Una delle scoperte più stupefacenti della storia della medicina. Insulina, un ormone che fu (ed è tuttora per milioni di persone) rivoluzionario.

Un paio di anni fa, ricordando la Giornata Mondiale del Diabete che in tutto il mondo si festeggia il 14 Novembre, vi avevamo parlato di un manoscritto di grande importanza storica. Descriveva dettagliatamente, infatti, i sintomi del diabete giovanile o mellito o insulino-dipendente su Duccio Bastianelli di Arezzo, “cercatore di libri” nei monasteri d’Italia. Il manoscritto era datato 1508. Potete rileggere qui la sua vita e in qualche modo la prima diagnosi accurata di diabete della storia.

Questa ci farà capire meglio quello che accadde in Canada poco più di un secolo fa.

Nel sito ufficiale della SID (Società Italiana di Diabetologia) si può invece conoscere a grandi linee la “storia del diabete”.

Una “resurrezione” tanto sperata

Poche settimane fa, un post su un famoso social ha ricordato gli effetti quasi immediati delle prime iniezioni di insulina facendo il giro del mondo.

“Nel 1922, un gruppo di scienziati si recò al Toronto General Hospital, dove erano ricoverati bambini diabetici in condizioni disperate. Molti di loro si trovavano in coma, in stato avanzato di chetoacidosi diabetica, una complicanza mortale del diabete. Alcuni (pochi) sopravvivevano a fatica seguendo diete rigidissime, che li conducevano lentamente alla denutrizione e alla morte. Insomma, ben poche erano le speranze di vita quando ci si ammalava di diabete di tipo 1 prima del 1922.

Ma da quell’anno, la storia della medicina cambiò per sempre.

“Gli scienziati passarono da un letto all’altro, somministrando ai bambini un nuovo estratto purificato, frutto di mesi di studi e sperimentazioni: l’insulina.
Si racconta che, mentre veniva iniettato l’ultimo paziente, il primo bambino trattato cominciò a riprendersi. A poco a poco, anche gli altri bambini iniziarono a risvegliarsi dal coma. Una stanza segnata dalla disperazione si trasformò in un luogo di commozione, speranza e rinascita”.

All’inizio degli anni Venti, Frederick Banting e Charles Best, sotto la supervisione del professor John Macleod all’Università di Toronto, riuscirono a isolare l’insulina. Con il fondamentale contributo di James Collip, l’ormone fu purificato e reso somministrabile in modo sicuro ai pazienti.

Nel 1922 fu somministrata la prima iniezione efficace a Leonard Thompson, un ragazzo di 14 anni ormai in condizioni critiche. L’effetto fu sorprendente: i livelli di glucosio nel sangue si ridussero e la vita del ragazzo fu salvata.

Un brevetto da un dollaro

Con grande senso etico, Banting, Best e Collip decisero di cedere il brevetto dell’insulina all’Università di Toronto per un solo dollaro canadese, affinché la scoperta non fosse fonte di profitto personale, ma diventasse un bene accessibile per tutti. Nel 1923, Frederick Banting e John Macleod ricevettero il Premio Nobel per la Medicina per la scoperta dell’insulina. In segno di riconoscenza, Banting divise il premio con Best, mentre Macleod fece lo stesso con Collip.

L’insulina non fu solo una scoperta scientifica rivoluzionaria, ma un atto di generosità e visione umanitaria che ha salvato milioni di vite in tutto il mondo”. 

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