
Lo stile New Look di Christian Dior è stato rivisto, destrutturato da JW Anderson nella sua collezione donna primavera-estate 2026 alla Fashion Week di Parigi.
L’avvicendarsi di vari stilisti negli ultimi tempi nei vari brand di lusso ha portato a un cambio inevitabile perchè la moda riflette la società, la cultura del tempo in cui la si indossa. La creatività fuori dagli schemi e l’innovazione di JW Anderson ha reso contemporaneo lo stile New Look romantico ed elegante di Christian Dior.

New Look.
Anderson ha ripreso diversi elementi del New Look. La giacca bar del 1947 elemento principe di questo stile è stata rivista in diverse versioni ma sempre enfatizzando il punto vita. Diverse gonne in abbinamento da quelle a pieghe a quelle più strutturate e voluminose. La giacca bar più fotografata è stata quella nella tonalità del grigio con revers neri chiusi da un maxi fiocco le cui tasche sono uniche nella forma.
Alcune abiti cocktail di Christian Dior reinterpretati in passerella come l’abito Junon del 1948 diventato un abito bianco midi dallo scollo halter in nero in cui si ritrova lo stesso tipo di lavorazione; l’abito col nodo del 1954 trasformato in una gonna verde corta con lo elemento sul davanti; l’abito in seta bianco del 1953 che ha ispirato volume posteriore di una una giacca bar; il maxi cappotto dello stesso anno sotto forma di parka.
Riferimenti anche alla collezione di Yves Saint Laurent per Dior come l’abito presentato sia nella tonalità del bianco che in azzurro dalla scollatura dritta col fiocco trasversale riproposto nella parte finale che prendo spunto da una sua creazione del 1958.

Dettagli ricorrenti.
Diversi riferimenti con la collezione uomo presentata a luglio u.s.. La giacca bar verde abbinata a un collare col fiocco in raso per l’uomo è stata abbinata a una camicia con cravatta jabot con fiocco per la donna. Il rosa in una nuova tonalità già anticipata dai gilet maschili viene ritrovata sia nelle mini in denim che nelle borse.
Le mantelle anticipate dalla collezione uomo sono protangoste nella versione femminile. Altro elemento comune i bermuda maschili ispirati all’abito Delft del 1948 riproposti sotto forma di gonna dalle pieghe strutturate.
Gli accessori.
E’ una moda bon ton contemporanea con alcuni riferimenti all’architettura che abbiamo iniziato ad apprezzare nella moda grazie a Ferrè. Meno convincente il cappotto sbagliato. Un pezzo divertente da indossare in un’occasione ma non da lasciare nel proprio guardaroba.
I cappelli napoleonici in abbinamento alla maggior parte dei look diventano accessorio indispensabile. Le mantelle sono tra i pezzi must have. Anderson ha recuperato nelle sue creazioni i bottoni col logo Dior incorniciati al centro da una ghirlanda ovale.
Scarpe.
Le scarpe riprendono lo stile dei modelli di Roger Vivier per Christian Dior ma in chiave moderna. Decolleté con orecchio a coniglio, con le iniziali maiuscole C e D, con applicazioni di piume; classiche blingback riviste nel fiocco; mules Dway con decorazioni floreali in seta sino ai mocassini dal taglio netto con logo Dior in metallo.
Borse.
Anche l’iconica borsa Lady D è stata rivista in diverse Limited Edition già anticipate alla vigilia della collezione uomo. Le borse in generale hanno linee più morbide per un effetto semplice ed elegante come la borsa scamosciata con logo lungo la cinta.
La borsa Cigale ispirata all’abito anni ’50 preferito da Anderson è la borsa must have. Una borsa moderna, sofisticata ma in questo caso poco funzionale in cui è ancora il fiocco a essere protagonista. D’altra parte chiunque sia un Addict di borse non sempre indossa le borse per la funzionalità!
Anche clutch rigide sia in pelle che in rattan che abbiamo visto indossate dalla influencers asiatiche nel front row in abbinamento a vestiti bon ton ma perfette anche col jeans.
Gioielli.
La vera evoluzione nell’accessorio sono i gioielli creati da Gio The Stranger conosciuto come designer per la linea uomo Dior. Una collezione Geo Dior realizzata anche in oro e diamanti il cui punto di forza sono gli anelli come quello turchese.

Vestibilità.
Non è una collezione accessibile a tutti non solo economicamente ma soprattuto in questo caso nella vestibilità. Nonostante il target principale è ancora una volta quello dei millenial ci vuole stile e personalità per collezioni di questo tipo. Bisogna avere uno stile innato che si affina col tempo. Bisogna sentirci unici in ciò che si indossa e soprattutto sentirsi a proprio agio.
Non si sceglie un look solo perché è di tendenza di qualsiasi brand si parli. I look devono essere parte del lifestyle di ciascuno di noi e bisogna saper prendere spunto dai trend per adattarli al propio stile.
Basta con l’effetto globalizzazione che caratterizza il segmento di consumatori che ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo scegliendo di indossare gli stessi abiti. Non è questo la moda. La moda riflette i cambiamenti sociali e culturali ma è anche una continua evoluzione che assorbe da tutto ciò che ha intorno. Gli abiti che indossiamo dicono chi siamo, ci permettono di esprimerci.
La moda è anche investimento. Non si compra solo per qualcosa che si indosserà una volta sola a meno che non si abbia un potere economica tale che lo consenta. Ci sono capi destinati a rimanere nel guardaroba, capi di qualità, timeless che non hanno stagionalità.
Il fiocco.
Anderson non si è limitato in questa collezione ad attingere agli archivi del brand ma è riuscito ad andare oltre, innovando i modelli che fanno parte della storia della moda. Il fiocco che è una caratteristica delle collezioni uomo e donna è un riferimento alla forma della bottiglia Miss Dior, il profumo che Christian Dior ha dedicato alla sorella.
La donna di Anderson a differenza di Maria Grazia Chiuri è una donna moderna ma femminile. Il suo stile è caratterizzato da dettagli come fiocchi, pizzo, gonne mini mixati con maxi cappelli, giacche bar strutturate, tessuti più compatti perchè è una donna forte, in grado di prendersi cura di se stessa.
C’è creatività, innovazione e sartoralità dietro le sue collezioni. Ha dimostrato che uno stilista può lavorare per qualsiasi brand laddove rispetta il DNA del brand senza snaturalizzarlo portando un valore aggiunto nel renderlo contemporaneo e moderno.
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