Ecco dieci motivi che vi suggerisco di prendere in considerazione se non avete ancora deciso la meta del vostro futuro viaggio… in Argentina.

Sono nata da una madre di origine argentina e da padre italiano. Da sempre a casa mia si è respirato un clima culturale che cercava di abbracciare due culture così lontano eppure tanto vicine. Ho vissuto per un anno e mezzo circa nel paese di Papa Bergoglio, in quel paese che sembra essere alla fine del mondo. Ho camminato vicino la casa del Pibe de Oro. Ho passeggiato per Plaza de Mayo.

Ho visto l’immensità delle Pampas e capito che l’Argentina, nonostante le gravi difficoltà economiche resta una meraviglia del mondo. Sarà per il sangue sudamericano che mi scorre nelle vene. Sarà per lo spagnolo latino-americano che è la mia seconda lingua, ma l’Argentina è un paese assolutamente da visitare.

Se sei un Europeo non esiste un paese così lontano che ti faccia sentire come se fossi in Europa, ma soprattutto se sei italiano non esiste un paese extraeuropeo che sia più italiano dell’Argentina.

Più della metà della popolazione ha origini italiane e soprattutto a Buenos Aires l’italianità è presente nei tanti barrios pieno di discendenti di nostri connazionali. Puoi anche parlare tranquillamente italiano perché qualcuno che lo capisca lo trovi di sicuro! E non va dimenticata la loro ospitalità che ricorda tanto quella nostra, dove tutti sono amici e c’è sempre un posto da aggiungere a tavola.

Visitare l’Argentina significa fare mille viaggi in uno.

È il paese che ha una diversità paesaggistica straordinaria: viaggiando in lungo per questo paese si parte dal profondo sud, dal Polo Sud, quella Patagonia che spesso raccontano nei documentari. Un mondo di ghiaccio da fare invidia al regno di Frozen, una terra sconfinata dove possiamo ammirare il ghiacciaio del Perito Moreno. Uno spettacolo mozzafiato a cui si possono aggiungere incontri decisamente inusuali: non è difficile riuscire a scorgere i pinguini.

Salendo, poi, si inizia ad ammirare lo spettacolo delle Pampas, le famose pianure argentine. Sono terre sconfinate dove per ore e ore è possibile vedere solo distese di verde, qualche casa e mandrie di animali gestite dai famosi gauchos. Io stessa quando sono andata a Tucùman, una provincia del nord dell’Argentina, dove è nata mia madre, mi sono sorpresa di vedere questo interminabile paesaggio che è prova tangibile della grandezza di questo paese. E, arrivando verso il confine con il Brasile, si incontrano le cascate dell’Iguazù, dall’imperdibile spettacolo per la loro forza e maestosità. L’Argentina è un insieme di diverse realtà che non smette mai di sorprendere.

Se viaggiate verso la Patagonia non potete non fermarvi a San Martìn de los Andes, nella provincia di Neuquèn che dista più di 1500 chilometri dalla capitale Buenos Aires (questo solo per far capire la vastità di questo paese).
Argentina vuol dire tango, uno dei balli più sensuali al mondo e divenuto patrimonio mondiale dell’Unesco.

Grandi musicisti hanno composto le melodie più famose: Astor Piazzolla e Carlos Gardel per citare i più famosi (ma anche quelli che mia madre mi fa ascoltare quotidianamente da quando respiro!). Il tango è una vera e propria cultura, un rituale che ha un fascino eterno, qualcosa che non si può descrivere a parole. Se vi trovate a Buenos Aires troverete molti locali nei quali ammirare spettacoli di tango e moltissime scuole in cui impararlo. Ma in Argentina troverete spesso citare Mercedes Sosa, soprannominata “La Negra”, icona della musica argentina che si è opposta alla dittatura militare diventando uno dei tantissimi nomi della lista nera. Un’icona in patria e molto apprezzata all’estero, la sua musica richiama il Sudamerica denunciando i diritti umani violati. Una cantante del popolo (una delle canzoni che amo ascoltare è “Solo le pido a Dìos”).

Se l’Italia è la patria del caffè in termini di consumo e costume tipico italiano, in Argentina, ma anche in Uruguay, stravince il Mate!

È un’infusione preparata con le foglie di erba mate, originaria del Sud America ed è possibile sorseggiarla sia con il dolce che il salato. Diventa un momento di incontro tra “vecinos”, un rituale di cui difficilmente un argentino può fare a meno. Compresa mia madre, nonostante siano quasi quarant’anni che vive in Italia. E io stessa, di solito, mi ritrovo a bere dalla “bombilla” questo infuso che, devo ammetterlo, mi piace davvero tanto.

