A novembre ci dicono di evitare i posti molto affollati, bere tanta vitamina C e coprirci bene.

Queste raccomandazioni hanno mai cambiato la vita di qualcuno? Ho dei dubbi.

Per esempio: evitare i luoghi affollati è un consiglio perfetto per un eremita, ma chi svolge un lavoro a contatto con il pubblico, non può mettersi in aspettativa fino a marzo.

Oppure, la vitamina C: c’è un limite alla quantità d’integratori che uno può prendere e se l’alternativa naturale sono gli agrumi, di certo non posso nutrirmi solo di arance.

Coprirci bene: meno male che me lo dite voi, perché altrimenti io a gennaio uscirei in bermuda…

In realtà, nella mia breve ma intensa vita ho messo a punto una serie di strategie per girare alla larga da raffreddore e influenza il più possibile.

Le condivido con voi, chissà che magari, quest’anno non riusciate a sfangarla.

  1. Olio del Re: ho scoperto questo portento in farmacia. È uno spray purificante per ambienti a base di oli essenziali che io tengo nel cassetto della scrivania in ufficio e che spruzzo un paio di volte al giorno nella stanza per purificarla da germi e batteri. Sì, non denuclearizza, d’accordo, ma stempera l’aria viziata, che male non fa.
  2. Amuchina gel o salviette: se lavorate in ufficio o in una situazione in cui vi trovate spesso a stringere mani, un pacchetto o un flaconcino bisogna tenerlo sempre in borsa.
  3. Evitare il contatto mani-faccia: statisticamente ci tocchiamo la faccia una volta ogni tre minuti, la bocca ogni cinque minuti, e tocchiamo qualcun altro ogni 20 minuti, il virus trova un portatore e si riproduce, ecco come avviene un contagio. Ora che sappiamo questo, anche se sembra impossibile, dobbiamo provare a frenare questo riflesso involontario e avremo risolto la metà dei problemi di contagio.
  4. Neo Borocillina: il contagio può avvenire per via orale (anche attraverso micro particelle di saliva disperse nel fiato della respirazione), quindi possiamo creare un ambiente ostile per i germi. La Neo Borocillina è un antisettico (disinfettante) del cavo orale, è disponibile sia in mentine (con o senza zucchero, al sapore di menta) oppure spray. Da studentessa ne facevo uso abituale quando stavo chiusa nelle aule a lezione per le quattro ore filate di progettazione, insieme ad altri cento studenti che respiravano la mia stessa aria pesante: praticamente vivevamo in una incubatrice di germi. Se dovete prendere un treno, un autobus, presenziare a conferenze, andare al cinema o semplicemente lavorate in mezzo a tanta gente per tante ore, una pasticca o una spruzzata vi coprono per almeno un paio di ore.
  5. Vestirsi a cipolla: non è il freddo a fregarci ma lo sbalzo di temperatura. Il freddo-caldo-freddo è uno shock termico e se da sudati usciamo al freddo, l’influenza è già lì ad abbracciarci. Assicuriamoci sempre di avere abiti comodi da togliere al bisogno per non sudar come le cascate delle Marmore.
  6. Bambini: che siate genitori o insegnanti (a volte mi capita di fare da supplente come prof di disegno), la regola in classe è una: a ogni cambio d’ora fare uscire i ragazzi in corridoio e cambiare l’aria in aula. Seconda cosa: divieto assoluto di tenere i fazzoletti smoccolati sul banco, buttarli subito tassativamente. Germi sul fazzoletto, germi sul banco, mani sul banco, germi sulle mani, mani in faccia… ed ecco il contagio.
  7. Cuffia o berretto: fronte e orecchie sono sensibilissimi alle basse temperature o all’aria fredda, e il primo colpo di vento ci farà bloccare subito una mole gigantesca di catarro all’altezza degli occhi, se non li proteggiamo. Non abbiamo cuffie o berretti che ci piacciono? Ora abbiamo una scusa per fare altro shopping! Ma poi, vuoi mettere, quando hai i capelli sporchi e zero tempo per lavarli, come ti salva il berretto?!?!?
  8. Ufficio: l’igiene dell’ufficio è fondamentale e non parlo di bagni e pavimenti, ma dei nostri strumenti di lavoro, ossia, scrivania, tastiera, mouse e telefono (sia quello normale, che cellulare). Puliteli ogni giorno (qualsiasi spray multiuso contenente alcool va benissimo). Pensate a tutto lo schifo che si deposita sul telefono (e che ci mettiamo in faccia e accanto alla bocca) dopo che ci abbiamo parlato noi e tutti i nostri colleghi tutto il giorno. O il mouse che stoccazzano tutti…
  9. Malati in casa: se il nostro lui è malato, letti separati. Non è crudeltà, ma lui guarirà prima e noi non ci ammaleremo. Se abbiamo una seconda camera, possiamo usare quella, altrimenti… divano! Non si può respirare la stessa aria “infetta” per otto ore e sperare di non ammalarsi. Stesso discorso, per gli asciugamani: noi avremo i nostri e il malato i suoi. Poi, una volta guariti, cambiare subito le lenzuola.
  10. Fazzoletti usa e getta: a casa mia vanno ancora di moda i fazzoletti di stoffa e se anche da voi così, in caso di malattia, il fazzoletto di stoffa è vietato perché si trasforma in un nido di germi. Meglio il fazzolettino di carta e via, buttare, così non lasciamo schifezze in giro.

Un consiglio in più: il vaccino anti-influenzale. Se non siete allergici o ci sono motivi di salute che conosce il vostro medico per cui non potete farlo, vale la pena coprirsi le spalle per coprirle anche agli altri.