
L’ultimo romanzo di Isabel Allende ci fa viaggiare nel tempo e fino ai confini del mondo con Emilia, che ricalca lo spirito avventuriero, femminista e indipendente che da sempre contraddistingue la penna della scrittrice cilena.
Il 20 maggio scorso è uscito in Italia, per Feltrinelli l’ultimo romanzo di Isabel Allende.
Per gli appassionati del realismo magico e dello stile inconfondibile di questa autrice di fama mondiale, non sarà un segreto il fatto che la Allende inizia la stesura di ogni suo romanzo l’8 gennaio.
Si tratta di una sorta di “rito” di cui fa mostra anche nei suoi canali social e che ha iniziato a seguire dal 1981, quando, dopo aver ricevuto la notizia della malattia del nonno, iniziò a scrivergli una lettera che poi divenne il suo primo libro, uno dei suoi capolavori, La casa degli spiriti (dal quale è stato tratto anche un film di grande successo e con interpreti d’eccezione).
Con oltre 77 milioni di copie vendute in più di 40 lingue, la Allende è una scrittrice contemporanea di fama consolidata.

Emilia del Valle.
Questo ultimo romanzo ricalca lo spirito avventuriero, femminista e indipendente che da sempre contraddistingue la penna di Allende.
Emilia, la sua protagonista, ci porta alla scoperta della California, ma soprattutto del Cile. Andiamo indietro di quasi due secoli e ci innamoriamo della sua personalità all’avanguardia, che riesce a farle mettere a frutto il suo talento nella scrittura. Emilia riuscirà a pubblicare dei primi, piccoli, romanzi (naturalmente sotto falso nome – maschile).
La sua bravura e l’intraprendenza la porteranno dopo anni a divenire reporter di guerra con articoli “sociali” e personali che riuscirà finalmente a far firmare a suo nome.
Ma il viaggio, lungo, pericoloso e spesso in solitaria dalla California al Cile, la porterà a rivedere tutta la sua storia personale di vita, a scoprire il sentimento – vero – dell’amore, a conoscere la brutalità, l’orrore e l’idiozia della guerra, a conoscere il padre biologico e a scoprirlo fragile e indifeso nell’ultima parte della sua vita.
Infine, come lettori, sarete trasportati fino alla fine del Cile, nella sua lussureggiante natura primordiale e incontaminata – vi sembrerà di esserne parte.
Il ritorno di Paulina del Valle.
Interessante, nel libro, l’intreccio della trama che porta all’incontro con un’altra sua famosa protagonista – Paulina del Valle. Di lei avevamo fatto la straordinaria conoscenza in “Ritratto in seppia”: è la nonna eccentrica e anticonformista della protagonista del libro, Aurora. Allende ha spesso dichiarato che i membri della famiglia Del Valle compaiono in molti dei suoi libri. Si ispirano alla sua famiglia materna che offrono materiale grezzo per infiniti romanzi, e persino per il realismo magico.
La scrittura come medicina narrativa.
Per chi ama le saghe familiari, le storie verosimili, soprattutto di donne coraggiose e intraprendenti, i romanzi storici e d’avventura, Il mio nome è Emilia del Valle è certamente il libro che fa per voi e che potrebbe accompagnarvi in questi ultimi mesi estivi. Allende è sempre una garanzia.
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