
Triora è un borgo magico di 400 anime, che si trova nell’entroterra ligure, immerso nella Valle Argentina. Noto soprattutto per gli avvenimenti che lo hanno reso celebre come borgo delle streghe.
Triora, spesso soprannominata la “Salem d’Italia”, è un luogo ricco di storia e di leggende. Dal 1587 al 1589, alcune donne del borgo furono accusate di stregoneria e subirono processi e torture. Da quel momento in poi la cittadina venne identificata come un luogo in cui si praticava la stregoneria.
Prima di Triora solo Benevento. I documenti storici relativi a questi eventi sono conservati oggi nel Museo Etnografico e della Stregoneria di Triora e nell’Archivio di Stato di Genova.
Il borgo si trova nell’entroterra ligure. La sua fondazione risale all’insediamento della tribù dei Liguri Montani, poi assoggettati dai romani. Il nome “Triora” deriva dal latino “tria ora”, che significa “tre bocche”. L’interpretazione del nome è ambigua: alcuni lo collegano a Cerbero, la figura mitologica di cane con tre teste, mentre altri lo associano ai tre fiumi che attraversano la zona.
Le origini di Triora risalgono quindi all’epoca romana, ma il paese ha assunto importanza nel Medioevo, grazie alla sua posizione strategica.
Le Streghe di Triora.
Tra il 1587 e il 1589, a causa di una grave carestia, alcune donne del paese furono accusate di stregoneria. Ne seguirono processi e condanne. Questo episodio ha lasciato un’impronta indelebile su Triora, tanto da meritare l’appellativo di “borgo delle streghe”.
Ancora oggi, il paese conserva tracce di questa storia, con leggende e luoghi legati alle presunte riunioni delle streghe, come la Cabotina.
La ricca documentazione non lascia dubbi sui processi e sulle torture perpetrate ai danni di alcune donne, che vennero sottoposte a interrogatori e sevizie di ogni tipo affinché confessassero i loro peccati e si autoproclamassero streghe.
Visitare il borgo.
“Chi qui soggiorna, acquista quel che perde. Sul regal “trono” Triora giace vi trova il forestier salute e pace”
La cittadina vi accoglie con questa epigrafe. Tra le strette vie del borgo è facile calarsi in un’atmosfera piena di rimandi alla storia delle tante donne che ingiustamente subirono processi e torture.
Per una visita immersiva consigliamo di fare un salto alla Cabotina , un casolare di grande interesse storico e turistico perché ritenuto il luogo di ritrovo delle “baggiure” o “bazure” (streghe), dove si narra che queste ultime si incontrassero per i Sabba e per praticare incantesimi e malefici.
Franchetta.
Di tutte le streghe trioresi, ci piace ricordarne una in particolare, Franchetta Borrelli, simbolo della tragica caccia alle streghe, che dichiarò durante le torture: “Io stringo i denti e poi diranno che rido”.
Borrelli fu incarcerata e torturata, perché ritenuta una fattucchiera. Le fonti parlano di lei come di una donna bellissima e ricca, che suscitava invidia e gelosia. Era in realtà una guaritrice molto rispettata e considerata una figura importante tra le donne di Triora, che si chiamavano “Sorelle” tra di loro. Franchetta fu arrestata e torturata dal commissario inquisitore De Scribani.
Borrelli rappresenta la strenua lotta delle donne accusate di stregoneria a Triora, e la sua storia continua a vivere grazie alla letteratura e alla memoria collettiva. Vi consigliamo di leggere il libro di Antonella Forte, La strega di Triora, per Piemme.
Strigora.
Triora stessa e i suoi abitanti non hanno mai dimenticato il processo e le torture di Franchetta. Dal 2001, infatti, l’evento estivo di Strigora – termine nato dalla fusione delle parole: Strega e Triora – ha lo scopo di rivalutare e riabilitare la sua figura e quella delle altre donne ingiustamente condannate. La suggestiva kermesse si svolge ogni anno la prima domenica dopo Ferragosto.

Come Benevento, Roma, Bologna, Venezia, anche Triora è stato un palcoscenico involontario di avvenimenti storici che però si è scelto non di cancellare, ma di salvare a futura memoria, come monito. E di continuare a ricordare rendendo questi luoghi dei varchi temporali, attraverso i quali donne come Franchetta Borrelli possano continuare a parlarci.
Immagine di copertina di Residence Oliveto Triora
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