Fabiola Gravina: il suo profilo Instagram conta oggi circa 16mila follower. Le sue foto catturano per la cura dei dettagli e le scenografie che riesce a creare intorno a un oggetto che è stato da sempre il grande amore della vita. I suoi post non sono mai lunghi e complicati: vanno dritti al cuore del libro di cui vuole parlare.
Abbiamo intervistato Fabiola Gravina, “bookstagrammer per caso”, come lei stessa ama definirsi.
Dopo il liceo scientifico, Fabiola si laurea in Scienze Geologiche all’Università di Perugia. È sposata, ha due figli ormai grandi e lavora come progettista informatico in un’azienda siderurgica umbra. La sua passione per la lettura (e la scrittura) è nata praticamente con lei: i genitori, entrambi insegnanti, avevano una casa piena di libri. Scrive diari da sempre e tra le tante passioni c’è anche la fotografia…
Come è nata l’idea del profilo Instagram e soprattutto di quelle bellissime foto? Fai tutto da sola? Da quanto sei iscritta? Lo consideri una specie di secondo lavoro? Che rapporto hai con i tuoi follower?
Ho aperto il mio profilo Instagram nell’Agosto 2016, stanca delle polemiche di Facebook. Cercavo qualcosa di diverso, gente nuova con cui potermi relazionare, magari con i miei stessi interessi. Nello stesso periodo avevo acquistato uno smartphone che faceva ottime foto. Quando ho capito che Instagram era un social di immagini piuttosto che di parole, ho pensato potesse fare al caso mio, avrei unito la passione per la letteratura e la fotografia. Ricordo che appena iscritta avevo solo 18 follower. Mai avrei pensato di poter crescere così tanto! Se lo avessi saputo avrei scelto anche un nickname più semplice! Comunque la storia è presto detta. All’inizio postavo foto di viaggi e di colazioni (che sono il mio pasto preferito). Poi mi sono imbattuta in profili che accostavano foto di libri accanto ai cibi e da lì è nato tutto il progetto: unire foto, colazioni e libri… un sogno! Avevo già un sito web in cui pubblicavo regolarmente le recensioni dei libri che leggevo e sono riuscita a collegare il tutto. In questi cinque anni ho postato più di 1600 foto di libri, quasi sempre una al giorno. In genere preparo i testi e le foto nel weekend e poi li pubblico durante la settimana. Qualche volta la foto è uno scatto semplice che va subito in onda, tipo “cotto e mangiato”, ma in genere le foto sono studiate. Per un singolo scatto, tra preparazione degli oggetti e prove di disposizione, posso impiegarci anche mezz’ora. Utilizzo sempre il cellulare. Decido il libro, invento la scena, creo, scatto. Dal libro con colazione sono passata a foto più articolate, affiancando ad esso oggetti affini alla trama o al titolo: sono una collezionista seriale, gli oggetti in casa non mi mancano! Cerco di scrivere testi concisi, per me Instagram deve essere l’immediatezza delle immagini, con testi ben costruiti. C’è molto lavoro dietro il mio profilo, anche documentazione e ricerca di informazioni. Quando ho raggiunto i novemila follower sono diventata, per così dire, “interessante” per le Case Editrici e ho cominciato a ricevere libri omaggio per la promozione. Preferisco di gran lunga le CE che mi sottopongono il catalogo e mi lasciano libera di scegliere cosa leggere e quindi cosa recensire. Non l’ho mai considerato un secondo lavoro, perché voglio essere libera di dire basta se l’impegno diventa troppo grande e non riesco a gestirlo con il poco tempo che mi rimane dopo il lavoro-casa-famiglia.
Ritengo che Instagram sia un ottimo strumento per promuovere i libri e la lettura, un modo efficace per fare cultura e arrivare anche ai più giovani.
Per quanto riguarda i miei follower, ne ho di tutti i tipi! In molti seguono i miei consigli di lettura e mi ringraziano quando restano soddisfatti degli acquisti. Ci sono anche i simpaticoni mi chiedono del dolce o della pizza che metto accanto al libro e vogliono la ricetta. Ricordo anche di una ragazza che mi domandò la marca di una sciarpa che casualmente avevo messo in foto. I follower davvero notano tutto! In famiglia mi sopportano con pazienza e, siccome conoscono la passione e la cura che metto nei dettagli, mi chiedono sempre il permesso prima di prendere, mangiare o bere qualsiasi “cosa nuova” che appare in casa o in frigorifero!
Quale genere letterario e autori ti appassionano di più?
