Flora vive da ormai vent’anni in Egitto e in altri due articoli ci ha raccontato la sua straordinaria storia di vita e di donna integrata in un Paese arabo. Torniamo ora con lei per scoprire le curiosità più interessanti su questo meraviglioso mondo.

Curiosità sul mondo arabo. Nell’articolo La mia vita in Egitto: la storia di Flora ci ha raccontato il suo emozionante percorso, del dolore, di come ha trovato il coraggio di saltare oltre il muro della paura, dell’inizio della sua vita in Egitto, un figlio in Italia, un figlio acquisito e perso al Cairo, due mariti arabi, amici beduini, donne egiziane con cui condividere segreti e la nascita di un’unica, grande famiglia.

Nel secondo articolo Un’europea nel mondo arabo, Flora ci invita invece ad abbattere tante false credenze e pregiudizi sull’idea della donna nel mondo musulmano, mostrandoci come per la donna europea sia possibile inserirsi in tale contesto mantenendo la propria identità. Scopriamo ora con lei tante altre curiosità.

Tè beduino.

È dolce e speziato, viene servito con calma, perché non è mai solo semplice tè; è il tempo che una persona ti sta donando, cosa oramai dimenticata nel mondo europeo. Qui il tè è molto più di una bevanda. Offrire una tazzina di tè è un modo per dirti: “Sei uno di noi”.

Tessuti.

I tessuti sono bellissimi e ognuno racconta una storia legata alla sua origine, ogni motivo è un viaggio nel tempo e nelle tradizioni. I motivi geometrici sono un’eredità islamica, e rappresentano l’armonia dell’universo e la perfezione della creazione di Dio; i motivi floreali sono simbolo di vita e fertilità, rappresentano la bellezza del mondo ma anche la sua fragilità. È come se ogni tessuto fosse un libro che ci racconta chi siamo e cosa siamo stati.

Cibo.

Il cibo qui non è solo cibo, ma un gesto d’amore. Il pane, per esempio, è chiamato con il nome sacro aish, che letteralmente in arabo significa “vita”, rappresenta un dono divino di solidarietà e di rispetto, è una benedizione che connette le persone. Quando ti invitano a mangiare, non importa chi sei o da dove vieni, sii grato perché sei davvero il benvenuto.

Tempo.

Il tempo scorre lento. In Egitto nessuno ha fretta. Si vive con calma, si assapora ogni momento. Lo so che ora in tanti penseranno: “Perché non hanno nulla da fare!”, no, non è vero. Tutti hanno da fare, ma il tempo per le persone lo si trova sempre, e quando si regala il tempo, o quando ti viene regalato, è un gesto profondo che va oltre la semplice compagnia, perché si crea un legame che tocca l’anima. È un atto di vera connessione dove cuori ed energie si uniscono in una grande energia spirituale. Prendersi cura della persona e dedicargli attenzione e ascolto arricchisce l’anima di tutti.

Generosità.

Ho visto persone con una generosità straordinaria pur avendo poco o nulla. In Egitto è normale offrire anche l’ultimo pezzo di pane con il sorriso, senza aspettarsi nulla in cambio. Questo è qualcosa che mi tocca ogni volta l’anima e che mi riporta indietro a quando ero bambina nella mia vecchia Napoli. Sono fiera di dire che anche la mia mamma è sempre stata così. Pur avendo poco, veniva sempre prima chi aveva meno di lei.

Casa.

Quando si entra in una casa si saluta anche quando non c’è nessuno. O meglio, qualcuno c’è, ma non lo vedi… La casa è pronta a proteggerti e custodire storie, ricordi e sentimenti. Questa credenza è presente in tante altre culture, seppur in modi diversi legati alle proprie tradizioni, ma alla fine il concetto è sempre uno: la casa ha un’anima.

Datteri.

Quando qualcuno ti offre dei datteri, potrebbe sembrarti solo un piccolo gesto, ma in realtà non ti stanno semplicemente offrendo un frutto; il dattero è infatti carico di grande significato. I datteri, in Egitto, sono considerati simbolo di abbondanza, di buona fortuna, di benedizione. Durante il Ramadan, dove è vietato bere e mangiare prima del tramonto, gli arabi rompono il digiuno con un solo dattero. Offrire un dattero a qualcuno è un gesto di calore e generosità per far sentire l’ospite benvenuto e onorato di far parte della comunità. Quindi, d’ora in poi, quando accetti un dattero sii consapevole e riconoscente: sei uno di noi.

Condivisione.

Qui ogni momento viene condiviso: nascite, matrimoni, feste, non sono quasi mai cose private, la felicità, come ogni cosa che si possiede, si condivide con gli altri. Ho partecipato tantissime di queste celebrazioni e ogni volta mi sono sentita accolta e parte di qualcosa di più grande. L’altruismo, l’umanità e la condivisione rafforzano e rendono più profondi i legami umani, nutrendo l’anima e creando una connessione che va oltre alle difficoltà materiali.

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Immagine di copertina di Mahmoud Yahyaoui

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