La vera storia di Emily Zamourka (Liudmila Grekova, prima dell’adozione).
Tutto nasce da un video girato da un poliziotto e messo in rete accompagnato da queste parole:

“Quattro milioni di persone chiamano Los Angeles casa. Quattro milioni di storie. Quattro milioni di voci … a volte basta solo fermarsi ad ascoltarne una per sentire qualcosa di bello”.  Nel breve video si vede la bionda homeless cantare l’aria “O mio babbino caro” tratta dal Gianni Schicchi di Puccini, all’interno della metropolitana di Los Angeles.  Il video ha ricevuto milioni di visualizzazioni, ma la sua vera storia è emozionante quanto la canzone di Puccini.

Nel video, si distinguono chiaramente tutti i suoi averi contenuti in un carrello, ma l’immagine è quella di una donna povera ma dalla grande dignità: capelli ben raccolti, abito modesto, ma elegante.

Vi stiamo raccontando la storia di una Cenerentola molto particolare? No, perché la vita non è mai come nei libri che leggiamo.

Emily è nata a Basarabeasca, (la città si trova nel prato del fiume Cogâlnic-Larga, a una distanza di 100 km da Chisinau, direttamente al confine con l’Ucraina), il 1967 la più giovane dei suoi nove fratelli.

Ma, quando aveva solo due anni e mezzo, la sua vita cambia radicalmente: sua madre deve darla in adozione per problemi cardiaci, non riuscendo a prendersi cura di lei. 

Solo da adolescente si riconcilierà con la famiglia biologica. I genitori di Emily avevano chiesto a quelli adottivi di non nascondere che la bimba era stata adottata e di dirle chi erano i suoi veri genitori. Patto chiaramente mai mantenuto. Secondo un caro amico d’infanzia, i genitori adottivi “le hanno voluto bene ma la picchiavano”.

Nel 1984, all’età di 17 anni, Emily viene ammessa alla Facoltà di Musica e Pedagogia Musicale di Bălți. (Balti è una città con lo status di municipio, residenza della regione di sviluppo settentrionale della Repubblica di Moldova.)

Fin da subito era chiaro che fosse una musicista eccezionale: le sue registrazioni sono ancora all’Università statale Alecu Russo Bălți.

Mentre era impegnata con gli studi, non pensava a innamorarsi, ma una volta finita l’università incontra Anatolii Murga. Purtroppo questa unione non è un bene per Emily, ma si rivela una storia di abusi che la portano al divorzio, e al rientro in America.

Ora i membri della sua famiglia vivono a Los Angeles e dintorni, suo fratello maggiore, Elijah, è un pastore avventista.

Fino al 1994, quando aveva 27 anni, vive in California, e due anni dopo si trasferisce nella piccola città di Franklin, Missouri, a metà strada tra Kansas City e St. Louis. Per poi trasferirsi a Vancouver, Washington, avviando la propria attività musicale e lavorando anche come cameriera.

Ha anche scritto musica per una band, che però non ha avuto successo. Nel 2004, Emily è tornata dagli Stati Uniti per un breve periodo.  

Nonostante la sua famiglia biologica si trovi negli Stati Uniti, Emily è rimasta vicina a coloro che ha lasciato nell’ex Unione Sovietica. I genitori adottivi, Ioana e suo marito, hanno vissuto in America con lei per un anno. Quando suo padre adottivo si ammala, Emily gli ha inviato le medicine in Moldova, cercando di aiutarlo in tutti i modi possibili.

Nel 2005, Emily si trasferisce a Los Angeles, più vicina alla sua famiglia d’origine. Lì, affronta gravi problemi di salute, e le ingenti spese mediche (ha un cancro) ma non potendo sostenere i costi della sanità americana, viene cacciata, ed è costretta a vivere come una senzatetto in tre stati USA diversi, passando anche un Natale in prigione. I documenti giudiziari mostrano che ha tre condanne per piccoli furti e una per furto aggravato, tra il 2011 e il 2013, che le sono valsi il divieto di entrare nel centro commerciale Glendale Galleria, nel centro commerciale Topanga Plaza e in un supermercato chiamato Ralph.

Trascorre più di un mese nella prigione femminile di Lynwood a Los Angeles e svolge anche 200 ore di servizio alla comunità. Alcune delle multe non sono state pagate e alla fine sono state annullate.

Emily ha sopportato diverse sfide, ma la peggiore è stata il furto del suo violino in valore da diecimila dollari.

Dopo il furto, ha iniziato cantare e molti la definiscono la cantante dalla “voce d’angelo”.

La scoperta sul binario della stazione della metropolitana Wilshire/Normandie Purple Line a Koreatown, Los Angeles, avrebbe potuto finalmente portare un lieto fine alla storia di Emily, ma coincide con la morte della madre di 94 anni, avvenuta l’8 ottobre in un ospedale di Los Angeles.

Nonostante sembri che l’incubo sia finito, dopo pochi mesi Zamourka è tornata alla sua vita, perché Diamond ha sancito la fine della collaborazione a causa di “divergenze creative”, come riporta La Repubblica.  

“Le ho scritto un contratto preliminare e non la conosco nemmeno”, aveva detto il produttore a Good Morning America, “Non l’ho mai fatto in tutta la mia vita, è folle”, ha aggiunto. Diamond, il titolare della Silver Blue Records, che ha contribuito tra le altre al decollo della carriera di David Hasselhoff, aveva detto di avere due canzoni pronte per Zamourka. Ma rimane comunque da capire qual è stato il reale motivo della “rottura” contrattuale.

Fonte: Daily Mail