Leggo di tutto ma soprattutto classici, perché penso che, come dice Calvino, i classici non finiscono mai di dire quello che hanno da dire. Sono storie forti, raccontano l’intimo dell’animo umano, nel loro messaggio sono dei veri e propri “bastioni”. In particolar modo amo i classici della letteratura russa ed inglese. Ho una libreria personale che conta più di 1500 libri, sono gelosissima di questi volumi che non finiscono nella grande libreria nera che contiene i libri degli altri componenti della famiglia (in casa siamo tutti lettori). Per gli autori preferiti sono in difficoltà, ne ho tantissimi, posso di certo citare Virginia Woolf, John Steinbeck e poi Saul Bellow e William Faulkner. Mi piacciono gli autori che richiedono fatica e concentrazione, credo siano queste le letture che aiutano a crescere. Nello stesso tempo non disdegno le letture “da ombrellone”, ogni libro ha il suo momento adatto. Fino agli anni Novanta leggevo soprattutto thriller e gialli, poi mi capitò sotto mano un libro talmente truce che mi disgustò al punto da farmi desiderare qualcosa di diverso. Presi tra le mani un libro di Steinbeck e successe il miracolo: questo è quello che voglio leggere e, se mai inizierò a scrivere, voglio scrivere così! Era “La valle dell’Eden”, mi ha aperto un mondo, da quel momento ho cominciato a leggere i classici e non mi sono più fermata.
Ti definiresti una scrittrice o piuttosto una bookinfluencer o altro ancora?
Con la scrittura ho un rapporto bellissimo, mi è sempre piaciuto scrivere, datemi una penna o una tastiera e mi fate felice. Bookinfluencer è una parola che un po’ mi spaventa. In realtà sono solo un’umile lettrice, le mie competenze le ho acquisite sul campo, cerco di dare buoni consigli perché la vita è breve, meglio cominciare dai libri migliori. Il boom su Instagram è cominciato due anni fa ed è stato completamente fortuito. Il famoso algoritmo ha funzionato nel mio caso, molta gente ha iniziato a seguirmi in numero sempre maggiore e adesso non posso deluderli.
Come/dove/quando trovi il tempo per leggere e/o scrivere?
Leggere e scrivere sono passioni da cui non riesco a tenermi lontana. Sono anche autrice di tre romanzi, ma questa è un’altra storia. Scrivo e leggo soprattutto nel weekend, quando sono più libera. Ho messo a frutto lunghi periodi di insonnia, scrivendo di notte. Adesso per fortuna succede raramente. L’estate è la mia stagione preferita per scrivere, mi sveglio prestissimo e nella casa silenziosa raccolgo pensieri e idee, ticchettando velocemente sulla tastiera. Per scrivere, devo avere almeno un’ora libera, altrimenti preferisco lasciar perdere! L’inverno lo dedico maggiormente alla lettura, sotto le coperte è un’attività molto rilassante. Leggo più di cinquanta libri l’anno e per tenere questo ritmo devo sfruttare ogni minuto libero, leggo anche mentre cucino, per esempio in attesa che la pasta arrivi a cottura!
Progetti futuri che riguardano il tuo profilo social o te come autrice?!
Per il mio profilo Instagram ho in mente piccole rubriche continuative, tipo quella su “Il mestiere di scrivere”, dove racconto esperienze di grandi scrittori, oppure quella del “Sabato italiano”, che ha riscosso buon interesse e che ha come obiettivo la valorizzazione degli autori e autrici di casa nostra, ne abbiamo tanti di validi, spesso caduti nell’oblio. Oggi le case editrici tendono a pubblicare autori stranieri e titoli che hanno già avuto successo nel loro paese per poter mettere sul libro la famosa etichetta “Ha già venduto 10.000 copie”. Credo invece che valga la pena valorizzare gli autori italiani, ritengo che meritino più attenzione dalle case editrici.
Come autrice, spero di poter presto pubblicare il mio quarto romanzo, ma è ancora tutto Top Secret.
Che ne pensi dei prossimi candidati al Premio Strega: hai già letto qualcosa, vuoi farci un pronostico?!
Non ho avuto ancora modo di leggere i libri finalisti, però posso dire che tra i titoli ne ho trovati due che mi incuriosiscono molto, entrambi di autrici: “Sembrava bellezza” di Teresa Ciabatti e “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio, di cui ho molto apprezzato “L’Arminuta”. Non so chi vincerà ma vorrei tanto fosse una donna.
Cosa consiglieresti a chi vorrebbe fare il bookinstagram o lo scrittore?!
Per chi si affaccia al mondo dei social consiglio pazienza e costanza. Non bisogna avere fretta di crescere, le soddisfazioni arrivano con il tempo. È importante non arrendersi o demoralizzarsi se i follower non arrivano, ma lavorare bene e con professionalità. Io personalmente non ho mai chiesto “promozioni” del tipo “Se mi posti o mi tagghi, io a mia volta…”, non credo in questo tipo di cose, piuttosto confido nella qualità dei contenuti che si pubblicano. Agli aspiranti scrittori consiglio di leggere tantissimo e leggere bene, in particolare gli autori della grande letteratura, sono loro la palestra di allenamento. Riconosco che debba esserci un talento alla base, ma la scrittura è un mestiere che richiede studio, impegno e fatica. Il talento e la passione vanno sempre nutriti!
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