Cosi parlò la Gioconda. Autobiografia non autorizzata di Lisa Gherardini, la donna più dipinta e rivista della storia.

Che cosa fareste se all’improvviso un vostro ritratto o una vostra foto fosse usata, rimaneggiata, rivisitata e bistrattata nelle maniere più assurde e nei modi meno probabili? Che cosa fareste se il vostro viso venisse usato per pubblicità, cartelloni, battaglie civili e incivili, secondo usi e abusi più o meno comuni?

È ciò che si chiede la giornalista Carla Cucchiarelli nel suo bellissimo libro Cosi parlò la Gioconda (Iacobelli editore), divenuto anche spettacolo teatrale per la regia di Pino Ammendola.

“Non passa giorno che nel mondo, nella rete, nello studio di un pittore o in un’agenzia pubblicitaria non nasca una nuova Monna Lisa, rivista, rivisitata, spogliata, maltrattata, umiliata, ingentilita, inaspettata. Distante da me mille miglia…” Così si racconta la Gioconda, ripercorrendo la sua storia personale e pubblica: dall’incontro con Leonardo Da Vinci fino alle continue rivisitazioni della pubblicità dei giorni nostri. Una panoramica di cinque secoli di vita del quadro più famoso del mondo, visti con gli occhi dell’icona stessa, come se lei scendesse dalla sua prigione di vetro al Louvre e si mostrasse per quello che è. Dall’incontro con Napoleone al rapimento ordito da Vincenzo Peruggia, dai viaggi all’estero al custode che si era innamorato di lei, mille aneddoti che continuano a fare di lei il sorriso più affascinante della storia dell’arte.

Un libro importante che ci induce a riflessioni serie sull’utilizzo, nei secoli, dell’immagine femminile: dalla creazione dello stereotipo femminile per eccellenza, fino ad arrivate alle battaglie per la liberazione della donna. Battaglie ancora in corso, tra l’altro, che rendono questo saggio quanto più attuale. Una narrazione precisa, ironica, delicata ma anche sferzante, che ci pone di fonte a un bivio: siamo consapevoli di come la nostra immagine possa essere utilizzata, anche a nostra insaputa, oppure no? Chiediamocelo e chiediamolo a chi ci sta intorno.

Un libro, questo della Cucchiarelli, che cambierà il vostro rapporto con la Monna Lisa ma soprattutto con l’idea che abbiamo radicata in noi nell’era dei social network, che se non si appare non si è nessuno.