
La Giornata mondiale della pace interiore e la Giornata mondiale della poesia si celebrano proprio oggi. Ecco il nostro omaggio.
Il 21 Marzo si celebrano la Giornata mondiale della pace interiore (dal 2002) e la Giornata mondiale della poesia (dal 1999). Fa riflettere che questa data coincida allora anche con la data di nascita di una delle più grandi poetesse italiane, che di pace interiore, tra l’altro, ne aveva avuta ben poca.
Sono nata il ventuno a primavera
“Sono nata il ventuno a primavera,
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera”.
(Alda Merini da Vuoto d’amore, 1991)
Così Alda Merini si è raccontata in una delle sue poesie più famose, che ci ricorda la sua data di nascita e l’inizio della primavera.
La scelta dei temi di questa importante giornate sono strettamente legati al tema della primavera e quindi della rinascita, sia della Natura che interiore.
Le giornate si allungano, il sole con la sua presenza permette a molti di ritrovare il buonumore e il rifiorire degli alberi, delle piante e dei fiori ci regala benessere interiore e bellezza per gli occhi. Proprio per questi motivi la Giornata mondiale della pace interiore “ha lo scopo di sensibilizzare le persone sull’importanza di trovare la pace dentro di sé per contribuire alla pace nel mondo. Cerca di promuovere la consapevolezza e di fornire strumenti pratici per coltivare la pace interiore nella vita quotidiana”. (fonte al sito ufficiale della Giornata mondiale della pace interiore).
Un tema più che mai attuale in questi tempi di precari equilibri mondiali. Eppure, vogliamo credere davvero di poter fare la differenza, perché la consapevolezza di sé e delle proprie capacità interiori possono interrompere la spirale di odio, recriminazioni e soprattutto interessi di potere che vorrebbero travolgerci.
Dalla pace interiore alla poesia.
Forse non è un caso che accanto a questa giornata si celebri anche la poesia, fonte di riflessione ma anche foriera di emozioni: le parole possono generare pace, amore, empatia. Hanno un potere spesso sottovalutato o piuttosto usato per dire male, maledire, appunto. Ma le parole possono anche benedire, dire bene, ed è più che altro questo lo scopo della poesia. Dire bene di una esperienza, di una persona, di un amore per connettere le persone di tutto il mondo e far capire che per quanto diversi nella lingua, nella cultura, nelle usanze, abbiamo tutti gli stessi sentimenti, proviamo tutti le stesse emozioni (delle quali non dovremmo vergognarci o aver paura).
“I Parchi Letterari celebrano con il Patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco la Giornata mondiale della Poesia indetta dall’Unesco e la Giornata internazionale delle Foreste promossa dalle Nazioni Unite con letture, laboratori, incontri, percorsi naturalistici e letterari, case museo, mostre e articoli che riuniscono nei primi giorni di primavera i temi del viaggio, della letteratura e dell’ambiente. Un modo per celebrare insieme il paesaggio in un lungo percorso naturale e poetico ispirato alla “Cultura delle Comunità” delle Riserve Culturali ideate con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (C.U.F.A.).” (fonte sito Unesco).
Consigliamo di dare un’occhiata al sito dedicato ad alcune delle tantissime iniziative sparse in tutta Italia in occasione della giornata mondiale della poesia qui perché il mondo (ed ognuno di noi) ha bisogno di respiro, bellezza, calma. C’è bisogno di fermarsi, di ascoltare, di contemplare. Potremmo iniziare proprio dai primi dettagli splendenti, gratuiti, che ci regala la primavera. Come ad esempio i denti di leone o soffioni, di cui abbiamo parlato pochissimo tempo fa in questo articolo.
Cesare Pavese, in una poesia poco nota, descrisse così invece l’arrivo della primavera nella città di Roma;
Passerò per Piazza di Spagna
Sarà un cielo chiaro.
S’apriranno le strade
sul colle di pini e di pietra.
Il tumulto delle strade
non muterà quell’aria ferma.I fiori spruzzati
di colori alle fontane
occhieggeranno come donne
divertite. Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.Le finestre sapranno
l’odore della pietra e dell’aria
mattutina. S’aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.Sarai tu – ferma e chiara.
Buona primavera, buona pace interiore, buona lettura di poesie!
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