
In occasione della messa in scena dello spettacolo The Dark Side Of The Moon della Compagnia Echoes sabato 24 maggio al Teatro Marconi di Roma e domenica 25 maggio al Teatro Nino Manfredi di Ostia, abbiamo incontrato Giuliana Maglia, coreografa e danzatrice della compagnia.
Il progetto di Giuliana Maglia porta lo spettatore in relazione con i lati oscuri dell’esistenza umana attraverso il susseguirsi di 9 quadri danzati.
Giuliana, come mai un omaggio ai Pink Floyd? Cosa ti ispira la loro musica? Che significato ha per te?
È un amore nei confronti della loro musica che è nato da quando ero bambina. Ho scoperto casualmente la musica dei Pink Floyd proprio a un saggio di danza, uno dei primi saggi a cui partecipavo. La mia insegnante amava i Pink Floyd e fece una coreografia su Another Brick in the Wall per le ragazze più grandi di me.
Mi innamorai di quella musica e da lì esplorai tutta la loro discografia. A oggi è uno dei miei gruppi preferiti e anche la compagnia si chiama Echoes, proprio in onore dei Pink Floyd: la loro suite Echoes mi ha ispirata tantissimo e tant’è che qualche anno fa abbiamo anche costruito una coreografia sulle note di Echoes. Per me la musica è molto importante perché mi evoca delle immagini, delle situazioni e mi piace poi trasformare quella musica in movimento.
Per me musica e coreografia viaggiano insieme, anche se certe volte sembriamo quasi andare in contrasto con il ritmo, anche il contrasto è un viaggiare insieme.

Un cast tutto al femminile, come mai questa scelta? Che valore ha la donna in questo spettacolo?
Questo è uno spettacolo che va in giro da 11 anni ed è stato rappresentato in tante maniere diverse, anche con un cast misto. È uno spettacolo con delle basi solide ma in continua evoluzione: cambiano gli elementi, cambia il loro modo di rapportarsi con i lati oscuri e quindi essendo uno spettacolo di teatro-danza ci sono anche dei momenti in cui i danzatori mettono qualcosa di loro.
Questa è una delle cose belle di questo spettacolo: è bello perché è sempre diverso. Un cast tutto al femminile ci dà l’opportunità di affrontare con delicatezza alcune tematiche ma lo lascio scoprire al pubblico quando verrà a vederci.
Quali sono i lati più oscuri e più inafferrabili dell’essere umano e che in che modo li possiamo contattare? Possiamo illuminare questi lati oscuri e trasformarli in luce?
Con i danzatori e le danzatrici abbiamo lavorato molto sul significato di Lato Oscuro: qui non è visto come lato negativo, ma come qualcosa di nascosto, positivo o negativo. In scena ci relazioniamo con cubi bianchi e neri, il bianco è qualcosa di manifesto, è quello che gli altri vedono di noi e che è nascosto a noi stessi, che noi non riusciamo a percepire, invece il cubo nero rappresenta quello che noi teniamo nascosto agli altri di noi stessi, anche lati belli che abbiamo paura di mostrare.
C’è anche fedeltà con i temi dell’album, quindi la paura della morte, del panico, della follia, del tempo che scorre. Penso che anche nell’oscurità possiamo trovare la nostra luce, la nostra verità e manifestarla e, perché no, assumere colori diversi.
Cos’è la danza per te, Giuliana?
La danza per me è possibilità di esprimermi laddove io non riesca a farlo con le parole. Preferisco sempre la comunicazione attraverso il corpo e il movimento. Inoltre la danza è per me energia, sopravvivenza, eternità, perché ci si dimentica, mentre si danza, della paura della morte.
Prossimi progetti in arrivo?
Questi ultimi due anni mi sono concentrata molto su riprendere dei vecchi lavori, rimodellarli per rimetterli in scena, ora sento la necessità di iniziare qualcosa di nuovo: sto già lavorando ad un nuovo progetto dal titolo Essenza, che indaga cosa si cela sotto le sovrastrutture che ci costruiamo man mano che il tempo passa, ma non vi svelo altro.

Info Utili
THE DARK SIDE OF THE MOON
Coreografie di Giuliana Maglia, Con Diana Costantino, Laura Di Biagio, Ilaria Fantauzzi, Giuliana Maglia, Sara Molinaro, Giulia Nemiz
24 maggio 2025 ore 21.00 Teatro Marconi, Roma – 25 maggio 2025 ore 17:30 Teatro Nino Manfredi, Ostia
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