Grande artista del Novecento, è il dolore a consacrare Frida Kahlo e la sua arte composta di opere che raccontano la sua vita, i suoi drammi e i suoi amori.

L’arteterapia di Frida Kahlo. “Ho provato ad affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare”. Questa è una delle celebri frasi che hanno caratterizzato la vita dell’artista messicana Frida Kahlo, un’artista la cui arte ha avuto come sliding doors un evento tragico che l’ha quasi uccisa. Oggi, se si pensa a quest’artista vengono in mente i colori accesi e le donne dalle grandi ciglia, un qualcosa che ha un retrogusto di America centrale. Eppure, quei colori nascondono dolore e forza al tempo stesso.

L’incidente.

Cresciuta in una buona famiglia messicana, Frida è una giovane come tante, determinata e indipendente. Ma, quando ha solo 18 anni, un evento cambia il corso della sua vita e i suoi orizzonti. All’uscita da scuola, mentre tornava a casa su un bus, il veicolo su cui viaggiavano fu colpito da un tram. L’autobus rimase schiacciato contro un muro e Frida riportò moltissimi infortuni. Un corrimano la trafisse causandole molte fratture, ma nessuna mortale. Furono necessari 32 interventi e un lungo periodo di permanenza a letto. I suoi genitori, per aiutarla, le installarono uno specchio sopra il baldacchino, così che potesse vedersi, e un particolare treppiede che le consentiva di dipingere, soprattutto autoritratti.

L’arte come terapia.

La lunga permanenza a letto e i dolori forgiarono l’animo di Frida. Nella pittura trovò il suo “nido”, la sua casa, il suo mondo protetto nel quale essere se stessa, dove la paura e la vergogna non avevano spazio. Le opere di Frida Kahlo non sono solo belle dal punto di vista pittorico ma anche per quell’aspetto che molti potrebbero definire grottesco. La rappresentazione del suo copro martoriato racchiude la capacità di riuscire ad esorcizzare le sue paure. Rappresentare la sua situazione non era solo un modo per mostrare ciò che le fosse successo, ma un modo per allontanare da sé tutte le cose negative che vagavano per la sua mente. L’arte, con i suoi colori, ha salvato l’artista messicana permettendole di creare un’arte capace di curare, di esorcizzare i mostri dell’anima e mostrarli. Frida non ha scritto la sua autobiografia, ma l’ha semplicemente rappresentata lasciando al mondo un’importante testimonianza.

L’arte come specchio dell’anima.

La vita di Frida, purtroppo, ha attraversato altri momenti bui, come gli aborti spontanei e la sofferenza per un amore complesso e, forse, disfunzionale, con il muralista messicano Diego Rivera. Tutto è riportato nei suoi dipinti. Lei ha “urlato” il suo dolore e il suo disagio in un modo incredibile, creando un forte contrasto tra la vivacità cromatica e l’oscuro significato. Frida era destinata alla grandezza, ma come una piccola larva, era imprigionata dalla grande fama del marito Diego. Era bloccata in un bozzolo. Ma i suoi viaggi negli Stati Uniti le hanno permesso di tranciare quel bozzolo e di volare via mostrando un’arte che, nonostante la sua crudezza, non spaventa ma, al contrario, avvicina. L’arte, quindi, è stato lo specchio di Frida, nel quale riflettere il suo vissuto, forse nell’estremo tentativo di osservarlo come uno spettatore esterno.

Tra sogno e realtà.

I suoi quadri, inoltre, hanno un qualcosa di onirico, come se ciò che vi è rappresentato sia un sogno. Uno di quei sogni strani che tutti, bene o male, abbiamo fatto nella vita. Frida è un’artista che possiamo avvicinare al realismo magico, alle storie di Gabriel Garcia Marquez o di Luis Sepulveda. Siamo di fronte ad una dimensione sconosciuta che può far paura quanto affascinare. L’arte di Frida ha come creato un ponte fra l’inconscio e il conscio. Le paure sono state mostrate in modo crudo ma chiaro, i dolori e le sofferenza hanno trovato un porto dove aggrapparsi per poi dissolversi. Le sue creazioni hanno permesso, dunque, alla pittura di diventare un modello di cura del tutto nuovo, ha creato un canale di comunicazione dove l’individualità e l’anima di una persona diventano protagonisti assoluti. L’arteterapia ha salvato Frida Kahlo.

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