Altro primato che ha questo straordinario paese è la carne, la più deliziosa al mondo.

Vi assicuro che dopo aver mangiato carne argentina e cucinata come solo questo paese sa fare, vi ritroverete a guardare con diffidenza quella nostrana. La carne argentina ha un sapore unico, una morbidezza che non conosce eguali. Gli animali vengono allevati nelle immense Pampas e in Patagonia. Queste terre che sembrano sconfinate e di cui abbiamo già parlato in uno dei punti precedenti. E non può mancare neanche un buon bicchiere di vino dei vigneti di Mendoza dove la viticoltura è una vera e propria arte.

Un modo caratteristico di mangiare la carne? Be’, se vai in Argentina non puoi tornare senza aver mai assaggiato l’asado, la carne cotta alla brace che però è molto lontana dai risultati nostrani. L’asado è una vera e propria tradizione che riunisce la domenica tantissime famiglie come un rituale a cui non ci si può sottrarre (davvero particolare nel quale io stessa ho vissuto bei momenti con la mia famiglia che abita a Mar Del Plata).

E vogliamo parlare dei dolci?

Alzo le mani davanti alla tradizione italiana, però anche quella argentina ha il suo perché. Ogni buon italiano che si rispetti è cresciuto a pane e Nutella mentre io invece a pane e dulce de leche. Avete presente il caramello che troviamo nei Mars e nei Twix? Sì, proprio quello! Ne avrò mangiato a quintalate e lo amo in ogni sua possibilità di utilizzo.

E vi consiglio di provarlo; in Argentina lo troverete in tutti i laghi e in tutti i luoghi. Ma non posso non accennarvi anche i mitici alfajores, due biscotti a mo’ di panino riempiti di dulche de leche e poi ricoperti di cioccolato, glassa o zucchero in polvere. Ho l’acquolina in bocca solo a scriverlo. Vanno assolutamente assaggiati (ve lo dice una che quando ha vissuto in Argentina li portava come merenda a scuola e tutt’oggi al solo sentirli nominare regredisce all’età neonatale tanta è la felicità!)

Sempre per rimanere nel mondo gastronomico, un altro piatto tipico di cui ho fatto epiche scorpacciate è l’Empanada, piccoli calzoni ripieni di carne o verdura. Sono talmente tipici che ogni volta che li facciamo a casa vengo riportata con la mente in Argentina e mi prende la nostalgia.

Chiamata la Saint Moritz del Sud America per i paesaggi imbiancati d’inverno, le casette di legno che rimandano alla nota località europea.

La suggestiva Strada dei sette laghi (110 km) unisce San Martín de los Andes con Villa la Angostura. Costeggiando alcuni fra i numerosi laghi presenti nel comprensorio noto come “Regione dei Laghi”, di cui San Martín de los Andes costituisce l’accesso settentrionale, e che si estende a sud fino a Bariloche.

Natale alternativo.

Per noi Natale e Capodanno vengono immaginati con la neve e gli abeti ricolmi di un manto bianco, le famiglie riunite nel tepore della casa. Insomma, tutto quello che ha a che fare con l’inverno. Ebbene, immaginatevi il contrario, ovvero un Natale con un caldo tropicale trascorso a mangiare asado, macedonia e a bere sidro o un Capodanno sulle rive di una spiaggia con la musica che fa molto agosto in Italia. Un’esperienza davvero imperdibile.

Come ultimo punto ho deciso di raccontarvi una Buenos Aires che non dorme mai.

Dove, mentre si cammina, si può incontrare una manifestazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, si può vedere il grande obelisco, eretto all’incrocio fra Avenida 9 de Julio e Avenida Corrientes ( da piccola ne avevo paura per quanto mi sembrava alto), si può osservare la Casa Rosada ( il nostro Quirinale, per intenderci) per poi finire nei caratteristici barrios della città, come San Telmo ( uno dei quartieri storici dove potete ammirare l’antico aspetto coloniale della città) o La Boca, piena di colori e dai tratti italiani, tanto da sembrare una di quelle cartoline che devono essere messe in valigia come ricordi indelebili.

Ecco, questi sono per me gli aspetti essenziali per cui visitare l’Argentina deve essere un punto messo sui paesi ancora da scoprire. Amo questo paese quanto l’Italia che mi ha dato i natali e sono fiera di avere sangue argentino nelle vene.

Se qualcuno di voi ha già in programma di visitare l’Argentina, auguro buon viaggio alla scoperta di questa sorta di little Italy ( per alcuni suoi aspetti) situata alla fine del mondo.

Photo credits: Los Muertos Crew