
Si chiama Women, stay with me la chat di WhattsApp ideata da due studentesse dell’Università di Torino, dopo che una di loro ha subito, nuovamente, un commento sessista, semplicemente passeggiando per la città. Una chat importante nella quale sono iscritte, a oggi, settecento donne di tutte le età ed etnie, e anche fuori dalla regione Piemonte.
Women, stay whit me è un efficace e necessario strumento per aiutarsi nel caso di necessità.
Come funziona?
Sara, una delle due ideatrici e amministratrice del gruppo, ha spiegato che la chat serve per darsi consigli su come percorrere la città, specialmente la sera e in luoghi isolati o pericolosi.
“Sono informazioni molto pratiche, ad esempio se esco alle undici di sera da un bar e voglio sapere se c’è una strada più sicura o illuminata per tornare a casa, posso chiederlo. Oppure se c’è qualche linea di pullman meno sicura di altre da percorrere insieme ad altre persone”. Queste sono le sue parole.
Se una donna si trova sola alla fermata di un autobus e si avvicina qualcuno che ha uno sguardo insistente, per esempio, tirare fuori il cellulare e scrivere alle altre ragazze della chat, spiegando la situazione e far sì, così, che non ci si senta sole. Oppure, una semplice telefonata per farsi compagnia durante un tragitto più o meno lungo.
Sta davvero funzionando questa rete solidale tra donne?
Sì, di certo non si vuole sostituire alle forze dell’ordine che devono essere sempre contattate in qualsiasi caso di pericolo imminente, ma aiuta a dare conforto e sicurezza se, in un momento preciso, ci si sente sole, insicure o a disagio in qualche situazione che è fuori dal nostro controllo.
Questa chat è aperta solo alle donne?
Assolutamente sì e non per discriminazione.
“Quella di escludere gli uomini è stata una scelta quasi obbligata, perché ci siamo rese conto che spesso, in questo tipo di gruppi, si infiltrano molti individui che sfruttano la lista di contatti per poi scrivere loro in privato, usando spesso toni inopportuni. Molti ragazzi ci hanno contestato per questa scelta, perché non capiscono che non si tratta di discriminazione, ma di un’iniziativa di aiuto da donna a donna. La natura del progetto è questa” ha spiegato Sara.
Ci sono altre iniziative così importanti?
Sì, e ne abbiamo parlato già parlato in redazione: è attiva un’altra chat, sempre dall’idea di una studentessa, a Bologna. Credo che questa sia una rete davvero importante, una sorellanza tra donne, un punto di forza che potrebbe e dovrebbe prendere piede sempre di più. Un aiuto ma anche una importante collaborazione sociale.
Link del gruppo: Women. Stay with me
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