Ilaria Alpi è stata una giornalista unica nel suo genere: coraggiosa, vera, sincera. Non si è mai tirata indietro di fronte alla verità, anche se scomoda e pericolosa.

Da sempre improntata verso la conoscenza e lo studio, Ilaria Alpi si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma e si laureò in Lettere presso La Sapienza. Grazie soprattutto all’ottima conoscenza dell’arabo, del francese e dell’inglese, cominciò a muovere i primi passi nel giornalismo. La sua prima vera collaborazione cominciò dal Cairo per conto dei quotidiani Paese Sera e l’Unità. Successivamente ottenne una borsa di studio e fu assunta in Rai.

In Somalia.

Ilaria giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre del 1992, come inviata del Tg3. Il suo lavoro era stato quello di effettuare un’inchiesta su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici. Scoprì di un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti in alcuni paesi industrializzati africani in cambio di tangenti e armi scambiate con i gruppi politici locali. Salì anche a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere uno dei centri di questi crimini.

Il lavoro di giornalista.

Il suo coraggio la rese la grande giornalista che è diventata e di cui si parla ancora oggi ma, al tempo stesso, l’ha portata nel mirino di chi quei traffici loschi li eseguiva. Fu uccisa in prossimità dell’Ambasciata Italiana a Mogadiscio il 20 marzo del 1994 insieme al suo operatore, omicidio che aprì molti scenari che, i suoi genitori, hanno portato avanti per anni.

Nel ricordo.

Non ci sarà mai una precisa ricostruzione dei fatti, di certo era diventata una spina nel fianco di criminali senza scrupoli. Di lei, però, rimarrà sempre un incredibile ricordo, si parlerà sempre della grande giornalista che ha sfidato il crimine con dedizione, costanza e incredibile coraggio.

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