
5 agosto 1981. In Italia viene abolito il matrimonio riparatore, che annullava gli effetti penali della violenza sessuale sulle donne, se la vittima acconsentiva a sposare il suo stupratore. Bisognerà tuttavia aspettare il 1996 perché lo stupro venga riconosciuto legalmente come un reato contro la persona, e non contro la morale, e sanzionato in maniera più severa.
Un retaggio del più becero patriarcato.
Il “matrimonio riparatore” era un istituto giuridico previsto nel codice penale italiano abolito nel 1981. In pratica consisteva nel permettere all’uomo che aveva commesso violenza sessuale contro una donna di evitare la pena prevista, sposando la vittima e “riparando” così l’onore della ragazza e della famiglia di lei. L’istituto giuridico si basava sull’idea che la perdita della verginità da parte della donna la rendesse impura e quindi bisognosa di essere “riparata” attraverso il matrimonio con il suo aggressore.
Quindi, il matrimonio riparatore “cancellava” il reato di violenza sessuale, permettendo all’uomo di evitare il carcere, obbligando la donna a sposare il suo stupratore. Un istituto ingiusto, patriarcale che violava ulteriormente i diritti e la dignità della vittima, perché negava il suo diritto di scelta e di autodeterminazione, sottomettendola a una condizione di schiavitù imposta dalla legge.
«Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce».
Franca Viola

Il caso di Franca Viola: un punto di svolta.
Franca Viola, giovanissima siciliana, fu la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore a metà degli anni Sessanta.
La decisione di denunciare il suo aggressore e affrontare un lungo, estenuante e doloroso processo, la fece diventare simbolo di lotta contro la violenza sulle donne e per i diritti delle donne.
Il 26 dicembre 1965 Franca era stata rapita, violentata, malmenata e lasciata a digiuno per otto giorni. Il giorno di Capodanno, il padre della ragazza fu contattato per la cosiddetta “paciata”, per mettere le famiglie davanti al fatto compiuto. In accordo con la polizia, i genitori finsero di accettare le nozze riparatrici, per permettere alle forze dell’ordine di liberare Franca. Lo stupratore e i suoi complici saranno arrestati.
Un gesto, quello di Franca Viola, che portò all’abolizione del matrimonio riparatore nel 1981. E all’eliminazione del delitto d’onore. Tutto questo segnò una tappa importante nell’evoluzione della legislazione italiana e nella lotta per l’emancipazione femminile.
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