Audrey Hepburn è una delle figure più conosciute della storia del cinema. È stata un’attrice straordinaria e ha dedicato gran parte della sua vita alle missioni umanitarie, ma non molti sanno che ha collaborato anche con la resistenza durante l’occupazione nazista.

Nata il 4 maggio 1929 a Ixelles (Belgio), Audrey Hepburn è conosciuta dal mondo intero per i suoi successi cinematografici come Vacanze Romane o Colazione da Tiffany. Ma prima del cinema, Audrey ha vissuto l’occupazione nazista nella sua pienezza: era una bambina quando i nazisti invasero la sua città e lo era ancora quando la liberarono. Nonostante questo, riuscì a collaborare con la resistenza, raccogliendo fondi e facendo propaganda.

Indimenticabili film

Quando diciamo Audrey Hepburn non possiamo non pensare ad un elegante abito nero con annessi occhialoni, oppure ad una fantastica Vespa che sfreccia per le strade di Roma. E di certo non possiamo non sospirare estasiati per la bellissima storia d’amore in Sabrina. La sua incredibile semplicità ed eleganza hanno reso Audrey Hebpurn una vera icona.

Eppure, prima di Hollywood c’è stato molto di più. C’è stata la passione per la danza, messa da parte perché gli anni dell’occupazione l’avevano profondamente segnata a livello fisico. C’è stato un padre che simpatizzava per i nazisti e cui ha dovuto dire addio. E c’è stato il suo contributo alla resistenza.

A Dutch Girl

Con il suo libro Dutch girl: Audrey Hepburn and War World II, lo scrittore Robert Matzen ha dato un ulteriore valore a questa straordinaria donna. Nel testo, infatti, si parla dell’infanzia di Audrey Hepburn, quando ancora era una signora nessuno. Anche se in verità, “nessuno” non è mai stata.

Viveva ad Arnhem con la madre e i fratellastri quando i nazisti invasero il Belgio. I genitori, inizialmente entrambi favorevoli al Führer, si erano separati qualche anno prima del trasferimento, dopo il brutale omicidio di un vicino parente ad opera dei nazisti. Il padre, fermo nelle sue idee politiche tagliò i ponti con la famiglia e rimase in Inghilterra, mentre Audrey tornò in Belgio cambiando persino nome. Durante gli anni della guerra si faceva chiamare Edda van Heemstra, poiché Audrey Hepburn era “troppo inglese” e quindi pericoloso.

Durante gli anni dell’occupazione Audrey era solo una ragazzina. Aveva undici anni quando i nazisti invasero la città e, come tutti, si ritrovò a vivere pienamente gli orrori del tempo. Perse lo zio (evento dopo il quale la madre decise di rivedere le sue opinioni politiche) e in seguito un fratello: l’uno fucilato e l’altro deportato in un campo di lavoro.

La resistenza

La Hepburn decise allora di aiutare come poteva: aveva studiato danza e questa diventò la sua arma. Si esibiva in eventi privati chiamati “black evenings”, estremamente segreti, che servivano a raccogliere fondi per combattere i nazisti. Secondo le testimonianze riportate nel libro di Matzen, Audrey Hepburn avrebbe più volte affermato che il pubblico migliore che avesse mai avuto non applaudiva mai alla fine dei suoi spettacoli.

Inoltre, grazie al volontariato che svolgeva presso il medico Hendrik Visser ‘t Hooft, i suoi legami con la rete anti-nazista si consolidarono, portandola persino a consegnare uno dei giornali della resistenza: l’Oranjekrant.

Dopo lo sbarco di Normandia le cose peggiorarono molto e la grave carenza di cibo portò la Hepburn ad avere seri problemi di malnutrizione. Dovette persino rinunciare alla danza, ma ciò non la fermò nella sua collaborazione con la resistenza. Secondo Matzen, infatti, ospitò persino un soldato britannico e lo aiutò a scappare.

Non solo un’attrice

Audrey Heppburn è stata un’attrice fantastica, un’icona di stile ed eleganza. Ha aiutato i più bisognosi con la sua collaborazione con UNICEF dimostrando di avere un cuore enorme. Ma oltre a questo, è stata anche una stella luminosa in un momento di profonda oscurità. Ha dato il suo contributo al mondo combattendo contro un nemico che di certo non era alla portata di una bambina. Senza dubbio, Audrey Hepburn è stata una donna di grande coraggio.

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