
Fedelissima compagna di shopping e immancabile comparsa in molti film americani, la busta di carta esiste in migliaia di versioni: piccola, grande, colorata… Ma se oggi possiamo facilmente portare in giro i nostri acquisti è merito di una donna: Margaret Knight.
Margaret Knight è nata nel Maine, nel 1838. Seppur sconosciuta ai più, Margaret viene ricordata per la sua invenzione rivoluzionaria: una macchina che riusciva automaticamente a tagliare, piegare e incollare il fondo piatto delle buste di carta, dando il via, di fatto, alla loro produzione di massa.
Margaret Knight.
Fin dalla prima infanzia, i giochi preferiti di Margaret si trovavano nel capanno degli attrezzi. Costruiva giochi per i fratelli e il suo innegabile talento era noto, in città, soprattutto grazie agli aquiloni e alle slitte che era riuscita a realizzare.
Sfortunatamente il padre morì quando era molto giovane e Margaret dovette lasciare la scuola e cercarsi un lavoro, così da aiutare economicamente la famiglia. Lo trovò in una fabbrica tessile, dove lavorava per moltissime ore e le condizioni erano quel che erano. Di fatti, le fabbriche dell’epoca non vantavano certamente condizioni di lavoro particolarmente piacevoli né standard di sicurezza adeguati.
La prima invenzione.
Fu proprio un incidente sul posto di lavoro che portò la giovane Margaret a sviluppare la sua prima invenzione. Una delle maggiori cause di incidenti in fabbrica, infatti, riguardava le punte d’acciaio utilizzate nel processo di tessitura che schizzavano fuori dal telaio a forte velocità.
Margaret inventò un sistema in grado di frenare le punte d’acciaio e impedire, quindi, che queste uscissero dal telaio e colpissero qualche operatore. Essendo ancora molto giovane, però, non conosceva il sistema dei brevetti e pertanto la sua invenzione, che ebbe un grandissimo successo, divenne d’uso pubblico senza che lei ricevesse mai un compenso.

Le buste di carta.
Qualche tempo dopo Margaret lasciò la fabbrica tessile e iniziò a lavorare in una che produceva buste di carta. All’epoca le buste di carta venivano piegate una ad una, a mano. Il processo, come si può ben immaginare, era estremamente lungo e poco produttivo.
Margaret si rese conto che la produzione poteva essere migliorata e si mise all’opera, cercando di inventare una macchina che permettesse di automatizzare il processo che gli operai svolgevano manualmente.
Fu così che realizzò una macchina in grado di tagliare, piegare, incollare e, soprattutto, garantire un fondo squadrato delle buste di carta. Quest’ultimo dettaglio può, oggi, apparire scontato poiché se si pensa alla classica busta di carta, la si immagina proprio a fondo tendenzialmente rettangolare. Tuttavia, prima dell’innovazione portata da Margaret, le buste non erano come quelle moderne: avevano una forma a V o comunque conica e per di più funzionavano più come un involucro che come il sacchetto fatto e finito cui si è abituati.
L’invenzione fu, ovviamente, un successo. Incrementò la produzione della fabbrica e uniformò la qualità del prodotto finale.
She coud not possibly understand.
Memore di quanto accaduto alla fabbrica tessile, Margaret decise che avrebbe ottenuto un brevetto per la sua nuova invenzione.
Sfortunatamente, però, un uomo tentò di rubarle il progetto. Charles Annan, che aveva visto la sua creazione, brevettò il suo progetto prima di lei e quando Margaret avanzò delle proteste lui liquidò la questione dicendo che Margaret non poteva certamente comprendere la complessità che si nasconde dentro la macchina; perciò, il progetto non era che suo.
Margaret, però, non si arrese: dimostrò che l’invenzione era sua grazie ai suoi appunti e ai disegni tecnici che aveva realizzato nel corso del tempo e riuscì a vincere la causa.
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