Erede della felicità. Ognuno di noi ha un desiderio nella vita da realizzare e ostacoli da superare. Dora, giovane pediatra, ha una vita intensa la quale si basa su sentimenti repressi, false speranze e una serie di menzogne. Tutto questo è racchiuso nel libro di Chiara Baldi “L’erede della felicità”, pubblicato da Mondadori.
Gestire le emozioni
La vita di Dora è dedicata al suo lavoro in ospedale, dove con il tempo ha imparato a non lasciarsi trasportare dalle emozioni. Ne ha visti di bambini morire e, se all’inizio le era impossibile accettare questa dura realtà ora, ha imparato a creare un certo distacco. Un distacco necessario per non restare schiacciata da qualcosa di così ingiusto e insensato. Tutto sembra, così, andare abbastanza bene ma nella vita di Dora ricompare l’ex fidanzato Marco.
False speranze
La ricomparsa di Marco fa nascere in Dora la speranza di un riavvicinamento il quale, però, si infrange davanti all’invito di matrimonio di lui. Dora è devastata e non sa se sia il caso di prendere decisamente le distanze. Ma il problema vero è il come farlo: lei ama ancora Marco o, crede di amarlo. Ma la vita è imprevedibile e Dora sta per comprenderlo.
Nuovi orizzonti
La morte della nonna e la scoperta di essere stata adottata cambiano gli orizzonti di Dora. Nominata unica erede dalla nonna, la giovane protagonista, ha la possibilità di cambiare rotta alla sua vita. Sarà in grado di farcela e, soprattutto, riuscirà a lasciar andare via Marco dalla sua vita?
Un romanzo di formazione
Il romanzo di Chiara Baldi è esemplificativo per molti versi: mostra come spesso le persone cristallizzano la loro vita per paura di rischiare. Restare nella comfort zone dà un senso di protezione ma, al tempo stesso, può impedire di crescere e di scoprire che c’è molto altro là fuori. Il messaggio che arriva è che deve essere l’uomo a “disegnare” la propria vita, deve mostrarsi capace di rimettersi in gioco anche quando ogni cosa sembra perduta. La vita di Dora si basava su tre certezze: la migliore amica Cinzia, il lavoro in ospedale e l’amore per Marco. Eppure queste “colonne” non hanno potuta nulla per impedire lo smarrimento di Dora. La vita è una ricerca di noi stessi, esseri sempre in evoluzione. Dobbiamo imparare ad ascoltarci e a fidarci delle nostre sensazioni.
La semplicità come arma vincente
Questo libro è scritto in modo estremamente semplice seppur costruito sugli stati d’animo della protagonista. Tutto nel romanzo rimanda alla normalità che ci circonda permettendoci di apprezzare gli eventi che si susseguono nella vita di Dora. Sono gli eventi spontanei e non sperati che possono cambiare un percorso già scritto dal timore di rischiare e soffrire.
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