Mary Shelley, in origine Mary Wollstonecraft Godwin, è nata a Londra il 30 agosto del 1797 e ha lasciato un segno indelebile nella letteratura introducendo l’importanza dell’accettazione come individui unici e irripetibili.
Infanzia.

Suo padre si chiamava William Godwin ed è stato un filosofo e scrittore politico, sua madre si chiamava Mary Wollstonecraft ed è stata una famosa femminista e autrice, ma non l’ha mai conosciuta perché morì poco dopo la sua nascita. Suo padre si prese cura di lei e delle sue sorellastre Fanny e Jane. Purtroppo, la matrigna non vedeva la necessità di istruire Mary più del necessario. Lei, però, si ritrovava spesso a leggere vicino alla tomba della vera madre, libri che prendeva in prestito dalla vastissima libreria del padre. Dalla lettura, nacque la passione per la scrittura.

Una vita da adulta.

Durante l’estate del 1812, andò in Scozia per stare con un amico del padre e la sua famiglia: qui conobbe la vera felicità e tranquillità familiare. Nel 1814, Mary conobbe Percy Bysshe Shelley, studente di suo padre, si innamorarono ma la loro fuga d’amore non fu presa bene dalla famiglia, perché lui era sposato. Lottarono per il loro amore e affrontarono la perdita della loro bambina solo un anno dopo dal primo incontro. Soffrirono moltissimo. Solo l’estate successiva, in Svizzera con amici, la vita di Mary cominciò a cambiare radicalmente: era un giorno di pioggia, insieme a Percy aveva letto un libro di storie di fantasmi e da lì iniziò a lavorare a Frankenstein.

Cambiamenti importanti.

Quando la moglie di Percy morì prematuramente, si sposarono nel dicembre del 1816, anno in cui Mary pubblicò un diario di viaggio in ricordo della loro fuga d’amore in Europa. Continuò, nel frattempo, con la scrittura di Frankenstein che debuttò nel 1818; molti pensarono che fosse stato il marito a scrivere il libro, per gli ideali del tempo. Fu un grande, grandissimo successo, una vera rivoluzione che trattava argomenti importanti: disperazione, amore, accettazione, egoismo ma anche perdono, generosità e bellezza, la bellezza dell’animo umano che è quanto di più importante possa esserci.

Una vita sempre più difficile.

Tutto doveva continuare nel migliore dei modi, invece Mary non ebbe una vita felice, l’unica serenità la ritrovò nel figlio Percy Florence: dovette affrontare la morte del marito alla sola età di ventiquattro anni. Mary lavorò duramente per mantenere se stessa e il figlio, scrisse molti altri romanzi. Se ne andò per sempre da questa terra a causa di un cancro al cervello il 1° febbraio del 1851, in Inghilterra. Una parte di lei, però, rimarrà nella storia di Frankenstein: questa lotta continua tra un mostro e il suo creatore che è e sarà per sempre una parte importante e imprescindibile della cultura popolare.

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