Si narra che dalle fredde terre d’Islanda, provenga un talismano che ha la forza di custodire e impedire a chi lo indossa, di perdere la via. Il suo nome è Vegvisir, che tradotto dall’islandese significa: Veg e Vísir. Veg è un abbreviativo di “Vegur” e significa “strada” o “percorso”, e “Vísir” sta per “guida” o “guide”.
Il famoso compasso (o bussola) runico compare per la prima volta nel famoso grimorio (ovvero un libro di magia: libri di questo genere vennero scritti in gran parte tra la fine del Medioevo e l’inizio del XVIII secolo) denominato Manoscritto Huld nel quale compariva questa scritta a spiegare il simbolo disegnato:
“Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta”.
Il grimorio contenente incantesimi e racconti, risale al 1880, e viene attribuito a Geir Vigfusson, anche se in molti credono che abbia origini ancora più antiche.
Ritornando a concentrarci sull’amuleto, è subito evidente la criptica sequenza di rune e glifi che completano un cerchio che ipnotizza e affascina chi lo osserva. La maggior parte delle volte, questo talismano veniva impresso sulle navi vichinghe che dovevano solcare i mari burrascosi per portare i guerrieri a combattere e conquistare terre lontane e impervie, permettendo anche loro di non smarrire la strada e di fare ritorno a casa.
Arrivato sino ai giorni nostri, il Vegvisir non ha perso il suo fascino, anzi, è diventato persino molto in voga tra i tatuaggi; fautrice di questo “successo” anche la cantante Bjork che l’ha inciso sulla sua pelle da molto tempo.
Resta anche il fatto concreto che questo sigillo magico, di cui ancora alcuni glifi non sono stati tradotti; celi in sé un fascino millenario e potente… potente e ancestrale come le forze della natura impervia che governano l’Islanda e la sua cultura.
Mirtilla Amelia Malcontenta
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