arranchiamo, dove anche se sembra tutto virtuale i rischi sono più che reali. Vorrei ragionare insieme su quanto sia preziosa per ogni ragazzo e ragazza la propria immagine e quella degli altri, sulla dignità e l’intimità declinata sul web.
Link per l’acquisto: Missione democrazia
Link per l’acquisto: Missione parità
(Le foto dell’articolo sono di Francesca Martino, all rights reserved)
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