Mirtilla e il primo ricordo dell’amore…

Ho appena finito di leggere un bellissimo romanzo, chiudo il volume e sospiro pensando a quanto sia bello e intenso vivere storie così romantiche. E senza accorgermene, mi ritrovo a fare un viaggio nei miei ricordi, tra quelli più mielosi e zuccherosi che ho sull’amore. Il primo ricordo non è ricollegabile a un ragazzo in particolare, be’ no forse c’era un ragazzo amico di mio cugino, che attirava la mia attenzione; ma credo che l’elemento fondamentale fosse perché i suoi genitori avevano una pasticceria in zona centro a Roma, tanto che più che l’aspetto fisico m’attirava il suo odore: meringa e cioccolato. Mamma mia, che tentazione!

Ma etichettarlo come primo grande amore sarebbe decisamente esagerato… perchè devo dare giusta rilevanza al “ragazzo col motorino” (lo chiamo ancora così) perché giuro che neppure a 38 anni e 24 mesi compiuti, ho ancora saputo il suo nome. Sarà stata la giovane età e la mia timidezza verso l’altro che mai m’aiutarono a scavalcare questo ostacolo e presentarmi… anche se lo fece lui, molti anni dopo, durante una telefonata nella quale si mostrò talmente tamarro e fuori luogo, che cercai di camuffare la voce, fingendo di averlo scambiato per un operatore telefonico , sottolineando l’importanza del ritorno di mia madre per un’eventuale richiesta di cambio contrattuale. Lui rimase così tanto scioccato, che non richiamò più e cambiò pure il motorino!

Dell’amore e dei suoi ricordi è vivo in me, il primo bacio: abbastanza traumatico, ma irripetibile. Talmente irripetibile, che ci siamo lasciati ancor prima di scambiarci il secondo! Eh, lo so, lo so, sono una tipa piuttosto strana – lo diceva sempre mia zia durante il caffè nei pomeriggi Sahariani, sul balcone: “Mirtilluccia, esci di casa non stare sempre con la faccia dentro a quei libri; che già sei pallida, te copri pure il viso… bella de zia, il sole è gratis. Esponiti!”.

Ogni volta era una battaglia, ma i miei libri mi permettevano di viaggiare e scoprire favolosi omaccioni disposti a tutto per le loro belle e soprattutto incontravo tante belle con forza e grazia da far scappare pure i principi. Peccato che poi tornavo alla realtà e incontravo più Principi che pirati… be’, sì! Ragazzi io volevo il bello e dannato, non il damerino allocco e incapace persino di cambiarsi l’intimo. Cercavo il pirata, incrociavo sempre e solo mozzi a tempo determinato. Fino a quando, un giorno di pioggia Andrea & Giuliano…

SCHERZO!! PERO’ AMMETTETELO CHE L AVETE LETTA, CANTANDO!

Non ho capito che il mio migliore amico era qualcosa di più, era tipo: l’ossigeno che mi arrivava nei polmoni permettendomi di respirare, la luce che fa allargare le pupille durante una giornata di sole e mi faceva sempre tanto ridere. Il fatto è che lui da subito ha capito la mia particolarità nel fare figuracce, accettandomi anche in questo. Mi spiego meglio: prima volta che ci parliamo in un pomeriggio di luglio, assolato, afoso e pieno di vita. Io e lui vicini per sbaglio, fianco a fianco. In silenzio, mi preoccupo di non sembrare troppo altezzosa, quindi: sorrido, scruto l’orizzonte ed esclamo:

“Toh! Ma chi sono quei due vecchietti che vanno in giro con questo caldo?”

Lui, sorride (un sorriso che mai dimenticherò), fa un bel respiro e senza smettere di guardare quella coppia sottobraccio, risponde:

“Veramente, quelli sono mio padre e mia madre”.

Io ho pregato che un meteorite mi disintegrasse senza lasciare traccia alcuna di me, ma purtroppo l’unica cosa che accade, invece, è che andai in iperventilazione e simulai una chiamata al telefono per allontanarmi! Ma anche quella finta telefonata venne scoperta, altri sorrisi trovarono spazio sul suo volto e le nostre vite, in un modo o nell’altro, iniziarono a percorrere strada sempre più vicine… fino a oggi.

Dell’amore e dei suoi ricordi, non si finisce mai di scrivere, chiunque di noi, potrebbe basarci la propria autobiografia, perché è l’amore il motore trascinante delle nostre scelte, dei nostri perché. Io raccolgo i miei pensieri e mi ritrovo a sorridere ancora dopo tutto questo tempo, perché i miei amici libri mi presentavano tanti bei principi e pochi pirati, proprio come nella realtà che ho vissuto. Ma io sono fortunata, ho sposato un re.

Mirtilla Amelia Malcontenta